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I sessantottini

 

Palermo, Teatro della Verdura, 5 agosto, Concerto dei Queen

Palermo, Teatro della Verdura, 5 agosto, Concerto dei Queen (ph. S. Clemente)

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di Salvatore Clemente 

Appartengo alla generazione dei sessantottini. Una classe che ha apportato nuova linfa e che convintamente si era battuta per cambiare il mondo, da fazioni spesso contrapposte ma tutte impegnate nel credere a ideologie come fedi. 

A quasi cinquanta anni di distanza oggi si vedono i risultati del nostro impegno. I vari leader figli di quel tempo, come era prevedibile, hanno ben presto trovato collocazioni e, abbandonate le ambizioni giovanili, si sono adeguati alle logiche della normalità del mondo degli adulti del loro tempo e che si erano tutti proposti di voler combattere.

Palermo, Teatro della Verdura, 31 luglio, Concerto dei Pink Floyd

Palermo, Teatro della Verdura, 31 luglio, Concerto dei Pink Floyd (ph. S. Clemente)

Palermo, Teatro della Verdura, 31 luglio, Concerto dei Pink Floyd

Palermo, Teatro della Verdura, 31 luglio, Concerto dei Pink Floyd (ph. S. Clemente)

Nulla di nuovo, quindi, sotto il sole che dall’origine dei tempi ha sempre assistito a tanti corsi e ricorsi storici; con rivoluzioni reali o apparenti e tanti sistemi politici democratici, oligarchici e totalitari chiamati a convivere nel teatro della vita.

Palermo, Teatro della Verdura, 31 luglio, Concerto dei Pink Floyd

Palermo, Teatro della Verdura, 31 luglio, Concerto dei Pink Floyd (ph. S. Clemente)

Palermo, Teatro della Verdura, 31 luglio, Concerto dei Pink Floyd (ph. S. Clemente)

Palermo, Teatro della Verdura, 31 luglio, Concerto dei Pink Floyd (ph. S. Clemente)

In ogni caso e in ogni tempo ci sono sempre stati e sempre ci saranno coloro che restano coerenti ai propri ideali, come del resto in ogni società ci saranno sempre scettici, pragmatici, egoisti, nichilisti e tanti altri.

Palermo, Teatro della Verdura, 31 luglio, Concerto dei Pink Floyd (ph. S. Clemente)

Palermo, Teatro della Verdura, 31 luglio, Concerto dei Pink Floyd (ph. S. Clemente)

Palermo, Teatro della Verdura, 31 luglio, Concerto dei Pink Floyd (ph. S. Clemente)

Palermo, Teatro della Verdura, 31 luglio, Concerto dei Pink Floyd (ph. S. Clemente)

In questi giorni d’estate ho avuto occasione di fotografare degli eventi musicali e ho avuto modo di constatare come l’assistere a spettacoli da spettatore, consente talvolta di vivere sensazioni strane.

Palermo, Teatro della Verdura, 31 luglio, Concerto dei Pink Floyd (ph. S. Clemente)

Palermo, Teatro della Verdura, 31 luglio, Concerto dei Pink Floyd (ph. S. Clemente)

Palermo, Teatro della Verdura, 31 luglio, Concerto dei Pink Floyd (ph. S. Clemente)

Palermo, Teatro della Verdura, 31 luglio, Concerto dei Pink Floyd (ph. S. Clemente)

Anche se il pubblico presente era selezionato a monte, secondo l’appartenenza al genere musicale, la partecipazione alle serate era il risultato di masse di soggetti che prescindevano da specifica indole, appartenenza o convinzione politica. 

Palermo, Teatro della Verdura, 31 luglio, Concerto dei Pink Floyd (ph. S. Clemente)

Palermo, Teatro della Verdura, 31 luglio, Concerto dei Pink Floyd (ph. S. Clemente)

Palermo, Teatro della Verdura, 31 luglio, Concerto dei Pink Floyd (ph. S. Clemente)

Palermo, Teatro della Verdura, 31 luglio, Concerto dei Pink Floyd (ph. S. Clemente)

Nel corso dell’evento, l’unica eccezione era costituita dai posti riservati nelle prime file che, secondo le consuete logiche socio-politiche di ogni luogo e tempo, rimanevano riservate alle autorità e agli esponenti culturali del momento.

Palermo, Teatro della Verdura, 31 luglio, Concerto dei Pink Floyd (ph. S. Clemente)

Palermo, Teatro della Verdura, 31 luglio, Concerto dei Pink Floyd (ph. S. Clemente)

Palermo, Teatro della Verdura, 31 luglio, Concerto dei Pink Floyd (ph. S. Clemente)

Palermo, Teatro della Verdura, 31 luglio, Concerto dei Pink Floyd (ph. S. Clemente)

Tutto il pubblico rimanente, nello specifico anche per la metodologia dei prezzi che era stata praticata, si ritrovava indistintamente in un’unica platea che coinvolgeva tutte le varie classi sociali. Nello specifico, ad esempio, l’essere fans delle musiche dei Pink Floyd, o dei Queen, restava indipendente dall’appartenenza partitica e da ogni convinzione sociale praticata.

Palermo, Teatro della Verdura, 31 luglio, Concerto dei Pink Floyd (ph. S. Clemente)

Palermo, Teatro della Verdura, 31 luglio, Concerto dei Pink Floyd (ph. S. Clemente)

Ieri, come oggi, la musica unisce, accomuna, socializza, diverte; viene del resto vissuta come una religione ed è un po’ come succede nella fede ad una squadra di calcio, quando si va ad assistere in massa a una partita allo stadio.

Palermo, Teatro della Verdura, 5 agosto, Concerto dei Queen (ph. S. Clemente)

Palermo, Teatro della Verdura, 5 agosto, Concerto dei Queen (ph. S. Clemente)

Palermo, Teatro della Verdura, 5 agosto, Concerto dei Queen (ph. S. Clemente)

Palermo, Teatro della Verdura, 5 agosto, Concerto dei Queen (ph. S. Clemente)

I social, che frequentiamo e dei quali un po’ tutti siamo grosso modo dipendenti, tendono a creare delle società da “bolla mediatica”, che enfatizzano differenze e alimentano apparenti amicizie, solo virtuali, nella maggior parte fra perfetti sconosciuti.

Palermo, Teatro della Verdura, 5 agosto, Concerto dei Queen (ph. S. Clemente)

Palermo, Teatro della Verdura, 5 agosto, Concerto dei Queen (ph. S. Clemente)

Palermo, Teatro della Verdura, 5 agosto, Concerto dei Queen (ph. S. Clemente)

Palermo, Teatro della Verdura, 5 agosto, Concerto dei Queen (ph. S. Clemente)

Gli eventi pubblici che prevedono presenze fisiche invece no, perché determinano contatti reali, incontri e scambi diretti che non utilizzano nickname, ma i nomi e cognomi, quelli veri dei presenti.

Palermo, Teatro della Verdura, 5 agosto, Concerto dei Queen (ph. S. Clemente)

Palermo, Teatro della Verdura, 5 agosto, Concerto dei Queen (ph. S. Clemente)

Palermo, Teatro della Verdura, 5 agosto, Concerto dei Queen (ph. S. Clemente)

Palermo, Teatro della Verdura, 5 agosto, Concerto dei Queen (ph. S. Clemente)

La musica come cultura purtroppo fa paura oggi anche a molti di quei vecchi sessantottini accasati, proprio perché costituisce un mezzo autentico e potente per la crescita sociale e civile.

Palermo, Teatro della Verdura, 5 agosto, Concerto dei Queen (ph. S. Clemente)

Palermo, Teatro della Verdura, 5 agosto, Concerto dei Queen (ph. S. Clemente)

Palermo, Teatro della Verdura, 5 agosto, Concerto dei Queen (ph. S. Clemente)

Palermo, Teatro della Verdura, 5 agosto, Concerto dei Queen (ph. S. Clemente)

Perché, più in generale, la conoscenza consente ai soggetti di essere pienamente consapevoli della propria condizione, consci dei propri doveri e dei diritti che competono loro e ai cittadini tutti; senza alcuna eventuale necessità di dover elemosinare qualcosa al candidato “amico”, che a ogni elezione ti viene sempre a trovare per prometterti vantaggi o un favore che ti sta a cuore.

Allora ben vengano gli spettacoli all’aperto e ogni evento ludico che induce a far incontrare e divertire la gente. Molti sessantottini sembrano aver trovato la strada che istiga all’astensionismo. Noi però che crediamo ancora a dei valori, suggeriamo a tutti di recarsi alle urne e andare a votare. Ma solo dopo aver ben ascoltato e verificato il suono reale che ogni batacchio fa emanare chiaramente a ogni campana. 

Dialoghi Mediterranei, n. 57, settembre 2022
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Salvatore Clemente (detto Toti), palermitano, scopre la passione per la fotografia negli anni settanta. Ha realizzato molteplici reportage nel corso di diversi viaggi (Cina, India, Pakistan, Perù, Vietnam, Cile, Argentina, Marocco, Sud Africa, Birmania, Bolivia, ecc…). Ama la street photografy e con M. Lo Chirco è autore del volume Un’immagine, un racconto, pref. Nino Giaramidaro, Palermo 2009. Nello scorso 2021 ha pubblicato il volume Fotogazzeggiando, con prefazioni di Nino Giaramidaro e Pippo Pappalardo, in cui ha alternato una serie di immagini con ampie dissertazioni sulla fotografia.

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