SOMMARIO N. 74

Bolivia, Eterazama-Chapare Assemblea popolare del movimento indigeno, 2004 (ph. Danilo De Marco)

Bolivia, Eterazama-Chapare ,Assemblea popolare del movimento indigeno, 2004 (ph. Danilo De Marco)

PRIMO PIANO

EDITORIALE; Francesco Azzarello, Dante unforgiven. Ermeneutica del film; Ada Bellanova*, Dov’è l’Europa?; Augusto Cavadi, Per impervi sentieri. Una zattera dopo il naufragio delle grandi narrazioni; Roberto Cipriani, Dopo la secolarizzazione; Pietro Clemente, Intorno ai falò e alla luna. Piercarlo Grimaldi racconta Pavese; Salvatore Costanza, Trapani tra le due guerre. Storia nazionale e storia locale; Leo Di Simone, Cosanima l’anima?; Stefania Donno*, Cultura pop e sociologia dei meme: il cinema di Quentin Tarantino nell’era digitale; Giovanni Gugg, Con il volto tra le mani. Cristo pensieroso, meme virale e scuorno collettivo a Sorrento;

Continua a leggere

Pubblicato in Sommario | Lascia un commento

EDITORIALE

Tonnara di Capo Granitola, 1962 (ph. Nino Giaramidaro)

Tonnara di Capo Granitola, 1962 (ph. Nino Giaramidaro)

Tempo di guerre. Tempo di mattanze. Il cielo buio è squarciato dalla pioggia di luci di missili e droni, la politica è muta davanti alla potenza demoniaca di Polemos, il diritto è piegato alla legge del più forte, il nostro stare in questo mondo è sempre più sgomento e impotente. «Siamo ciechi che vedono, ciechi che, pur vedendo, non vedono» per usare le parole di Saramago. O siamo forse sonnambuli – come ci descriveva un anno fa il 57simo Rapporto del Censis – «ciechi davanti ai presagi». Nel caos entropico in cui siamo precipitati scorrono nel loro rapido e concitato susseguirsi le edizioni straordinarie dei telegiornali sui diversi fronti di conflitto, le ultime notizie su distruzioni, stermini, carestie, pulizie etniche e deportazioni, in mezzo ai programmi quotidiani di spettacoli, sport, quiz e amenità. Continua a leggere

Pubblicato in Editoriali | Lascia un commento

Dante unforgiven. Ermeneutica del film

b843a20479e567e3c5e9c9bf46d525961cc18cbb85589f06898554821fb46f43di Francesco Azzarello

Introduzione 

Una chitarra sussurra qualche nota di un tema semplice e dolce e l’immagine si apre su un tramonto: a sinistra una casa, a destra un albero. A destra dell’albero un uomo sta scavando una buca: mentre il tema si sviluppa sentiamo i colpi di piccone, lenti, faticosi. Una scritta in sovraimpressione ci informa, ma in modo indiretto, come se leggessimo le pagine di un romanzo, che siamo nel 1878. La persona che andrà nella fossa è una donna, morta di vaiolo. A scavare è il marito, William Munny (tr. mia, or. in nota [1]) «[…] un noto ladro e assassino, […] un uomo d’indole malvagia e intemperante», tanto che la madre della defunta proprio non si aspettava che la figlia, «[…] una giovane donna di bell‘aspetto e non senza prospettive […] [2]» scegliesse per marito un soggetto del genere. Continua a leggere

Pubblicato in Cultura, Letture | Lascia un commento

Dov’è l’Europa?

yoko-tawadadi Ada Bellanova 

Nel racconto saggio Dove comincia l’Europa [1] di Yoko Tawada, la narratrice compie un lunghissimo viaggio prima in nave dal Giappone in Siberia, poi in treno sulla Transiberiana per giungere a Mosca. A spingerla è l’immagine della città che le hanno tramesso i genitori, innamorati dei libri e della letteratura, e che è nata in loro da Le tre sorelle di Cechov. A Mosca tutto è possibile nel racconto famigliare: per la madre al suo centro non c’è la piazza rossa ma una biblioteca dei sogni, con un romanzo inesauribile dal godimento senza fine; il padre ripete che solo lì potrà aprire la sua casa editrice. La città è meta agognata e irraggiungibile, proprio come per le tre sorelle: la città è porta d’Europa [2]. Continua a leggere

Pubblicato in Cultura, Politica | Lascia un commento

Per impervi sentieri. Una zattera dopo il naufragio delle grandi narrazioni

Palermo, Cappelle Palatina, mosaici, part.

Palermo, Cappella Palatina, mosaici, part.

di Augusto Cavadi [*] 

Post-cristiani fra post-teismo e post-religione 

Quando proprio mi trovo costretto a definirmi, più che “post-cristiano” preferisco dirmi “oltre-cristiano”: vorrei alludere al fatto che – a differenza di altre persone che, avendo visto che la proposta tradizionale cristiana non regge, buttano tutto alle ortiche – mi viene spontaneo cercare di recuperare qualcosa di importante, pur lasciando cadere senza rimpianti tutte le sovrastrutture, le superfetazioni che in questi duemila anni hanno appesantito la storia della Chiesa, ma anche la storia delle coscienze. Che è stata storia di tanti sensi di colpa, di tanti dubbi atroci, senza contare le sofferenze di tanti e di tante che questi dubbi hanno esplicitato e sono finiti al rogo. Continua a leggere

Pubblicato in Cultura, Religioni | Lascia un commento

Dopo la secolarizzazione

41cmphjutl-_ac_uf10001000_ql80_di Roberto Cipriani [*]

Premessa

Il tema della secolarizzazione ha avuto una rilevanza storica, anche in termini di pubblicazioni, a partire dalla fine della prima metà del diciassettesimo secolo, appena a ridosso della pace di Westfalia nel 1648, che pose fine a due guerre: quella dei trent’anni e quella degli ottant’anni. Proprio nel corso dei preparativi per la stesura dei tre trattati Enrico II (1595-1663), duca di Longueville, a capo della delegazione francese suggerì il termine sécularisation per indicare il trasferimento dei beni ecclesiastici allo Stato. La parola riemerse per un po’ nei testi stampati circa mezzo secolo dopo, intorno al 1700, per poi scomparire quasi del tutto e riproporsi solo nei decenni che precedettero e seguirono la Rivoluzione Francese del 1789, con punte significative di presenza intorno ai passaggi di secolo, nel 1800 e nel 1900. Ma il momento di avvio di una sempre più cospicua letteratura sociologica è verso la fine degli anni Cinquanta del ventesimo secolo, allorquando il sociologo italiano Sabino Acquaviva parlò di “neopaganesimo” dapprima, nel 1960, in un articolo di 70 pagine [1], e poi di “eclissi del sacro”, nel 1961, in un libro di 336 pagine [2]. Continua a leggere

Pubblicato in Cultura, Religioni | Lascia un commento

Intorno ai falò e alla luna. Piercarlo Grimaldi racconta Pavese

pavese-copertina-1di Pietro Clemente [*] 

Appunti

È da tempo, forse un anno, che dissemino appunti su quaderni, scrivo note a matita e guardo la foto di Cesare Pavese sulla copertina di Di lune e di falò di Piercarlo Grimaldi (Rubbettino, 2023), senza riuscire a concludere e, anzi, dimenticando via via i pensieri precedenti. Succede, spero non solo a me. La foto in copertina mi affascina perché è un’immagine così dolente, così carica di stanchezza della vita e di infelicità.

Comincerei da qui. Ci sono tempi e luoghi che connettono in profondità Cesare Pavese e Piercarlo Grimaldi, nonostante i 37 anni di distanza anagrafica, praticamente un’intera generazione. Il tempo è dato dal fatto che Grimaldi è nato il 26 luglio 1945 e Pavese è morto il 27 agosto 1950. C’è una distanza di cinque anni tra le loro vite. E in questa stessa estate Piercarlo compie 80 anni dalla nascita e Pavese 75 dalla morte. La bella estate del 2025 avrà questa connessione. Continua a leggere

Pubblicato in Cultura, Letture | Lascia un commento

Trapani tra le due guerre. Storia locale e storia nazionale

9788887778168di Salvatore Costanza [*] 

Ho pensato e scritto il saggio sulla Trapani fra le due guerre come ultimo capitolo della mia Storia di una città mediterranea, lavoro di lunga e approfondita ricerca inteso a ricostruire la vita sociale e culturale di una comunità che seppe sfruttare nel tempo con l’attivismo dei propri mercanti e uomini di mare la posizione geopolitica della città.

La duplice prospettiva da cui muoveva la Storia per il periodo medievale e moderno – le relazioni con l’Africa e le “nazioni” mediterranee, da un lato, e, dall’altro, le particolari identità di un patriziato compenetratosi con la borghesia mercantile nei circuiti della pirateria, dei banchi privati, dello sfruttamento di saline e tonnare, aveva evidenziato una realtà in gran parte avulsa dalle “parzialità” del contesto feudale siciliano e “porta” di transito per le spinte espansionistiche del potere regio.    Continua a leggere

Pubblicato in Città, Cultura | Lascia un commento

Cos’anima l’anima?

anima-512x510di Leo Di Simone

Nel 1936 Edmund Husserl scriveva La crisi delle scienze europee e la fenomenologia trascendentale, opera che può essere considerata il suo testamento filosofico e apparsa postuma nel 1954. Un’opera decisiva nella storia del pensiero occidentale, nata da un’urgenza profonda avvertita dal padre della fenomenologia: recuperare il senso più autentico della filosofia, in opposizione al rigido obiettivismo delle scienze dei “meri fatti”, astratte dai soggetti, le quali, nelle sue parole, non possono che creare “meri uomini di fatto”. Continua a leggere

Pubblicato in Cultura, Religioni | Lascia un commento

Cultura pop e sociologia dei meme: il cinema di Quentin Tarantino nell’era digitale

unnameddi Stefania Donno 

Introduzione

L’attuale confluenza tra cinema e cultura digitale ha cambiato la modalità con cui gli utenti del web interagiscono con i contenuti cinematografici. Un esempio chiaro di questa dinamica è l’uso del meme, termine che identifica un tipo di prodotto digitale a forte contenuto visivo, di rapida condivisione e dal tono fortemente umoristico, che attinge a contenuti molteplici, per lo più popolari, per comunicare con una vasta collettività.  L’immaginario filmico è un ricco bacino per questo tipo di contenuti: frammenti di film vengono decontestualizzati, modificati e riutilizzati per scopi comunicativi e simbolici. La cultura pop in generale e i film di Quentin Tarantino sono una fonte inesauribile per la creazione di meme, materiale utilizzato in primis dagli utenti di particolari piattaforme, quali Thumbr, 4chan e Reddit, che in seguito finisce sul circuito mainstream delle principali piattaforme social come Instagram, Facebook e Tiktok per esprimere ironia, critica sociale, e partecipazione culturale. Continua a leggere

Pubblicato in Cultura, Immagini | Lascia un commento

Con il volto tra le mani. Cristo pensieroso, meme virale e scuorno collettivo a Sorrento

Sorrento, la statua di Sant'Antonino

Sorrento, la statua di Sant’Antonino

di Giovanni Gugg 

Nel cuore di Sorrento, tra il vociare dei turisti e le vetrine eleganti del corso, la statua di Sant’Antonino Abate domina silenziosa la piazza centrale. Da secoli il santo protegge la città, la guida spiritualmente, ne incarna la memoria più profonda. Ma oggi quella statua sembra aver cambiato espressione. In una immagine che circola rapidamente sui telefoni, nei gruppi WhatsApp, sulle bacheche social dei sorrentini, il volto di Sant’Antonino appare coperto dalle mani. Come un uomo sopraffatto dalla vergogna o dal dolore, come un padre che non riesce a guardare ciò che i suoi figli hanno fatto. Continua a leggere

Pubblicato in Politica, Società | Lascia un commento

“For the Blood is the Life” di Francis M. Crawford: tradizioni popolari e vampirismo nella Calabria del ‘900

crawford-for-the-blood-is-the-life-copertina-b1-adi Francesco La Rocca

Francis Marion Crawford: un nome che oggi non evoca libri, novelle o testi in particolare, ma che per un lettore del XIX secolo avrebbe immediatamente richiamato alla mente uno dei più noti romantist dell’epoca: il «Magnificent Marion Crawford» [1]. Romanziere di mestiere, il successo delle sue opere lo ha reso da subito un autore di riferimento per il suo tempo, al punto che il critico e letterato Frederic T. Cooper ne predisse un successo immortale [2]. Nonostante ciò, dopo la morte i suoi lavori incontrarono sempre meno il favore del pubblico e della stampa, cosicché il nome di Crawford scomparve lentamente dal panorama letterario. Continua a leggere

Pubblicato in Cultura, Letture | Lascia un commento

Una geografia liquida tra sfide e resilienza: le paludi irachene

Marsh Arabs on the Tigris-Euphrates, Iraq, 1950. Foto di Wilfred Thesiger / CC BY-SA 4.0. https://creativecommons.org/licenses/by-sa/4.0/

Marsh Arabs on the Tigris-Euphrates, Iraq, 1950 (ph.  Wilfred Thesiger / CC BY-SA 4.0.)
https://creativecommons.org/licenses/by-sa/4.0/

di Paola Laviola

Una civiltà d’acqua e giunchi

Già negli anni Cinquanta, quando negli uffici delle ambasciate si discuteva di confini e petrolio, numerosi rapporti tecnici, ora conservati nell’Arabian Gulf Digital Archive [1] documentavano le tensioni legate alle risorse idriche ai confini dell’Iraq, con particolare attenzione agli schemi di irrigazione e agli accordi sull’acqua. In quegli stessi anni, più a sud, le paludi mesopotamiche continuavano a raccontare un’altra storia: una storia fatta di navigazione e architetture di giunchi. Continua a leggere

Pubblicato in Cultura, Società | Lascia un commento

Commercio e navigazione. Dal Mazaro al Mediterraneo

Mazara del Vallo

Mazara del Vallo

di Rosario Lentini 

Scriveva poco meno di cento anni fa Filippo Napoli, medico e storico di valore, che Mazara fin dallʼantichità era la sola città marittima che offriva un naturale e comodo rifugio ai mercantili mediterranei perché 

«il fiume Màzaro, che le scorre da presso, aveva una foce abbastanza larga e profonda ed era navigabile per lungo tratto. Anche la rada compresa tra il fiume e il promontorio di Capo Fede, serviva di ormeggio alle navi. La foce del fiume rappresentava, quando il mare era la sola via di comunicazione, un piccolo porto destinato principalmente allʼesportazione dei prodotti, che affluivano dal territorio e dalle adiacenze, e conosciuto dai naviganti di tutti i paesi» [1].  Continua a leggere

Pubblicato in Cultura, Società | Lascia un commento

Futura umanità: la libertà di migrare come diritto costituente globale

Passaporti

Passaporti

di Federico Oliveri 

In piedi, dannati della terra! 

Eugène Pottier, L’internazionale, 1871 

Apartheid globale

«Gli esseri umani sono nati liberi, ma sono ovunque in catene. Anche quelli che si credono padroni degli altri, sono più schiavi di loro» [1]. Con queste dirompenti affermazioni Jean-Jacques Rousseau apre il suo celebre Contratto sociale, dedicato a contrapporre ai dispotismi dell’antico regime condizioni che legittimino l’esercizio del potere attraverso il diritto: senza il rispetto di queste condizioni non si dà società in senso proprio, ma soltanto dominio dei pochi (o, al limite, di uno solo) sui molti. Dal momento che la libertà è inerente alla condizione umana, sono legittime solo quelle forme di potere fondate sull’autodeterminazione individuale e collettiva, ossia sulla capacità di darsi leggi comuni al fine di poter essere pienamente padroni di sé, del proprio corpo e della propria mente. Continua a leggere

Pubblicato in Migrazioni, Politica | Lascia un commento

Il mare vuoto e il sogno spezzato. Pesca industriale, crisi economica e migrazione forzata dal Senegal

1_mappamondo-standard_senegal-wikimedia_licens-cc-by-nc-nd-4-0di Antonio Ricci 

Introduzione: il mare come luogo di crisi socio-ecologica 

Negli ultimi decenni, la fascia costiera del Senegal si è affermata come uno spazio emblematico delle intersezioni sistemiche tra crisi ambientale, vulnerabilità sociale e disuguaglianze economiche globali. In particolare, il progressivo esaurimento delle risorse ittiche nelle acque territoriali senegalesi – effetto combinato di sovrasfruttamento, pesca industriale illegale e regolamentazioni inefficaci – ha innescato una crisi socio-ecologica profonda, che compromette la sostenibilità degli ecosistemi marini e mette in discussione la sopravvivenza delle comunità costiere. Continua a leggere

Pubblicato in Migrazioni, Politica | Lascia un commento

C’è un’aporia nel secondo comma dell’articolo 3 della nostra Costituzione?

costituzione-aart-3di Roberto Settembre                            

Poche settimane fa è accaduto a chi scrive un fatto singolare. Singolare perché, se tutti i fatti accadono di per sé nell’accezione intransitiva del verbo, non così per i fatti umani, tra i quali il pensiero è tra i più significativi, intendendosi per significato il contenuto del giudizio su una parte del mondo, parte che il pensiero ricopre ammantandola di una sostanza viva, tanto impalpabile quanto creatrice. Continua a leggere

Pubblicato in Cultura, Politica | Lascia un commento

Gaza e l’Europa senza pace. I paradossi di un mito

Gaza

Gaza

di Nicolò Atzori

Il sonno della diplomazia genera mostri 

Dai venti di guerra siamo giunti, irrimediabilmente, alle folate missilistiche. Sembra la fine del mondo, e molto probabilmente del nostro, di quello noto sul crinale fra Oriente e Occidente: degli equilibri che abbiamo sempre frequentati e difesi – spesso dogmaticamente – per arginare il pericolo dell’alterità e più semplicemente preservare l’esistente, come oggi. Mentre scrivo queste righe, le Forze di difesa israeliane (IDF), protagoniste di questo tempo squilibrato, hanno sferrato un pesante attacco militare contro l’Iran, coinvolgendo la stessa capitale Teheran e colpendo alcuni siti strategici per la realizzazione del programma nucleare del Paese, contro il quale sarebbe ufficialmente rivolta l’offensiva – “Rising Lion” – che ha ottenuto di eliminare diversi alti funzionari del Paese [1]. Continua a leggere

Pubblicato in Cultura, Politica | Lascia un commento

La casa di carta

I ragazzi del Ghiglieno, 1985

I ragazzi del Ghiglieno, 1985

di Muin Masri

Siamo fatti di tante cose, ma soprattutto di ricordi e di sogni. Purtroppo, spesso non combaciano e bisogna andare altrove; quando si va via da casa a cercare un sogno si sa già che sarà per sempre, che non si tornerà mai più. In questi casi si porta con sé quei ricordi intimi che faranno compagnia ogni volta che ci si sentirà soli e malinconici. Continua a leggere

Pubblicato in Migrazioni, Politica | Lascia un commento

Punire i palestinesi: riflessioni attorno a un viaggio in Cisgiordania

Vista sulla valle di Battir (ph. Michele Matteucci)

Vista sulla valle di Battir (ph. Michele Matteucci)

di Michele Matteucci, Filippo Torre 

Introduzione

Maggio 2025. Sono passati diciannove mesi dall’inizio della guerra israeliana su Gaza e della violenza genocida sui suoi abitanti. Gaza è in ginocchio ed è isolata dal mondo, che rimane inerme mentre assiste in diretta ai continui massacri sui civili palestinesi, rappresentati, trattati e ridotti ad “animali umani” [1]. In questi diciannove lunghi mesi, si è consumata la vendetta israeliana per l’attentato di Hamas del 7 ottobre 2023, una vendetta sproporzionata e scioccante, che ha prodotto oltre cinquantacinquemila morti accertati e accelerato il progetto del colonialismo di insediamento sionista di uccidere, frammentare ed espellere i palestinesi (Sen 2023). Continua a leggere

Pubblicato in Cultura, Società | Lascia un commento

Il primo Olocausto del XXI secolo

Gemmika/Guernica, Euskadi, 9 dicembre 2023. Miglia di manifestanti riproducono la bandiera palestinese accanto ad un dettaglio de quadro di Picasso

Gemmika/Guernica, Euskadi, 9 dicembre 2023. Miglia di manifestanti riproducono la bandiera palestinese accanto ad un dettaglio de quadro di Picasso

di Salvatore Palidda 

Dal fatidico 7 ottobre del 2023 ogni giorno leggiamo continue atrocità delle forze armate israeliane a Gaza e in Cisgiordania. La sequenza di queste stragi e la quantità di morti, fra i quali tantissimi neonati e bambini, medici e persino personale dell’ONU oltre a centinaia di giornalisti, le loro immagini così come quelle delle devastazioni sono genocidio. E come se non bastasse, le dichiarazioni di Netanyahu e di tanti politici e militari israeliani non lesinano propositi terrificanti, non dissimili da quelli dei capi del nazismo. Continua a leggere

Pubblicato in Attualità, Politica | Lascia un commento

Gaza e altro

palestina-italiadi Lauso Zagato

Per cominciare

In questi mesi mi sono sentito pienamente partecipe del diffuso senso di disorientamento, frustrazione, preoccupazione per ciò che ci aspetta, che domina questi primi anni ’20 del secolo [1].  È pur vero che qualcosa è di recente cambiato, attorno a noi, nella lettura socialmente diffusa della tragedia in cui siamo calati. Si tratta peraltro di un fenomeno tuttora ambiguo, oltre che decisamente tardivo; di tale (comunque parziale) riconquista di dignità da parte di esponenti della società e delle istituzioni, andrà in ogni caso ringraziata come non mai la rete degli operatori internazionali appartenenti a quella che si può definire “globalizzazione umanitaria”, capaci nell’ultimo anno e mezzo di reggere a provocazioni, insulti, vere e proprie campagne di accuse infamanti ad personam, su cui sarebbe squallido anche solo soffermarsi [2]. Continua a leggere

Pubblicato in Cultura, Politica | Lascia un commento

Il referendum sulla cittadinanza, il fallimento della politica e la crisi della democrazia

coverdi Stefano Allievi 

Il referendum sulla cittadinanza ci ha detto molte cose sul nostro rapporto con gli immigrati e i loro discendenti. Ma forse ci ha detto anche delle cose che non abbiamo capito. Proviamo a analizzarle. Continua a leggere

Pubblicato in Attualità, Politica | Lascia un commento

Purché restino braccia: annotazioni sull’esito del referendum sulla cittadinanza

il-quesito-sulla-cittadinanzadi Paolo Attanasio

Che la strada per il raggiungimento del quorum fosse in (ripida) salita era chiaro a tutti, anche a chi faceva sfoggio di un lodevole ottimismo della volontà. Ma che oltre un terzo di coloro che hanno ritirato la scheda gialla (quella sul dimezzamento degli anni di residenza necessari per accedere alla cittadinanza) barrasse la casella del NO, è stata un’amara sorpresa per molti. Il 10 giugno l’Italia si è svegliata non soltanto un po’ più identitaria e razzista (come ha già detto qualcuno), ma anche un po’ più antistorica e incapace di guardare perfino al proprio interesse immediato. Continua a leggere

Pubblicato in Migrazioni, Politica | Lascia un commento

Parole e immaginari per un mondo in mutamento

copertina-librodi Giovanni Cordova

Inizio a scrivere un contributo per questo numero di Dialoghi Mediterranei durante lo svolgimento della campagna referendaria che a giugno ha sottoposto all’attenzione di elettrici ed elettori la possibilità di intervenire su questioni attinenti al mondo del lavoro e alle politiche della cittadinanza. Tralasciando le prime, non perché poco importanti ma in quanto meno attinenti ai propositi di questo scritto, il quesito referendario sulla cittadinanza prevede la possibilità, qualora il quorum venisse raggiunto, di dimezzare i tempi di residenza legale in Italia (da 10 a 5 anni) necessari per istituire la pratica che conduce a riconoscere “nuovi” cittadini e “nuove” cittadine. Come già accade in numerosi Paesi europei (tra cui Francia e Germania). A questi intervalli temporali vanno in ogni caso aggiunti gli anni (in media tre) che generalmente intercorrono tra l’istituzione della pratica e l’eventuale accoglimento della richiesta di cittadinanza. Continua a leggere

Pubblicato in Cultura, Letture | Lascia un commento

Un altro passo falso sulla cittadinanza

referendum-cittadinanza-ragioni-favorevoli-contrari-1di Enzo Pace 

Uno dei cinque quesiti del recente referendum dell’8-9 giugno riguardava la cittadinanza. Ci è stato chiesto se eravamo d’accordo nel diminuire i tempi di residenza in Italia, da 10 a 5 anni, per una persona di origini straniere che volesse avanzare domanda per ottenerla. Il 35% di chi è andato a votare si espresso per il no. Continua a leggere

Pubblicato in Migrazioni, Società | Lascia un commento

Referendum, astensionismo e paura degli stranieri

pirasdi Giuseppe Savagnone 

Nell’esito dei referendum dell’8-9 giugno due elementi sono emersi con chiarezza e sono stati al centro del dibattito pubblico: il primo è il mancato raggiungimento del quorum; il secondo la difformità tra la percentuale di “sì” ottenuti dai primi quattro, riguardanti problemi del lavoro,  e quella del quinto, che proponeva la riduzione da  dieci a cinque anni del tempo necessario perché un immigrato, in possesso di tutti i requisiti previsti dalla legge, possa chiedere la cittadinanza italiana.  Continua a leggere

Pubblicato in Attualità, Politica | Lascia un commento

Un’idea di Paese e di Futuro: lo smarrimento della Sinistra italiana

img_3963di Giuseppe Sorce 

Questo pezzo l’ho ricominciato cento volte. Ogni volta succedeva qualcosa là fuori ed ero costretto a cambiare. I tempi del pensiero necessitano oggi un qualche riassestamento per stare al passo coi tempi del mondo. E già scrivere questo, dopo mille tentativi, mi sembra vada bene come inizio per una riflessione sulla crisi della Sinistra in Italia. Prima i risultati dell’ultimo referendum [1], poi i disordini a Los Angeles [2] e adesso la guerra in corso a suon di missili fra Israele e Iran, la Sinistra italiana sempre commenta ma raramente analizza. Continua a leggere

Pubblicato in Cultura, Politica | Lascia un commento

Sulla modalità di contestazione di Stefano Montes in “Dialoghi Mediterranei”

5ebac2b2-0785-4d0e-ad66-f5e49e2051cedi Letizia Bindi, Pietro Clemente, Francesco Faeta, Laura Faranda, Salvatore Speziale, Vito Teti 

Desideriamo esprimere forte perplessità riguardo alla modalità con cui il collega Stefano Montes ha scelto di avviare la sua contestazione, apparsa nel precedente numero di “Dialoghi Mediterranei”, avverso il risultato negativo della sua domanda per il riconoscimento di professore associato da parte di una commissione giudicatrice ANVUR.

La rivista “Dialoghi Mediterranei” ha il dovere di accogliere una pluralità di opinioni e di dare spazio anche a forti critiche e prese di posizione. Tuttavia, crediamo fermamente che un collega antropologo, per giunta membro del Comitato Scientifico della rivista, debba tenere in considerazione la responsabilità che un suo scritto assume anche verso gli altri membri del Comitato Scientifico, verso i colleghi del settore DEA e verso i lettori. Il funzionamento di una rivista si fonda su un delicato equilibrio tra libertà di espressione e senso di responsabilità. Continua a leggere

Pubblicato in Cultura, Società | Lascia un commento

Antropologia endogamica, per una genealogia indisciplinata della ricerca etnografica

Ernesto De Martino

Ernesto de Martino

di Massimo Canevacci

Le mie esperienze in quanto ricercatore confermato “e” docente incaricato di Antropologia Culturale alla Sapienza sono state singolari e, applicando un metodo etnografico indisciplinato e genealogico ai concorsi e alle valutazioni scientifiche, anticipo la possibile conclusione: la gestione delle materie di riferimento sembra essere caratterizzata da una clausura disciplinare, anzi disciplinata. Gli anni ’90 del secolo scorso furono caratterizzati da impetuose correnti di mutamenti paradigmatici internazionali che, per motivi personali, furono accompagnati da me con ingenua gioia epistemica nelle ricerche e nell’insegnamento, ma non nelle istituzioni accademiche. Continua a leggere

Pubblicato in Cultura, Politica | Lascia un commento

Tra lettere e deviazioni e indisciplina, il non-manifesto di un non-letterato irregolare

coverdi Claudio Gnoffo 

Non sono un letterato. Né nel senso classico del termine né in un senso diverso, purtroppo. Non passo le giornate tra edizioni critiche e varianti d’autore, né misuro versi con la pazienza di un filologo, anche se lo vorrei. Nello specifico, non sono neanche, temo, un vero comparatista, benché appassionato. Continua a leggere

Pubblicato in Cultura, Società | Lascia un commento

Intorno alla pertinenza di un discorso disciplinare rispetto all’antropologia

Paul Feyerabend

Paul Feyerabend

di Franco La Cecla 

Io sono convinto che l’antropologia è per definizione “impertinente”, cioè procede metodologicamente utilizzando il dubbio sistematico. La storia della “disciplina” antropologica negli ultimi decenni dimostra la capacità dell’antropologia di mettersi in dubbio costantemente sia negli obiettivi, nelle procedure, nei metodi e nei risultati. Continua a leggere

Pubblicato in Cultura, Letture | Lascia un commento

Addio ASN. Appunti e spunti di riflessione

asn_goodbyedi Sabina Leoncini

Il sistema di reclutamento dei professori associati e ordinari in Italia legato all’Abilitazione Scientifica Nazionale (ASN) è stato istituito e regolato dall’art. 16 della legge n. 240 del 2010. L’abilitazione è volta a valutare la qualificazione scientifica dei/lle candidati/e costituendo il requisito necessario per l’accesso alla prima e alla seconda fascia dei professori. L’ASN è ad oggi regolata dal D.P.R. n. 95 del 2016, il quale a sua volta rinvia a due Decreti Ministeriali, in cui vengono definiti «criteri, parametri e indicatori di attività scientifica differenziati per funzioni e per settore concorsuale, tenendo presente la specificità dei settori concorsuali, ai fini della valutazione dei candidati» e, dall’altro, di «valori-soglia degli indicatori che devono essere raggiunti per conseguire l’abilitazione» [1]Continua a leggere

Pubblicato in Cultura, Società | Lascia un commento

Il disciplinamento del sapere antropologico: un caso di ingiustizia accademica

strabismodi Alessandro Lutri 

Come è noto l’Italia repubblicana è il Paese in cui il vorticoso turn-over politico a cui è sottoposta la governance istituzionale, fa sì che le politiche hanno una durata di più o meno un decennio, tenendo conto anche dei tempi della discussione parlamentare. Di tutto ciò non è stato immune il sistema di valutazione dell’abilitazione nazionale alla docenza universitaria (l’ASN) introdotto nel 2010, che , con i suoi dovuti limiti [1], in quest’ultimo quindicennio è stato un dispositivo istituzionale per valutare i titoli di ricerca e scientifici e le pubblicazioni dei candidati che fanno domanda di abilitazione. Un dispositivo che ha rappresentato (almeno sino alla fine del corrente anno, dopo non si sa ancora quale sistema sarà proposto per valutare i candidati alla ricerca e docenza universitaria) un certo progresso nella valutazione dei candidati al ruolo di docenti universitari di I e II fascia rispetto al precedente sistema. Continua a leggere

Pubblicato in Cultura, Società | Lascia un commento

Indisciplina o outdisciplina? Pensieri semplici di un geografo

img-2di Leonardo Mercatanti 

La lettura dell’appassionato contributo di Stefano Montes, pubblicato su questa rivista il I maggio di quest’anno, mi ha fatto pensare senza indugio ad uno di quegli scritti coraggiosi che aprono la strada a riflessioni profonde sull’epistemologia e sulle direzioni intraprese da tempo dalla ricerca scientifica all’interno di una specifica disciplina. Mi è tornato alla mente il duro confronto intellettuale, pubblicato sugli Annals of the Association of American Geographers, oggi rivista di classe A in Geografia, fra i geografi Richard Symanski e James Duncan a proposito della critica alla Scuola di Berkeley fondata da Carl Sauer (Symansky 1981; Duncan 1981). L’articolo di Stefano Montes completa con efficacia il saggio “Antropologia come pratica dell’indisciplina”, pubblicato su “Dialoghi Mediterranei” n. 64, il 1 novembre 2023. Continua a leggere

Pubblicato in Cultura, Società | Lascia un commento

Il 2 giugno tra storia, memoria e attualità

scheda_elettorale_referendum_2_giugno_1946di Paolo Corsini [*] 

Ricorre oggi il 79° anniversario di quel 2 giugno del 1946 che ha costituito una data periodizzante per la storia contemporanea del nostro Paese. Sia rispetto al prima che rispetto al poi: la nascita del nuovo Stato sulle ceneri della dittatura fascista, la svolta istituzionale col passaggio dalla monarchia alla repubblica, la conquista per i cittadini del suffragio universale – la democrazia delle masse –, con le donne che finalmente ottengono il diritto di voto attraverso il decreto del governo Bonomi del 5 febbraio del 1945, l’affermazione della democrazia politica retta sulla rappresentanza espressa da partiti tra loro in competizione che tuttavia assumono insieme l’impegno della scrittura della Costituzione, del patto che definisce principi e regole della convivenza associata, nonché le concrete declinazioni del loro esercizio: dalla sovranità dinastico-monarchica, da quella autoritaria dello Stato etico del fascismo alla sovranità democratica del popolo. Continua a leggere

Pubblicato in Cultura, Politica | Lascia un commento

Nell’80° della Liberazione: il ruolo degli istituti storici

s-l1200di Giulia Albanese [*] 

Nella primavera 1948, a tre anni dalla fine della guerra, la rivista “il Ponte” da poco fondata dal giurista Piero Calamandrei ospitava un interessante dibattito sulla destinazione delle carte del Comitato di Liberazione Nazionale e delle brigate partigiane. A un primo articolo che ne auspicava il passaggio agli archivi dello Stato, rispondeva Gaetano Salvemini – la cui storia di interventista, antifascista e fuoriuscito, oltre che di storico, non serve qui ricordare – invocando la nascita di un ‘Archivio della Resistenza’ organizzato da privati.

La discussione avveniva in una fase di transizione delicata delle istituzioni politiche che avevano guidato la Resistenza, nelle settimane delle elezioni politiche che segnavano la definitiva separazione delle forze che avevano contribuito alla Liberazione del Paese, ma anche in un momento di complicato passaggio nella ricerca e nella ricostruzione di una scienza e di una cultura storica democratica in Italia all’indomani della Seconda guerra mondiale e del ventennio fascista. Continua a leggere

Pubblicato in Cultura, Politica | Lascia un commento

Sulle Nuove Indicazioni 2025 per la Scuola e il Primo ciclo di istruzione

i__id8170_crop600x600c__1xCoordinamento didattico Istituto Nazionale Ferruccio Parri 

L’Istituto Nazionale Ferruccio Parri esprime profonda preoccupazione per le nuove Indicazioni Nazionali 2025 relative all’insegnamento della Storia nella scuola dell’infanzia e nel primo ciclo appena rese pubbliche.

Il documento ministeriale propone cambiamenti che rappresentano un evidente passo indietro sia sul piano della visione storiografica sia su quello metodologico. In particolare, l’Istituto rileva e denuncia: una ridefinizione del curricolo attorno a un’idea di nazione ormai ampiamente superata dalla ricerca storica contemporanea; la presenza di distorsioni storiografiche che semplificano e falsano la comprensione del passato; e, infine, un arretramento delle metodologie didattiche verso un modello nozionistico e trasmissivo, in contrasto con le pratiche innovative ormai consolidate nella didattica della storia. Continua a leggere

Pubblicato in Cultura, Politica | Lascia un commento

Sardegna, Ebrei e “razza italiana”

Propaganda nazista

Propaganda nazista: “I Giudei sono la nostra calamità”

di Emilio Lussu [*]

Le Journal des Débats pubblica, tra il serio ed il faceto, uno scritto in cui si attribuisce a Mussolini il proposito di relegare in Sardegna tutti gli ebrei italiani. Con i tempi che corrono, queste cose vanno prese sempre sul serio. Come sardo, nato in Sardegna e rappresentante di sardi, io mi considero direttamente interessato.

Il decalogo della razza bandisce non solo gli ebrei, ma anche i sardi dalla «razza italiana». È quindi logico che il regime abbini la nostra sorte. Continua a leggere

Pubblicato in Cultura, Politica | Lascia un commento

Ciao Lussu, poeta in armi

Emilio Lussu

Emilio Lussu

di Vittorio Foa [*] 

Emilio Lussu ha avuto il singolare destino di convivere con la sua leggenda. E questo non solo per essere morto in età tarda, dopo essersi chiuso per anni in un silenzioso ritiro carico di dignità pari alla dignità che segnò tutta la sua vita. La leggenda di Emilio Lussu è nata nella sua giovinezza, nei suoi anni trenta e lo ha accompagnato fino alla morte: l’organizzatore di pastori, pescatori, minatori e contadini, il politico eminente, lo studioso, lo scrittore di successo, il parlamentare ascoltato, l’uomo pratico e concreto legato alle normali vicende della vita di ogni giorno, appariva contemporaneamente, nella luce della sua leggenda, come un solitario guerriero, come un paladino capace di affrontare e di mettere in fuga torme di infedeli. Continua a leggere

Pubblicato in Cultura, Letture | Lascia un commento

Saggio, rigoroso e indomito. Emilio Lussu

lussu-nuorodi Pietro Clemente 

Avrei voluto essere con voi a raccontare Emilio Lussu ma non mi è stato possibile. La figura di Lussu è entrata non solo nella storia ma anche nella leggenda. Mi sarebbe piaciuto parlarne a voce, come fanno i narratori e i nonni, ma spero di potervi trasmettere ugualmente una immagine della sua lezione perché possa essere utile oggi.

Ho avuto il privilegio di essergli in qualche modo allievo e amico. L’ho conosciuto nel 1962 a Cagliari. All’epoca avevo vent’anni ed ero iscritto al PSI, e in seguito al PSIUP: Emilio e sua moglie Joyce – che ho frequentato molto – avevano una particolare attenzione per i giovani. Ho avuto quindi modo di conoscerlo anche come politico e come uomo di etica rigorosa quando operava nel Comitato Direttivo regionale del PSIUP sardo. Facevo parte della Federazione Nazionale Giovanile del PSIUP e, quando andavo a Roma per le riunioni, ero ospite a casa sua. Perciò, ho cominciato a considerarlo un amico, nonostante ci fossero cinquantadue anni di differenza di età. Continua a leggere

Pubblicato in Cultura, Letture | Lascia un commento

Un ricordo di Emilio Lussu

Emilio Lussu

Emilio Lussu

di Nanni Sanna [*] 

Ho conosciuto personalmente Emilio Lussu nel 1944, quando avevo 18 anni. Un amico sardista che aveva fatto parte, giovanissimo, dei gruppi di resistenza allo squadrismo fascista – gruppi organizzati da Lussu a Cagliari e nei dintorni di Monserrato, Sestu, ecc. – mi aveva trascinato a casa sua, a Cagliari, dove era arrivato, alcune settimane dopo la liberazione di Roma, per un breve periodo: la prima presa di contatto colla Sardegna dopo il lungo esilio. Già da molti anni avevo sentito parlare del capitano Lussu, l’eroe leggendario della Brigata Sassari durante la Grande Guerra, decorato con due medaglie d’argento e due di bronzo, rispettato e amato dai suoi soldati, che riponevano in lui una fiducia assoluta; ammirato anche dai suoi colleghi ufficiali e dai suoi stessi superiori. Anni dopo ho avuto la conferma della stima e del rispetto di cui era circondato. Continua a leggere

Pubblicato in Cultura, Letture | Lascia un commento

Dalla parte del torto

71jt2hk0s4lCIP

di Pietro Clemente

La parte sbagliata

Quando il 23 maggio Netanyahu ha accusato Francia, Regno Unito e Canada di «essere dalla parte sbagliata della storia» mi è tornata in mente L’Opera da tre soldi di Bertolt Brecht. Quell’opera teatrale era una dura denuncia contro i sopraffattori di ogni genere e soprattutto contro quelli che si spacciano per persone perbene. «Ci sedemmo dalla parte del torto visto che tutti gli altri posti erano occupati». Continua a leggere

Pubblicato in Cultura, Società | Lascia un commento

Riabitare l’Italia: destrutturare gerarchie, coltivare relazioni

logo_riabitare-1

CIP

di Domenico Cersosimo [*]

La realtà è deragliata. Siamo immersi in una trasformazione profonda e rapida del mondo che abbiamo conosciuto ed abitato finora e non abbiamo strumenti analitico-interpretativi adeguati per capirne pienamente la portata distruttrice e gli impatti disuguaglianti su persone e luoghi. Prima di tutto, si avverte una diffusa inadeguatezza cognitiva, l’appannamento delle capacità critiche, la carenza di categorie di pensiero consolidate per decodificare il mondo nuovo nonostante i molteplici segnali del suo arrivo incombente, la crisi persistente dei tradizionali luoghi della riflessione intellettuale collettiva. Continua a leggere

Pubblicato in Cultura, Società | Lascia un commento

Dalla periferia al centro. Omaggio a Romeo Riva, protagonista della vita di un museo etnografico

Rossa di Galbiate, 1960 ca. Fratelli e sorelle Riva con i genitori e i figli sotto il portico della casa colonica

Rossa di Galbiate, 1960 ca. Fratelli e sorelle Riva con i genitori e i figli sotto il portico della casa colonica

CIP

di Massimo Pirovano 

La sera del 23 maggio 2025 nella sala conferenze del Museo Etnografico dell’Alta Brianza di Galbiate, spazio “del dialogo antropologico” dedicato a Roberto Leydi, si sono riuniti diversi volontari e amici del museo, ad un mese dalla morte di Romeo Riva, per ricordare questo speciale protagonista della storia e della vita del MEAB attraverso il ricordo di episodi e tratti significativi di una persona molto importante per ognuno di loro. Il tentativo è stato quello di formare un puzzle meno incompleto di quello che un singolo individuo può riuscire a comporre su qualunque esistenza, con la sua durata piena di infinite azioni e relazioni, nonché con la sua complessità. Continua a leggere

Pubblicato in Cultura, Società | Lascia un commento

Lettere d’amore a un museo

Museo della Lettera d'amore, interni

Museo della Lettera d’Amore, interni (Archivio Museo)

CIP

di Anna Rita Severini 

Ho avuto modo in diverse occasioni di parlare o scrivere del mio consolidato interesse per il Museo dell’innocenza, progetto letterario-museale concepito e messo in atto a Istanbul dallo scrittore turco Orhan Pamuk, premio Nobel per la Letteratura nel 2006 [1].  Continua a leggere

Pubblicato in Cultura, Società | Lascia un commento

Riabitare l’Italia. Riabitare la Sardegna e il paradosso dell’ovile chiuso

4-riabitare-la-sardegna-cagliari-17_05_2025

CIP

di Aldo Aledda [*]

Che cosa si può fare per arginare il fenomeno dello spopolamento in Sardegna con i conseguenti problemi dell’invecchiamento della popolazione (il meno grave) e la fuga dei giovani dal territorio regionale (decisamente più grave) se l’è chiesto a Cagliari il 17 maggio la politica regionale in un convegno organizzato dall’“Associazione Aldo Moro” presso la sede del più importante quotidiano dell’isola, “L’Unione Sarda”, trasmesso in streaming. In quella sede esponenti politici della maggioranza del governo regionale si sono misurati su questo problema allargando la riflessione ai parlamentari nazionali e ai colleghi di altre regioni italiane verosimilmente più avanti nelle soluzioni di questo problema, come l’Emilia Romagna e la Toscana, o non meno decise, nell’impegno a fronteggiarla, senza necessariamente stare meglio della Sardegna, come la Campania. Continua a leggere

Pubblicato in Cultura, Società | Lascia un commento

I paesani che fecero l’impresa: la Casa del Popolo di Torrenieri

9788871454344_0_0_536_0_75

CIP

di Vincenzo Coli 

Qualche volta accade che un libro mantenga in pieno le promesse della copertina. Promesse impegnative, se questa copertina è luminosa, allegra, felice, la grafica ispirata alle icone magiche della campagna senese: i cipressi armoniosamente allineati, i campi di grano, i papaveri. Sotto il cielo d’una lucentezza abbagliante. Segni dell’incontro fortunato tra paesaggio naturale e paesaggio costruito dal lavoro dell’uomo. L’immagine è l’introduzione giusta a un libro che trasmette speranza: E il popolo trovò casa. Un sogno condiviso nel Dopoguerra di Torrenieri di Lorenzo Bolgi (Nuova Immagine Editrice, Siena). Continua a leggere

Pubblicato in Cultura, Società | Lascia un commento

Il territorio grossetano in 180 articoli. le ricerche folkloriche di Roberto Ferretti

fiabe e storie maremma COP2.indd

CIP

di Mariano Fresta 

Il 26 dicembre del 1984, nei pressi di Amman in Giordania, Roberto Ferretti moriva, a trentasei anni d’età, in un incidente stradale. A quaranta anni dalla sua scomparsa, sono stati riuniti e pubblicati in un libro tutti gli articoli, ospitati dall’edizione locale de La Nazione, che Ferretti dedicò al folklore e ad altri aspetti culturali della provincia di Grosseto [1]. Fu quella di Roberto una lunga e puntuale corrispondenza che si protrasse per sette anni (dal 1977 al 1984) e che si concretizzò in ben 180 articoli. Si era laureato a Roma con Diego Carpitella con una tesi sulla fiaba che aveva svolto sotto la guida di Aurora Milillo; fortemente interessato alle tradizioni popolari, dopo l’università aveva continuato ad approfondire gli studi demologici, conducendo nello stesso tempo una lunga ed appassionata ricerca sul folklore maremmano. Venne poi in contatto con Pietro Clemente che insegnava a Siena Letteratura delle Tradizioni popolari, il quale con i suoi collaboratori e un gruppo di studenti aveva avviato, da qualche tempo, una ricerca sul teatro popolare nel Sud del Senese. Continua a leggere

Pubblicato in Cultura, Letture | Lascia un commento

Cosa ci racconta un paese?

Villafrati (ph. Nicola Grato)

Villafrati

CIP

di Nicola Grato 

Una chiesa, certo, o un’antica fontana; un palazzo nobiliare ora centro culturale polivalente, la processione di una statua della Trinità invisa alle alte gerarchie della Curia palermitana, la storia delle lotte contadine per la terra e la fatica quotidiana dei poveri di sempre. Tutto questo, ma anche angoli inediti, scorci di paesaggio vasto in mezzo a rovi e sterpi, una porta, una finestra, l’Ecce Homo delle nuvole.

Giovanni ci racconta che suo padre perse la capra in una zubbia della Montagnola: legata la bestia a a un albero per andare a mangiare, dopo una giornata in campagna a lavorare, la trovò impiccata alla catena, il terreno franato sotto gli zoccoli, il baratro, l’inferno, la terra molle. Continua a leggere

Pubblicato in Cultura, Società | Lascia un commento

Terra e cibo: un capitolo della storia della campagna senese

CIP 9791281657021

di Claudio Rosati 

Già dal titolo, Florio Carnesecchi evita l’assoluto della cucina senese per chiarire che il libro si occupa di Senesi a tavola (Compagnia dei Santi Bevitori, 2025). Insomma, persone in carne e ossa. Nella loro corporeità storica e nella costruzione del mito della città. In copertina campeggia la punta della torre del Mangia, in piazza del Campo, adornata di ricciarelli, i biscotti che con il panforte concorrono a rappresentare una delle identità della città. «Si sbattono prima chiara e zucchero, poi si aggiungono le mandorle. A questo punto si colloca l’impasto sopra le cialde, dando a ognuna una forma ovale. La cottura dura circa un quarto d’ora» [1]. Le ricette pubblicate hanno spesso un’origine familiare o provengono da testimoni che l’autore ha consultato in gran numero. Sempre chiare e di buona lettura. Continua a leggere

Pubblicato in Cultura, Letture | Lascia un commento

Il ruolo delle aree forestali in Campania come servizi ecosistemici attraverso l’analisi da satellite

Carta della natura in Campania, elaborata dall'Arpa

Carta della natura in Campania, elaborata dall’Arpa

di Teresa Amodio, Daniel Signorelli [*]

Introduzione

Uno dei temi di maggior interesse negli ultimi anni nell’ambito della gestione sostenibile del territorio, è il ruolo ricoperto dalle aree forestali, visto non solo in termini ecologici, ma anche in funzione dello sviluppo locale e di resilienza socioeconomica, oltre che alla mitigazione dei rischi naturali e l’erogazione di servizi ecosistemici multipli. Continua a leggere

Pubblicato in Cultura, Società | Lascia un commento

Spazi contesi e Street Art come azione sociale e politica in Sicilia

Keith Haring, Tuttomondo, 1989, acrilico su intonaco, 1000×1800 cm. Pisa, facciata laterale della Chiesa di Sant’Antonio abate

Keith Haring, Tuttomondo, 1989, acrilico su intonaco, 1000×1800 cm. Pisa, facciata laterale della Chiesa di Sant’Antonio abate

di Salvatore Cannizzaro e Gian Luigi Corinto [*] 

1.  Street Art e geografia

La Street Art è nata a New York negli anni ‘70 come una corrente della Pop Art e della Graffiti-Writing ad opera di artisti appartenenti a sub-culture emarginate e confinate in aree periferiche segnate da gravi forme di discriminazione e disagio sociale. Dopo una trentina di anni, le opere di street-artisti come Jean-Michel Basquiat (1960-1988) e Keith Haring (1958-1990) furono le prime ad essere accolte in gallerie d’arte ufficiali. Un ulteriore passo evolutivo si è avuto a partire dagli anni Duemila, quando molti street-artisti sono stati chiamati a collaborare con istituzioni di tutto il mondo con l’incarico di riqualificare con le loro opere aree urbane degradate, anche in concorrenza con attività artistiche illegali e clandestine (Di Luggo, Zerlenga, 2020). Continua a leggere

Pubblicato in Cultura, Società | Lascia un commento

Montagna e Aree Interne: Differenze, Intersezioni e Strumenti

uncem-strategia-montagne-e-aree-interne-futuro-giu2024di Antonio Ciaschi, Giulia Vincenti [*]

1. Montagna e aree interne: distinzioni operative e convergenze politiche 

Negli ultimi anni, i concetti di “montagna” e “aree interne” sono stati sempre più frequentemente utilizzati in modo congiunto all’interno delle politiche territoriali italiane, sebbene facciano riferimento a tradizioni analitiche e strumenti operativi distinti. Questa progressiva assimilazione della montagna alla più ampia categoria delle aree interne non rappresenta soltanto una semplificazione terminologica, ma riflette un più profondo mutamento nei paradigmi di lettura dello spazio e nelle logiche di intervento pubblico, con implicazioni rilevanti per la pianificazione e la governance dei territori marginali. Se in passato la montagna godeva di una sua definizione normativa oltre che scientifica, supportata da studi geografici e da una legislazione specifica (De Vecchis, 1988; Ferlaino, Rota, 2010), oggi la sua identità appare spesso assorbita nella categoria più fluida delle aree interne. Continua a leggere

Pubblicato in Cultura, Società | Lascia un commento

Sfide climatiche e certificazioni agroalimentari in Calabria: quali strategie per un territorio sostenibile?

Articolazione del concetto di Terroir. Da Bonfante e Brillante, 2022.

Articolazione del concetto di Terroir (da Bonfante e Brillante, 2022)

di Francesco De Pascale, Eleonora Guadagno [*] 

1.  Certificazione rima con mitigazione? 

Come è noto, la globalizzazione dei mercati, a partire dagli anni Novanta ha intensificato la concorrenza basata sui prezzi anche nel sistema agroalimentare, spingendo, soprattutto le piccole e medie imprese, a cercare la differenziazione dei prodotti per ottenere un vantaggio competitivo (Belletti, 2000). Se da una parte, anche il settore agroalimentare, uno dei principali emettitori di gas serra, deve affrontare gli impatti del cambiamento climatico, che si ripercuotono sulla produzione e sulla sicurezza alimentare (Pitto, 2023), dall’altra, la riduzione del “capitale naturale” e la costruzione di sistemi alimentari resilienti possono portare a una diminuzione della diversità e della qualità dei prodotti. Continua a leggere

Pubblicato in Cultura, Società | Lascia un commento

Potenzialità naturali e itinerari ecoturistici nell’area del fiume Buna, Albania

Estensione areale del bacino idrografico Buna-Drin (in azzurro) e posizione delle dighe (in rosso) che interrompono il corso del fiume Drin.

Estensione areale del bacino idrografico Buna-Drin (in azzurro) e posizione delle dighe (in rosso) che interrompono il corso del fiume Drin

di Ervis Krymbi, Ornela Hasrama, MsC. Xherardo Nikjari [*]

Introduzione

L’obiettivo di questo articolo è esaminare il potenziale naturale e le opportunità per uno sviluppo sostenibile e stabile dell’ecoturismo nell’area del fiume Buna. Il concetto di sviluppo sostenibile dell’ecoturismo si sta lentamente affermando anche in Albania, che ha un ottimo potenziale di sviluppo in aree, come quelle del bacino idrografico del fiume Buna, ad alta varietà di habitat e di fauna selvatica.

L’ecoturismo (Ceballos-Lascuráin., H, 1996) non solo protegge la biodiversità, ma offre anche opportunità di lavoro per i giovani, contribuendo così allo sviluppo economico dell’Albania. Lo sviluppo dell’ecoturismo, infatti, contribuisce alla tutela della natura e all’uso razionale delle risorse naturali, alla riduzione della disoccupazione e della povertà, alla conservazione di acqua, aria e suolo, all’aumento della competitività e dei mercati e allo sviluppo dell’imprenditorialità. L’analisi delle singole destinazioni ecoturistiche mostra come sia possibile recuperare il settore dell’ecoturismo attraverso la diversificazione del portafoglio e l’aggregazione di singoli settori imprenditoriali. Continua a leggere

Pubblicato in Cultura, Società | Lascia un commento

Innovazione tecnologica e territorio: scenari, sfide e opportunità per lo sviluppo locale

@Camilla Lenzi

@Camilla Lenzi

di Daniela La Foresta, Ilaria Bruner [*]

 Innovazione tecnologica e sviluppo locale: prospettive teoriche

Negli ultimi decenni, il rapporto dialettico tra innovazione tecnologica e sviluppo territoriale ha assunto una posizione di crescente centralità all’interno del dibattito accademico interdisciplinare, catalizzando l’attenzione di geografi economici, economisti regionali e studiosi delle politiche pubbliche sui complessi meccanismi di generazione, diffusione spaziale e territorializzazione dei processi innovativi (Lundvall, 1992; Edquist, 1997; Cooke, 2001). Lungi dall’essere neutra e uniformemente distribuita nello spazio geografico, l’innovazione costituisce un fenomeno intrinsecamente e marcatamente territoriale, caratterizzato da dinamiche di co-evoluzione con le specificità storiche, istituzionali e socio-economiche dei contesti locali, contribuendo simultaneamente a rafforzare le traiettorie di sviluppo virtuose ovvero, in taluni casi, a perpetuare o addirittura esacerbare le disuguaglianze geografiche preesistenti (Storper, 1997; Camagni, 2009; Maskell & Malmberg, 1999). Continua a leggere

Pubblicato in Cultura, Società | Lascia un commento

Dalla gestione ambientale alla responsabilità sociale d’impresa. La Green Key come ecolabel di eccellenza

Rete delle strutture aderenti all’ecolabel Green Key in Europa, dati riferiti al mese di febbraio 2025. Fonte: Elaborazione degli autori da screenshot del sito www.greenkey.global

Rete delle strutture aderenti all’ecolabel Green Key in Europa, dati riferiti al mese di febbraio 2025. Fonte: Elaborazione degli autori da screenshot del sito www.greenkey.global

di Sonia Malvica, Rossella Ruiu, Federico Rotondo, Donatella Carboni [*]

1. Introduzione

Fondata nel 1981, la Foundation for Environmental Education (FEE) è la più grande organizzazione al mondo a occuparsi di sensibilizzazione e formazione ambientale; di carattere internazionale e senza scopo di lucro, ha sede a Copenaghen ed è registrata come ente di beneficenza nel Regno Unito. Attiva in 81 Paesi distribuiti su scala globale, l’UNESCO vi riconosce un punto di riferimento per lo sviluppo sostenibile, inteso a livello non solo ambientale, bensì anche sociale ed economico. Continua a leggere

Pubblicato in Cultura, Società | Lascia un commento

Tendenze demografiche in Sicilia e profili di marginalità

Popolazione in Sicilia dal 2016 al 2021.  Dati: ISTAT. Fonte: Urbistat

Popolazione in Sicilia dal 2016 al 2021.
Dati: ISTAT. Fonte: Urbistat

di Giovanni Messina, Enrico Nicosia, Carmelo Maria Porto [*]

1. Introduzione e metodologia

Sebbene sia ormai un fenomeno strutturale a scala nazionale (se non europea), la questione dell’invecchiamento e dello spopolamento [1] delle aree interne costituisce una delle cifre più evidenti della marginalità territoriale (Cipolloni, 2021; Cerutti, de Falco, Graziano, 2024). Continua a leggere

Pubblicato in Cultura, Società | Lascia un commento

Territori, comunità e percezione della crisi idrica. Un approccio geografico culturale al caso dei Nebrodi

Una veduta dei Nebrodi. Al centro il letto, asciutto, del torrente Zappulla (novembre 2024). Foto di Gaetano Sabato

Una veduta dei Nebrodi. Al centro il letto, asciutto, del torrente Zappulla (novembre 2024, ph. Gaetano Sabato)

di Gaetano Sabato [*]

Introduzione 

Lo studio della percezione del rischio nell’ampio alveo della geografia umana si può collocare già a partire dalle formulazioni della nota “Scuola di Chicago”. Più precisamente, si tratta dei primi studi condotti da Gilbert White (White et alii, 1958) sulle inondazioni delle pianure alluvionali americane e risalenti agli anni Quaranta e Cinquanta del secolo scorso (De Pascale et alii, 2019; De Pascale e Sabato, 2021). Inoltre, come ricorda Lando, lo sviluppo di tale riflessione all’interno degli approcci geografici si consolida dagli anni Sessanta del Novecento, con un ampio portato epistemologico: Continua a leggere

Pubblicato in Cultura, Società | Lascia un commento

Antropologia in giallo. Nel Mediterraneo

9791256146314_0_0_0_0_0di Paola Atzeni

L’ultimo libro di Maria Francesca Chiappe Uguale per tutti, edito da Castelvecchi a fine maggio del 2025 è il terzo giallo che l’autrice pubblica con la stessa casa editrice, dopo Non è lei del 2022 e Ostaggio del 2023. Nell’ultimo libro l’autrice porta a suo modo l’antropologia nella letteratura giallistica. Nelle vicende narrate si susseguono delitti e intrighi che avvengono a Cagliari: città mediterranea di bellezze magiche. Il bagliore del suo sole riempie gli occhi. Il brillio del suo mare li cattura. Insieme, le colline e gli stagni verdi fanno dimenticare ogni cupezza, ogni tenebra dei luoghi e dei cuori. In questo splendido paesaggio irrompe una catena di omicidi. Sono quattro delitti di giovani immigrati di origine magrebina. A questi si aggiunge un torbido episodio di violenza sessuale. Continua a leggere

Pubblicato in Cultura, Letture | Lascia un commento

Antonio Gramsci, Nino, e la capretta Murripinta. Viaggio nel mondo contemporaneo

Graphic novel di Giuseppe Del Casino

Graphic novel di Francesco Del Casino

di Pietro Clemente, Francesco Del Casino

Antonio Gramsci, familiarmente Nino, viaggia per il mondo in compagnia di una capretta di nome Murripinta (dal muso dipinto). La capretta è la sua compagna di viaggio in giro per il mondo contemporaneo. Murripinta, con le sue domande ingenue spinge Nino a riflettere e a esprimere il proprio parere su ciò che incontra.

Così ci troviamo un Gramsci che, attraversando il mondo attuale, manifesta lo stupore e la curiosità di chi manca da più di ottant’anni, trovando un ambiente caotico e pieno di assurdità. Continua a leggere

Pubblicato in Cultura, Interviste | Lascia un commento

L’Italia come un mattatoio nelle pagine di un racconto distopico

Layout 1di Costantino Cossu 

Quando si arriva alla fine delle 85 pagine di cui si compone il nuovo libro di Alberto Capitta [1] è difficile non provare un senso profondo di angoscia. La Pastora (Edizioni Il Maestrale, 2025) punta lo sguardo sull’orrore del mondo. È, come dice il sottotitolo, una “fiaba di anime nere” che prendono il sopravvento sopra ogni cosa e diventano arbitre assolute dei destini dell’umanità e del Pianeta. Della fiaba il racconto di Capitta ha la brevità ma anche la struttura: crisi di un ordine stabilito, alterne vicende di un personaggio che quella crisi prova a risolvere attraverso una prova che sembra impossibile, soluzione del problema. Manca solo un elemento: il lieto fine. O meglio: l’ordine ricomposto al termine del racconto va bene per tutti, certo, ma è un ordine di morte. Dal tunnel si esce per entrare in un tunnel ancora più buio. Continua a leggere

Pubblicato in Cultura, Letture | Lascia un commento

Maria Patta, compagna di intervista di Clara Gallini

cpovere2di Maria Gabriella Da Re 

A Tonara non tutti si sono dimenticati di Maria Patta, pur essendo trascorsi più di quarant’anni da quando nel 1979 Clara Gallini l’ha intervistata. Nel settembre 2020 una sua figlioccia, dialogando in un Pubblic Group di Facebook (Tonara e Tonaresos), ha postato alcuni ricordi affettuosi: «Intervista a Maria, l’ho riletto da poco. Maria per me era nonna Patta, la mia madrina di battesimo. La mia seconda mamma. Leggendo il libro, sento le sue parole. Quanta nostalgia e quante cose mi ha raccontato. Abitava a Toneri la prima casa scendendo da Cracalasi. Aveva uno zio a Cagliari. Io con lei sono andata tante volte a Cagliari da bambina, ero sempre con lei [...] Nel ‘72 mi sono sposata, lei è venuta in costume al mio matrimonio (sott. a Milano). [...] Potrei raccontare tante cose di nonna Patta, una donna saggia ma ferma di carattere [...]. Mi pare fosse nata a giugno, leggeva tanto e poi d’inverno ci raccontava i romanzi che leggeva».  Continua a leggere

Pubblicato in Cultura, Società | Lascia un commento

Combattere per vivere. I giochi dell’anfiteatro nei mosaici della Tunisia romana

Il “Colosseo” di Thysdrus (El-Jem) (© Yury_S / Shutterstock)

Il “Colosseo” di Thysdrus (El-Jem) (© Yury_S / Shutterstock)

di Alessandro Abrignani [*] 

Considerando il carattere satirico degli scritti di Giovenale [1], che nelle sue opere si pone in modo assai critico nei confronti di una società ormai priva di moralità, è innegabile l’importanza che i giochi nell’anfiteatro ebbero nel mondo romano. Il popolo partecipava entusiasta ai giochi che divennero, con il trascorrere del tempo, un potente veicolo di propaganda politica [2]. Quasi ogni città dell’Impero aveva un anfiteatro [3]. L’antica tradizione dei combattimenti [4], gli ingenti mezzi finanziari, il progresso della tecnica edilizia e la fantasia degli architetti determinarono le condizioni necessarie per la creazione di un tipo di edificio che non ebbe nessun eguale nel mondo antico. L’anfiteatro doveva offrire non solo un quadro monumentale dove allestire i giochi ma anche delle buone condizioni di osservazione e di acustica per gli spettatori [5]. Continua a leggere

Pubblicato in Cultura, Società | Lascia un commento

“I loro piccoli cubi di colore fanno furore”: storia di una emigrazione di successo nella Tunisi del Protettorato

Tunisi Maison de culture Ibn Khaldoun, mosaico d'ingresso (ph. Jamel Chabbi

Tunisi Maison de culture Ibn Khaldoun, mosaico d’ingresso (ph. Jamel Chabbi)

di Rosy Candiani [*] 

Scoprire trame tra le sponde del Mediterraneo, scoprire che la bellezza nelle arti non è mai frutto di un lavoro isolato ma di uno scambio e della condivisione delle capacità: tanti tasselli che si riuniscono a comporre un armonico mosaico. La bellezza di cui abbiamo segni in tutte le città del Mediterraneo nasce da storie di persone che ritroviamo in quello che resta della loro opera. È il caso di una famiglia di mosaicisti e della loro storia, che fonda i suoi precedenti e risale i secoli in uno scambio attorno al manufatto del mosaico. Quest’arte con una storia “plurale” esiste da quattromila anni, ha attraversato i secoli e i continenti, dalle sponde del Sahel e del Nord Africa per arrivare nel Friuli, ad Aquileia, alla provincia di Udine e per poi espandersi in tutto il mondo e in questo contesto tornare a Tunisi, in un periodo di grande vitalità ed effervescenza culturale, quello dei primi decenni del Novecento, la Belle Époque. Continua a leggere

Pubblicato in Cultura, Migrazioni | Lascia un commento

Poesia/Rivoluzione nella scrittura di Mohamed Sghaier Ouled Ahmed

Mohamed Sghaier Ouled Ahmed

Mohamed Sghaier Ouled Ahmed

di Mohamed Fatnassi

Abbandonare la turris eburnea e andare “incontro al popolo” è l’obiettivo di ogni intellettuale militante che vede in quello che scrive una via di redenzione per una comunità oppressa. Con lo scopo di impegnarsi contro le ingiustizie sociali e i problemi, molti scrittori invitano a un mondo migliore e a un universo di pace per sopprimere quella realtà amara di una società considerata come “insana”. Continua a leggere

Pubblicato in Cultura, Letture | Lascia un commento

The Kairouan rugs

A woman weaving a carpet in Kairouan in 1961 (Source: Touring Club Italiano, CC-BY-SA-4.0)

A woman weaving a carpet in Kairouan in 1961 (Source: Touring Club Italiano, CC-BY-SA-4.0)

di Roberta Marin [*] 

In addition to the natural beauty of the landscape and the archaeological remains of its glorious past, Tunisia is known for being the place where Kairouan, one of the holy cities of Islam, was founded and developed. The Great Mosque of Kairouan is among the best achievements of Islamic architecture of the early period and its prayer hall is the perfect case for the unique mihrab decorated with about 150 lustre tiles and the finely carved wooden minbar. A large number of carpets made in wool and woven with geometric and symbolic motifs covers the floor. These particular carpets belong to the so-called Kairouan group, since the city was and still is one of the main production centres. Continua a leggere

Pubblicato in Cultura, Società | Lascia un commento

Immaginare futuri per le società islamiche. Accademici e studiosi a Tunisi per l’edizione 2025 della Enis Spring School

slide-alla-conferenzadi Francesca Spinola

Immaginare futuri diversi per le società musulmane significa riflettere sui processi che stanno portando allo sviluppo di nuovi modelli di vita. È fondamentale pensare al futuro delle loro comunità in modo da eliminare le disparità e promuovere l’uguaglianza. Altrettanto importante è trovare sistemi innovativi per fermare la povertà e l’emarginazione. Con questi propositi e con tante idee per domani ripensati o semplicemente con il desiderio di intravedere futuri migliori del presente che stiamo vivendo, studiosi da tutto il mondo si sono riuniti a Tunisi, dal 27 al 30 maggio scorsi, per discutere di nuovi modelli per le società musulmane. Continua a leggere

Pubblicato in Cultura, Società | Lascia un commento

Annabella Rossi: fotografare con gli occhi

coverdi Alfredo Ancora 

Le mie fotografie sono la realizzazione per immagini del ragionamento scientifico ed umano che in quel momento elabora la mia mente. Di conseguenza le operazioni mentali che determinano le mie fotografie sono evidentemente molto diverse da quelle di un fotografo, professionista o dilettante che sia, che documenta la stessa realtà (Annabella Rossi) 

A quaranta anni dalla scomparsa – prematura – di Annabella Rossi, antropologa, fotografa documentarista, è stato pubblicato nella collana Visioni d‘archivio (Quaderno 06) Il Salento di Annabella Rossi. La ricerca visiva sul tarantismo e oltre edito da Effigi edizioni (Grosseto 2024), un evento editoriale che rappresenta anche l‘occasione per ricordare una «ricercatrice fuori dal comune»! Continua a leggere

Pubblicato in Cultura, Letture | Lascia un commento

Grit and Grace Horses (USA) – Impronte Equine (Italia). Workshop on the relationship between horses and US military personnel living in Italy

1 Impronte Equine (Italy), a pilot project focussing on the relationship between humans and horses. First presentation at Fieracavalli in Verona. Photo by Mic

Impronte Equine (Italy), a pilot project focussing on the relationship between humans and horses. First presentation at Fieracavalli in Verona. Photo by Mic

di Linda Armano, Giuliana Marple, Michele Marconi [*] 

Introduction 

In recent decades, anthropological research and more generally interdisciplinary studies have contributed to enriching the debate on the relationship between humans and animals. These studies focus mainly on specific areas such as the food industry (García-Rosell & Hancock, 2024), the tourism sector (Wadham & Dashper, 2024) and animal rights studies (Donaldson & Kymlicka, 2011), paying particular attention to phenomena such as intensive farming and vivisection practises. Continua a leggere

Pubblicato in Cultura, Società | Lascia un commento

Dieta Mediterranea come terapia culturale

Pane e vino, di Giambecchina, 1980

Pane e vino, di Giambecchina, 1980

di Leonardo Armato  

Vuoto di senso e cibo 

In questo articolo metto in relazione le dinamiche dell’iperalimentazione con i dispositivi culturali della contemporaneità. E più in particolare, creo delle connessioni tra il vuoto di senso, le questioni relative alla temporalità del vissuto di chi consuma il cibo e la nostra epoca caratterizzata – come dice Augé – dall’accelerazione. Uno degli elementi più strettamente connessi al vuoto e all’accelerazione è il fattore obesità. Continua a leggere

Pubblicato in Cultura, Società | Lascia un commento

Un nuovo sentiero per l’antropologia. Un contributo all’esplorazione delle ontologie native

coverdi Arianna Bertulli

In questo saggio tratteremo il tema della ricerca antropologica proponendo una possibile metodologia impostata su teorie filosofiche e psicologiche. Trovando i punti di contatto tra varie fonti epistemologiche ben distinte e apparentemente scollegate, imposteremo una teoria su una procedura di indagine tecnicamente percorribile per gli studiosi dell’ànthropos. È tuttavia importante approcciarsi a questo testo considerandolo una sorta di esercizio mentale senza alcuna pretesa prescrittiva. Per renderlo maggiormente fruibile si è pensato di impostare il discorso in chiave metaforica. Nel tentativo di semplificare le diverse parti di cui si compone l’argomento trattato, concretizzeremo l’operazione mentale che si tenta di compiere in queste pagine paragonandola alla creazione di un nuovo sentiero. Continua a leggere

Pubblicato in Cultura, Letture | Lascia un commento

«Γενοίμην πέτρος. Diventare un sasso». Πέρας e ὕβρις di Eracle

Eracle, da originale della fine del IV secolo aC.)  Musei Capitolini - Roma

Eracle, da originale della fine del IV secolo a. C., Musei Capitolini – Roma

di Alberto Giovanni Biuso 

Eracle, il personaggio 

Eracle ha navigato verso la terra del dolore ma è riuscito a tornare dall’Ade. Lo ha fatto appena in tempo per sottrarre la sposa Megàra e i tre figli alla violenza di Lico, usurpatore di Tebe, non più contrastato da Anfitrìone – padre di Eracle ma ormai anziano – e dai tebani, altrettanto vecchi e che possono solo ripetere che non desiderano fasti ma vorrebbero tornare alla loro gioiosa giovinezza. Impossibile desiderio. Continua a leggere

Pubblicato in Cultura, Letture | Lascia un commento

Uomo e natura in Yemen: un esempio di coesistenza

Yemen,.Aratura nella piana, dopo aver rimosso tutte le pietre vulcaniche, con l’ausilio di un cammello (ph. Giovanni Canova)

Yemen,.Aratura nella piana, dopo aver rimosso tutte le pietre vulcaniche, con l’ausilio di un cammello (ph. Giovanni Canova)

di Giovanni Canova 

Nell’ambito del progetto di ricerca del Dipartimento di Studi Umani dell’Università di Catania “Narrare l’ambiente fra Oriente e Occidente” (2024), ho avuto la possibilità di allestire presso l’ex-Monastero dei Benedettini una esposizione comprendente sessanta fotografie sul tema “Uomo e natura in Yemen: un esempio di coesistenza”. Lo Yemen è stato al centro di varie missioni di ricerca negli anni tra il 1982 e il 1996, che mi hanno permesso di raccogliere una significativa documentazione sull’ambiente naturale, sulle strategie di adattamento umano e sulla vita sociale. Tra questi materiali figura una originale documentazione fotografica sulla vita tradizionale di villaggio. Continua a leggere

Pubblicato in Cultura, Immagini | Lascia un commento

Mario Minniti: un pittore al centro del Mediterraneo tra la fine del Cinquecento e l’inizio del Seicento

Mario Minniti, Martirio di santa Lucia, Siracusa, Museo Bellomo

Mario Minniti, Martirio di santa Lucia, Siracusa, Museo Bellomo

di Valentina Certo

“Il detto Minniti era uno de’ Principali Pittori di questi tempi di Sicilia, e dell’Italia tutta”
Capodieci G. M., Annali di Siracusa (ms. fine se. XVIII inizi del sec. XIX), tomo IX, f. 226, Siracusa, Biblioteca Arcivescovile Alagoniana

Nel periodo compreso tra la fine del XVI e la metà del XVII secolo, numerosi artisti siciliani furono attivi a Malta, instaurando un fecondo dialogo artistico tra l’isola e l’ambiente culturale siculo. Tra le figure più rilevanti si annovera il messinese Antonio Catalano l’Antico, la cui presenza nell’arcipelago è documentata dalla commissione dell’opera Matrimonio mistico di santa Caterina, oggi conservata a Valletta nella chiesa di Santa Maria del Gesù, testimonianza dei suoi rapporti con l’ambiente ecclesiastico locale. Probabilmente Antonio Catalano l’Antico, così chiamato per distinguerlo dal “Giovane” figlio, non soggiornò a Malta, ma spedì l’opera in cui compare l’iscrizione «ANT. CATALANVS PICTOR MESSANĒSIS PINGEBAT 1600». Un altro pittore, Daniele Monteleone, di origine palermitana e attivo principalmente a Siracusa, dipinse per il convento carmelitano di Valletta una tela Vergine con i Santi Caterina d’Alessandria, Biagio e Cecilia, firmata «DANIELLO MONTELEONI PINGEBAT». Continua a leggere

Pubblicato in Cultura, Letture | Lascia un commento

Ricomincio da Te. Un progetto in musica di animazione giovanile tra dialogo ecumenico e promozione sociale

coverdi Valerio Ciarocchi, Calogero Di Fiore [*] 

Introduzione 

La Chiesa cattolica romana ha, nel corso della sua storia bimillenaria, prestato particolare attenzione alla musica e alle forme d’arte in genere, riconoscendone il valore ed esaltandone la forza comunicativa per veicolare più efficacemente il messaggio evangelico. Anche in tempi recenti, da parte del Magistero ecclesiastico si è posto l’accento sull’esigenza di una rinsaldata alleanza tra l’annuncio cristiano e le arti, particolarmente espressa nella cosiddetta Via Pulchritudinis [1], riscoprendo l’autentica bellezza: «La bellezza è in un certo senso l’espressione visibile del bene, come il bene è la condizione metafisica della bellezza» (Giovanni Paolo II, 1999, n. 3). Ricomincio da te è un progetto in musica di animazione giovanile di primo annuncio, pensato come una vera e propria opera musicale, completa di ogni elemento che la configurano come tale, che impegna un centinaio tra cantanti, musicisti, attrezzisti e tecnici, tutti volontari. Continua a leggere

Pubblicato in Cultura, Religioni | Lascia un commento

La libertà, i diritti, il lavoro, la Polizia di Stato

arton26026di Giuseppe Costantini

Libertà, una parola molto usata, e a volte anche molto abusata. Una frase che tocca con mano lo stato dell’arte di una società in cui questa parola è spesso utilizzata come specchio per le allodole, per poi vederne tradito il suo significato più profondo.

Partendo da questa considerazione cercherò di analizzarne il significato teorico, con qualche cenno all’eredità intellettuale, lasciata da alcuni importanti personaggi storici. Cercherò successivamente di calarne l’idealità, e forse a volte anche l’utopia, su ciò che realmente le società umane sono state e sono in grado di mantenere. Continua a leggere

Pubblicato in Cultura, Politica | Lascia un commento

Farsi carico della cura dei beni culturali del territorio. Tra esperienza etnografica e impegno istituzionale

sergio-001di Antonino Cusumano [*]

Nella transizione da Paolo Toschi ad Antonino Buttitta gli studi dell’arte popolare hanno conosciuto una profonda e radicale svolta epistemologica, un rinnovamento teorico e metodologico che ha liberato definitivamente le categorie estetiche dalle letture crociane e romantiche e introdotto un approccio nuovo destinato ad aprire la strada all’antropologia dell’arte, ovvero ad un ambito disciplinare con una sua autonomia e specificità. Si deve a Buttitta il merito di aver inaugurato una fervida stagione d’interesse per i temi, le tecniche e le forme delle arti figurative siciliane, scientificamente e sistematicamente oggetto di un campo di indagine specialistico. La mostra Arte popolare in Sicilia, allestita a Siracusa nel 1991, a cura di Gabriella D’Agostino, ha rappresentato la realizzazione più compiuta di quel lungo lavoro di ricerca sui prodotti artistici popolari che hanno illustrato la storia della tradizione culturale dell’Isola. Continua a leggere

Pubblicato in Cultura, Letture | Lascia un commento

Un sillabario di calembour e un manuale per le parole

9791220504041_0_0_0_0_0di Mariza d’Anna

«E se c’è qualcosa di invidiabile nella Grammatica emozionale di Dino Petralia è proprio la geniale noncuranza con cui si mette a rendere sonoro l’ordine del linguaggio attraverso la teatralità enunciativa di tutte le soggettività parlanti, come se la lingua fosse messa sul palcoscenico della chiacchiera umana, dove i suoni friggono, anzi cigolano e spettegolano e dicono la propria in un gustoso autoritratto che vale sì l’atto di non pendersi sul serio, ma anche la più fervida ammissione del fatto che l’unica morale della vita sia sempre dire le cose ridendo».

 Non si potrebbero usare parole più consone di quelle scelte da Arnaldo Colasanti, tra i maggiori critici letterari, nella prefazione al libro di Petralia. Colasanti con una felice espressione definisce il volume edito da Luigi Pellegrini nel maggio di quest’anno “una cuccagna”. Continua a leggere

Pubblicato in Cultura, Letture | Lascia un commento

La Bolivia di Evo Morales. Dialogo con Zulema Alanes

Viacha (2024) comunità del dipartimento di La Paz. Cementificio del Gruppo Gloria del Perù.(ph. Danilo De Marco)

Viacha, comunità del dipartimento
di La Paz. Cementificio del Gruppo Gloria
del Perù, 2024 (ph. Danilo De Marco)

di Danilo De Marco 

Zulema Alanes è presidente dell’Associazione Nazionale dei Giornalisti della Bolivia. Sotto la dittatura di Banzer, giovanissima militante comunista, con il nome di Rosaura.

Ricordo perfettamente la situazione boliviana nei miei due viaggi del 2002 e 2003. Assemblee popolari pregne di speranza, di partecipazione e di allegria accompagnavano le manifestazioni e le lotte per i diritti dei popoli indigeni anche nel Chapare, tropico di Cochabamba e zona cocalera. In quei miei viaggi, più di una volta mi sono unito alle assemblee assieme a Evo Morales, allora dirigente del MAS-Movimento al Socialismo. Continua a leggere

Pubblicato in Cultura, Interviste | Lascia un commento

La fecondità dell’altro: cinque domande senza tempo

 coverdi Caterina Fanello

Premessa

La rilettura, in chiave contemporanea, del grande classico, Isole di storia. Società e mito nei mari del Sud di Marshall Sahlins, è un invito a decolonizzare lo sguardo. Lettura che impone un cambio di rotta, dal Pacifico verso il nostro Mediterraneo, per comprendere non tanto quanto la storia si apra a noi ma quanto noi, oggi, siamo disposti ad aprici alla storia e plasmarci su essa.

«La storia ha un ordine culturale, diverso nelle diverse società, fondato su modelli di significato» (Sahlins 2016: 7). È chiaro, Sahlins, sin dalle prime righe del suo capolavoro di etnostoria. Ma il cenno ai “modelli” non deve trarci in inganno [1]. Lo strutturalismo che Sahlins abbraccia non è intransigente. Infatti, continua: «È anche vero il contrario: i modelli culturali hanno un ordine storico, poiché i significati vengono rivalutati, in maniera più o meno profonda, a mano a mano che si verificano nella prassi» (ibidem). Continua a leggere

Pubblicato in Cultura, Letture | Lascia un commento

Il ‘potere della parola’ contro ‘la parola del potere’ nell’opera poetica dell’iracheno Jabbar Yassin Hussin

 Jabbar Yassin Hussin © Louis Monier.

Jabbar Yassin Hussin (© Louis Monier)

di Mohamed Fatnassi

“Il presente non salva il passato e dietro la porta nessun futuro”

da: ‘Alā Difāf al-Ğunūn,

(Sulle rive della follia, 1986). 

L’engagement letterario e la critica dei regimi totalitari nel mondo arabo, particolarmente a partire degli anni Settanta fino alla fine del XX secolo, trovò un fertile terreno nelle pagine di alcune opere del poeta iracheno Jabbar Yassin Hussin. Attraverso questo breve contributo si cerca di individuare il ruolo della scrittura poetica nell’evidenziare i mali della società araba, quelli provocati dai vari governi dittatoriali. Rapportandosi in particolar modo a esperienze vissute in prima persona, si focalizza lo sguardo sulla vita e l’opera del poeta Jabbar Yassin Hussin tra lacerazione, esilio e frantumazione dell’Io, al fine di dimostrare quanto l’opera letteraria possa essere non soltanto lo specchio di una dura realtà vissuta ma anche di una crudele situazione collettiva.  Continua a leggere

Pubblicato in Cultura, Letture | Lascia un commento

Anoressia: il cibo e il corpo tra natura e cultura

apple with anorexia looking at its reflection in a mirrordi Antonina Ferruzza Marchetta 

Premessa 

Come chiarito da diversi autori – tra cui Massimo Recalcati – è possibile dichiarare che l’anoressia rappresenti ineludibilmente la ‘malattia’ del nostro secolo. Corpi snelli, diafani, al limite dell’inverosimile, pullulano nelle pagine del web – tra un tik tok e l’altro, uno ‘scrolling’ di instagram e la foto successiva, un post di facebook e un video di pinterest. Ma cosa soggiace a questo disagio della contemporaneità? Quali sono le ragioni socio-culturali che lo promuovono tanto ostentatamente, al punto da de-patologizzare e sottovalutare la sua sofferenza intrinseca? Continua a leggere

Pubblicato in Cultura, Società | Lascia un commento

Nel caos. ‘Pur privo della luce degli occhi’

Aldo Gerbino e Piero Longo

Aldo Gerbino e Piero Longo

di Aldo Gerbino

Multum animo vidit, lumine captus erat 

[Ovidio, Fasti, VI. 204] 

Sarai felice di veder tu solo/, non ciò che il volgo vìola con gli occhi,
ma delle cose l’ombra lunga, immensa, / nel tuo segreto pallido tramonto.
 

                                             [Giovanni Pascoli, da Il Cieco di Chio, in Poemi Conviviali, 1904]  Continua a leggere

Pubblicato in Cultura, Letture | Lascia un commento

Francesco Lentini partigiano di Castelvetrano

Francesco Lentini

Francesco Lentini

di Lorenzo Ingrasciotta

Passate poche settimane dalla celebrazione del 80° anniversario della liberazione dal nazi-fascismo sembrerebbe calato il sipario un po’ dappertutto e la sensazione diffusa è di esserci messi a posto con la nostra coscienza. Eredi di “Supereroi” che hanno versato il loro sangue per averci liberati dallo scempio nazista e dalle deportazioni dei nostri familiari nei vari campi di concentramento dislocati in diverse parti d’Europa, facciamo finta di essere definitivamente liberi dal pericoloso fascismo e di coltivare la nostra fragile e vacillante democrazia.

Intanto un manipolo di nostalgiche camicie nere si è dato appuntamento a Dongo, sul lago di Garda, a ricordare, con il rituale saluto romano e al grido di “presente!”, alcuni gerarchi fascisti giustiziati sulle sponde del lago prima e trasferite le salme in piazza Loreto a Milano dopo. Continua a leggere

Pubblicato in Cultura, Politica | Lascia un commento

Non c’è poesia senza un soffio di vento

Sciroccata, di Fattori 18

Libecciata, di Giovanni Fattori 1885

di Massimo Jevolella 

Sarà un caso se il vento risuona in parole come spavento, o evento? Lasciamo ai curiosi la ricerca etimologica. Fosse pure una mera assonanza, quel che è certo è che il vento, tra i fenomeni della natura, è quello che più di ogni altro ha impresso nelle menti umane il segno dell’imprevedibile, inafferrabile senso delle cose. È il misterioso soffio-spirito divino che troviamo nel secondo versetto della Genesi: «e lo spirito di Elohim aleggiava sulle acque», perché ah, spirito, in ebraico vuol dire vento e anche respiro, come il greco pneuma. Continua a leggere

Pubblicato in Cultura, Letture | Lascia un commento

Cruciverba boiardesco: ipotesi su alcuni nomi dell’’Innamorato’

72369b53-59ce-4fdd-aa4e-8e80f47db7e2di Ines Labib 

In queste pagine ci si sofferma sui nomi di alcuni personaggi dell’Orlando innamorato, nati dall’inventiva del «più meraviglioso fabbricatore di nomi della letteratura italiana» [1]. La nostra attenzione si porta su alcuni nomi la cui origine è incerta o poco chiara [2] cercando di risalire a un’etimologia che sia coerente con l’origine e profilo del personaggio in questione. Si è partite qualche volta dalla semplice sonorità, ma anche da una voga dell’epoca: la «crittografia» [3]. Si è considerato, infatti, il presupposto che alcuni nomi potessero essere «crittati»: non tanto per nascondere parole da decifrare ma semplicemente per «gioco» (lingua ludens) [4] da parte del nostro poeta. Questo presupposto ci ha autorizzate ad invertire, in alcuni casi, delle lettere che compongono i nomi. Continua a leggere

Pubblicato in Cultura, Letture | Lascia un commento

La droga, un ipermercato delle psico-alterazioni: appunti sullo stato delle cose

european-drug-report-2024-emcdda-europa-eudi Giovanni La Fiura

Cosa rappresenta in maniera essenziale la situazione che viviamo oggi nel pianeta droga (consumo, traffico e l’impatto sugli Stati)? Forse conviene partire dalle parole chiave che introducono gli ultimi due rapporti (23 e 24) dell’agenzia europea antidroga (EUDA). Sono solo tre: Everywhere, Everything, Everyone  Ovunque, Qualsiasi cosa, Chiunque. Continua a leggere

Pubblicato in Cultura, Società | Lascia un commento

Catastrofi e prospettive del mondo contemporaneo: contributi per una puntuale ricognizione

crepuscolo-cover-final_page-0001di Rosario Lentini 

Pressenza – International Press Agency [1], come spiegano i titolari e gestori del sito, «è unʼagenzia stampa internazionale in 7 lingue che pubblica e diffonde notizie, iniziative, proposte che riguardano pace, nonviolenza, disarmo, diritti umani, lotta contro ogni forma di discriminazione. Considera l’Essere Umano come valore centrale ed esalta la diversità. Propone un giornalismo attivo e lucido che punta alla soluzione delle crisi e dei conflitti sociali di ogni latitudine. In questo senso, oltre a pubblicare notizie sullʼattualità, diffonde studi, analisi ed azioni che contribuiscano alla pace mondiale e al superamento della violenza; mette in risalto la necessità e lʼurgenza del disarmo nucleare e convenzionale, la soluzione pacifica dei conflitti, la loro prevenzione, il ritiro dai territori occupati. Al tempo stesso denuncia tutto ciò che provoca dolore e sofferenza ai popoli e cerca di decifrare e trasformare le cause di quegli eventi, essendo molto più di un mero spettatore. Continua a leggere

Pubblicato in Letture, Politica | Lascia un commento

Ogle: il comandante che fu costretto ad abbandonare la sua Nave

Figura 1: Verso del monumento funebre del capitano Thomas Ogle, Cimitero acattolico “degli Inglesi” di Palermo – ph. L. Leto 2019

Verso del monumento funebre del capitano Thomas Ogle, Cimitero acattolico “degli Inglesi” di Palermo (ph. L. Leto 2019)

di Laura Leto

Entrando al Cimitero “degli Inglesi” all’Acquasanta, volgendo lo sguardo a sinistra, colpisce un monumento funebre maestoso, seppur in totale abbandono, sprofondato nella nuda terra. Il cippo volge le spalle allo spettatore, ricordando il devastante spostamento del 1928 [1] per conto dei Cantieri Navali Riuniti che acquistarono parte del terreno dall’allora amministratore Giuseppe Isacco Spatafora Whitaker [2].

Un’idea della configurazione originaria, totalmente differente da quella attuale che vede le sepolture schierate e addossate l’una all’altra, contrariamente alla logica “all’inglese”, è offerta dalla tela del pittore termitano Andrea Sottile [3] che lo raffigura, oltre una balaustra, in fondo e a sinistra del Cimitero. Continua a leggere

Pubblicato in Cultura, Società | Lascia un commento

Trent’anni di arte e storia mediterranea in una rivista siciliana di studi e ricerche

01-copertina-del-n-25di Luigi Lombardo 

I “Quaderni del Mediterraneo”, direttore il prof. Paolo Giansiracusa, sono arrivati al 25° numero e al 30° anno dalla fondazione. Non è agevole per una rivista cartacea raggiungere questi traguardi, facili apparentemente. Sappiamo, o a volte solo intuiamo, i sacrifici che comporta dirigere una rivista, sia essa cartacea sia essa on line, come questi “Dialoghi Mediterranei” diretti da Antonino Cusumano, a cura dell’Istituto Euroarabo. C’è l’apporto di tanti, amici, colleghi, corrispondenti, studiosi più o meno accademici, e poi c’è una sola persona a coordinare, ordinare, editare il tutto; a prendersi le responsabilità, a sostenere il peso delle critiche, a riscuotere al contempo l’apprezzamento dei lettori, beneficiati da tanta scrittura di qualità. Paolo Giansiracusa esercita un impegno pluridecennale per mobilitare l’interesse delle nuove e vecchie generazioni, rinfocolare la linfa del sapere capace di spaziare in tutti i campi. Continua a leggere

Pubblicato in Cultura, Letture | Lascia un commento

Filosofe sottosopra. Incontro con Annarosa Buttarelli

Annarosa Buttarelli

Annarosa Buttarelli

di Ivana Margarese 

Introduzione 

Annarosa Buttarelli, filosofa, ha insegnato Ermeneutica filosofica e Filosofia della storia all’Università di Verona e fa parte della comunità filosofica “Diotima”. Ha dedicato diversi saggi e monografie alla filosofa spagnola María Zambrano, di cui è tra le maggiori studiose europee, e alla filosofa e critica d’arte Carla Lonzi, della quale ha curato la riedizione di alcuni testi tra cui il fondamentale Sputiamo su Hegel. Impegnata nel pensiero e nella politica della differenza, ha scritto, tra i tanti saggi, Sovrane. L’autorità femminile al governo (2013), ripubblicato nel 2017 e Bene e male ripensati. Il sottosopra delle filosofe. Ha curato insieme a Luisa Muraro e Liliana Rampello, il volume Duemilaeuna. Donne che cambiano l’Italia e con Laura Boella ha pubblicato Per amore di altro. L’empatia a partire da Edith Stein. Continua a leggere

Pubblicato in Cultura, Interviste | Lascia un commento

La storia e la guerra: l’attualità di Zweig

geremia-di-stefan-zweig-e-marco-marroni-794179di Marco Marroni 

«Quando, nella Pasqua del 1917, fu pubblicata la mia tragedia Jeremias, ebbi una grossa sorpresa. L’avevo scritta in vibrante opposizione contro il mio tempo e mi attendevo un’opposizione non meno veemente. Accadde invece l’esatto contrario. Furono subito vendute ventimila copie, un numero straordinario per un’opera teatrale. Ne divennero aperti sostenitori non soltanto amici come Romain Rolland, ma anche chi in passato aveva militato sul fronte opposto al mio, come Rathenau e Dehmel. (…) Che cos’era successo? Nulla, se non che la guerra si protraeva ormai da due anni e mezzo, e il tempo aveva crudelmente spento ogni fervore. Dopo i terribili salassi sui campi di battaglia la febbre cominciava a calare; gli uomini guardavano la guerra in volto con occhi più freddi e più duri rispetto all’epoca dei primi entusiasmi. Il senso di forzata solidarietà cominciava a scemare, poiché non c’era traccia della grande “purificazione morale” che filosofi e poeti avevano tanto solennemente magnificato. (…) Se dunque il mio libro conobbe un successo sorprendente, non fu certo per il suo valore poetico; io non avevo fatto che esprimere ad alta voce ciò che gli altri non osavano proclamare apertamente: l’odio contro la guerra, la sfiducia verso la vittoria» [1]. Continua a leggere

Pubblicato in Cultura, Società | Lascia un commento

Ossidiana lucente

img20250614104346di Giuseppe Mazzocolin 

Niente è più certo del “mistero”, qualunque cosa riguardi la Sicilia. Anche il cuore della donna è un mistero, ma in questo caso è un vino a racchiuderne il fascino, il Principe dei vini siciliani, il Nero d’Avola.

Si sarebbe potuto chiamare Calabrese d’Agrigento come ampiamente dimostrato dal suo appassionato studioso, Joe Castellano, nel libro appena dato alle stampe per le Edizioni Sime Books: Per una vera storia del Nero d’Avola.

Il proposito è chiaro già dal titolo e dai sottotitoli che scorrono nitidi sulla bella copertina dove campeggia una vendemmia (splendida!) di Luigi Guerricchio, allievo di Renato Guttuso. Continua a leggere

Pubblicato in Cultura, Letture | Lascia un commento

Memoria della tragedia che segnerà la storia del lavoro femminile

copertina-le-ragazze-della-triangledi Grazia Messina 

New York, sabato 25 marzo. Alle 16,40 le operaie della fabbrica tessile Triangle si preparano a rientrare a casa dopo aver riscosso la paga settimanale. Una sirena d’allarme segnala improvvisamente un incendio tra l’ottavo, il nono e il decimo piano dell’Asch Building, l’edificio industriale che oggi fa parte del campus della New York University, mentre tra Washington Place e Greene Street centinaia di newyorkesi corrono in strada in preda al panico. All’interno dell’ottavo piano è divampato un rogo da un cestino con scarti tessili, pare per un fiammifero caduto tra i tessuti o una sigaretta spenta male. Si avvisa con una telefonata il personale del decimo, sede dell’amministrazione, mentre inizia la fuga delle operaie dalle scale e dal tetto. Chi lavora al nono piano rimane però bloccato: le operaie non sono state raggiunte dalla centralinista del decimo, che nello sgombero improvviso si dimentica di loro. Continua a leggere

Pubblicato in Cultura, Migrazioni | Lascia un commento

Stendhal e Ortega: un’ermeneutica del desiderio amoroso

1di Federico Nicolosi 

Pensare teoreticamente l’amore richiede uno sforzo ermeneutico importante: si tratta, anzitutto, della difficoltà lessicale con cui la stragrande maggioranza delle filosofie “dell’amore”, da Platone agli sviluppi più recenti, si sono confrontate e continuano a doversi confrontare. Impasse che peraltro ha non di rado setacciato il terreno a posizioni approssimative o disfattiste, alle quali qui pure si accennerà, riguardo alla pretesa stessa di poter fare della filosofia sull’amore.

Ciò che, a partire dalla presa d’atto di questo sforzo ermeneutico, il presente contributo si propone dunque di argomentare è la subordinazione dell’evento amoroso a una struttura ontologica più profonda che ne anima il decorrere e di cui esso sarebbe solamente l’inverarsi coscienziale eminente. Tale struttura ontologica originaria, che propongo di chiamare de-siderio al fine di ben distinguerlo da qualsivoglia tipo di atto volizionale o desiderio psicologicamente intesi, riluce già con tutte le sue implicazioni dai dialoghi maturi di Platone – in particolar modo dal Teeteto, del quale Heidegger ci ha offerto una disamina straordinariamente scrupolosa 1 –, ma mi pare sia meglio riscontrabile a partire dalla riflessione proto-romantica del tardo XVIII secolo, tra i cui iniziatori senza dubbio spicca Stendhal. Continua a leggere

Pubblicato in Cultura, Letture | Lascia un commento

La valle dell’Aventino dalla cultura agro-pastorale alla cultura della restanza

La Valle dcell'Aventino

La Valle dell’Aventino

di Amelio Pezzetta 

Introduzione

Il presente saggio descrive l’evoluzione demografica e i cambiamenti culturali che si sono registrati nei Comuni della valle dell’Aventino dal XX secolo ai primi decenni del XXI; e dà conto delle iniziative per rendere i luoghi più vivibili, messe in atto da coloro che invece di emigrare hanno deciso di restare nei paesi nativi. La ricerca si è svolta utilizzando i dati bibliografici, informazioni varie pubblicate in rete, le conoscenze dirette ed altre pubblicazioni dello stesso scrivente.  Continua a leggere

Pubblicato in Cultura, Società | Lascia un commento

Falce/Martello e Svastica: simboli da equiparare?

coveredi Elio Rindone 

Nel gennaio del 2025, mentre è in corso la guerra iniziata nel 2022 con l’invasione russa dell’Ucraina, il Parlamento europeo approva una Risoluzione che – oltre a definire «ingiustificata e illegale» l’aggressione; condannare il ricorso alla «disinformazione», anche con l’uso di «argomentazioni storiche distorte»; ricordare «l’imperdonabile» responsabilità dell’Unione sovietica nell’avvio «della Seconda guerra mondiale» con la firma del «patto Molotov-Ribbentrop del 1939» – al punto 14 «deplora il continuo utilizzo negli spazi pubblici di simboli dei regimi totalitari e chiede di vietare, all’interno dell’Unione, l’uso dei simboli nazisti e comunisti sovietici, così come dei simboli dell’attuale aggressione russa contro l’Ucraina» [1]. Continua a leggere

Pubblicato in Cultura, Politica | Lascia un commento

Etnografia di un addio e di una transizione: l’ultimo saluto a Papa Francesco

Roma, Vaticano (ph. Patrizio Gemello)

Roma, Vaticano, 21 aprile 2025 (ph. Patrizio Gemello)

di Rossana Salerno 

Introduzione 

È il giorno dopo Pasqua, ma Roma non è in festa. L’aria è sospesa, quasi irreale. Il cielo è nuvoloso, il sole si nasconde. Le strade, solitamente animate da turisti e fedeli che celebrano la resurrezione, oggi sembrano camminare a ritroso, come se avessero dimenticato la gioia del giorno prima. La notizia è arrivata da poche ore, come un colpo sordo: Papa Francesco è morto. La città eterna si è svegliata più fragile, più muta. Continua a leggere

Pubblicato in Cultura, Religioni | Lascia un commento

Venezia, nella trama di un sogno antico

coverdi Fabio Sebastiani

Parola poetica e luoghi di città a partire dalla raccolta Rilegature veneziane di Clarissa Arvizzigno (Arcipelago Itaca, 2024) che non è soltanto una interessante e bella raccolta di poesie destinate intersecare in più punti la città di Venezia, luogo dell’anima – e luogo fisico, anche, definibile ben al di là del senso comune – e dell’anima poetica in particolare, che attraverso la metafora riesce ad unire fino ad esiti impensabili osservatore e osservato. Ma è una documentazione accurata e immaginifica, anche, di quella “esperienza di città” che l’uomo moderno va via via irrimediabilmente perdendo: la città come “testo” e come “contesto”, che per secoli ha caratterizzato l’avventura progressiva dell’uomo moderno sembra essere arrivata al capolinea. Continua a leggere

Pubblicato in Cultura, Letture | Lascia un commento

Procida isola di marinai e pescatori

Procida vista dal mare, con pescatori, Gioacchino La Pira, gouache, metà Ottocento, collezione privata

Procida vista dal mare, con pescatori, Gioacchino La Pira, gouache, metà Ottocento, collezione privata

di Maria Sirago

Dagli ultimi documenti emersi dall’Archivio d’Avalos, recentemente acquisiti dalla Soprintendenza Archivistica e Bibliografica della Campania, veicolati per ora dai media (Festa, 2022), il possesso di Procida concesso ai d’Avalos nel 1529 sarebbe anticipato al 10 maggio 1504 quando l’isola era stata concessa in feudo dai re Ferdinando e Isabella a Roderigo d’Avalos (Di Liello, 2022), per i servigi offerti dallo zio Iňigo D’Avalos, figlio del gran camerlengo Iňigo I (Colapietra, 1988) che aveva strenuamente difeso l’isola d’Ischia dai francesi, coadiuvando il Gran Capitano Consalvo de Cordoba ed era morto l’anno precedente. Sul documento esposto in una mostra si è molto discusso. Rodrigo, secondo la ricostruzione di Roberto Boni, dovrebbe essere appartenuto al ramo cadetto dei Ceppaloni, figlio di Alfonso I e fratello di Iňigo II (Rossi, 2011) (www.tgprocida.it). La ricostruzione appare plausibile in quanto la zia Costanza, che aveva difeso l’isola d’Ischia anche dopo la morte dal fratello (Mutini, 1962), aveva ottenuto la conferma del possesso di Ischia “in castellania” ed il feudo di Francavilla in Abruzzo con titolo ducale (poi trasformato in principesco da Carlo V). Continua a leggere

Pubblicato in Cultura, Società | Lascia un commento

Immagini di spartenza messinese. L’etnografia metropolitana di Giulio Conti

Porto di Messina, fine anni 50 (ph. Giulio Conti)

Porto di Messina, fine anni 50 (ph. Giulio Conti)

di Sergio Todesco

 Si scurdaru/ d’essiri puvireddi/ e pri lu munnu/

si nni jeru/ vistuti di strazzi./ Poi si ficiru/ 

giacchi cu jurnali/ e cu cartuni/ un tabbutu

pri ripusari. 

(Goliarda Sapienza)

Qualcosa va detta su queste fotografie in bianco e nero, risalenti presumibilmente alla fine degli anni ’50. Ricordo ancora il giorno in cui Giulio Conti, uno straordinario farmacista-fotografo che mi onorava della sua amicizia, entrando nel mio ufficio in Soprintendenza mi consegnò una cartella bianca di cartone, aprendo la quale emersero nove immagini drammatiche di migranti, colti proprio nel momento della loro spartenza dal Porto di Messina verso lidi lontani, America Australia o Argentina, chissà. Giulio mi disse in quell’occasione che me le regalava perché le conservassi e, all’occorrenza, potessi di esse fare buon uso. Continua a leggere

Pubblicato in Cultura, Immagini | Lascia un commento

Grapu li pugna, cuntu li dita, resto cu sugnu, scurro la vita

Ritratto di Rosa Balestrieri, di Mandredi Lombardo

Ritratto di Rosa Balestrieri, di Manfredi Lombardo

di Flavia Schiavo 

L’amore che ho, film dalla struttura circolare, si apre con un concerto, forse l’ultimo. Rosa ormai anziana, fuma. Le luci accese d’improvviso in scena, ci abbagliano mentre cogliamo il suo sguardo provato, accompagnato da un arpeggio malinconico. Un cambiamento di campo ci conduce per strada, è notte, e poi in una stanza dimessa di un sottoscala. Sbirciamo: pur dove tutto è disfatto, essenziale, misero, tracce preziose hanno il valore di tesori. Tra essi la chitarra, un disegno a carboncino dell’amico Renato Guttuso, una rosa per Rosa, sul comodino, una scatola di metallo consunta dove la cantatrice conserva i vividi fotogrammi di una memoria privata. Continua a leggere

Pubblicato in Cultura, Immagini | Lascia un commento

Le tante vite nella storia di Rosa, fragile e indomita

l-amore-che-ho_jpg_750x400_crop_q85di Bianca Navarra

Negli anni 2000 Madonna, cantava “Don’t Tell me”. Nel ritornello esordisce: “Don’t tell me to stop / Tell the rain not to drop / Tell the wind not to blow / ’Cause you said so”.  Qui, l’artista si ribella a un comando esterno – “non dirmi di fermarmi” – assicurando l’ascoltatore che è più facile comandare le forze della natura che controllare la voglia di fare della cantante. Nel film “L’amore che ho”, Paolo Licata, racconta la vita di Rosa Balistreri concentrandosi più sulle disgrazie che la cantante ha vissuto, rispetto ai suoi successi. Tuttavia, la dichiarazione di autonomia di Rosa è impossibile da non notare. La sua volontà di andare avanti, necessaria e inarrestabile. Continua a leggere

Pubblicato in Immagini, Letture | Lascia un commento

Chitarra ed emozioni, soggezione e ribellione nella vita di Rosa e nel film di Paolo

copertina-libro-_1_di Valeria Salanitro 

Tratto dal libro L’amuri ca v’haiu di Luca Torregrossa, la pellicola di Paolo Licata riaccende sen­tori nostalgici e combattivi di quell’epoca trascorsa e di quel senso di rivalsa che ha colpito molte donne del trentennio e degli anni a seguire. Interpretata magistralmente da Lucia Sardo, in “L’amo­re che ho”, Rosa Balistreri è un pastique di arte, espressività, lotta di classe e di genere. Uscita nelle sale lo scorso 8 maggio, l’autobiografia mediale su Rosa è distribuita da Dea Film.

In perenne lotta con la figlia Angela (Tania Bambaci), estremamente viscerale, Rosa viene interpre­tata dalle altrettante bravissime attrici Anita Pomario e Donatella Finocchiaro. Un’artista per molte donne, per una Licata retrograda, maschilista e assoggettata al potere patriarcale e mafioso. Il racconto autobiografico, musicale e audiovisivo, vede come protagonisti un cast d’eccezione: Vin­cenzo Ferrera, Emanuele Del Castillo, Loredana Amarino, Katia Greco, Martina Ziami, Marta Ca­stiglia, Giovanni Carta e Mario Incudine, Maziar Firouzi. Continua a leggere

Pubblicato in Immagini, Letture | Lascia un commento

Una rosa per Rosa: dal canto popolare alla resilienza femminile

dal film "L'amore che ho" di Paolo Licata

dal film “L’amore che ho” di Paolo Licata

di Rossana Salerno

Introduzione

Alcune storie di vita non si possono trasmettere solo con le parole: hanno bisogno di suoni, di silenzi rotti da una voce che graffia, che piange, che urla. La musica, il canto, il ritmo scandiscono le azioni nel tempo, che sembra non passare mai, straziante, arido e lento. Continua a leggere

Pubblicato in Immagini, Letture | Lascia un commento

Il genocanto di una lupa verghiana. La voce tagliente di Rosa

Rosa Balestrieri

Rosa Balestrieri

di Mario Sarica

Rosa Balistreri non ci ha mai lasciati, pretendendo non solo di essere ascoltata e riascoltata, interpretata e reinterpretata, nel corso dello scorrere delle generazioni di musicisti e cantatrici e delle mutevoli stagioni e orientamenti musicali del nostro tempo, perché “voce madre” del canto d’amore, di vita e di morte di una Sicilia ferita e smarrita, colta sulle luci del tramonto delle tante storie di vita individuali e collettive nutrite dalla plurimillenaria vicenda isolana. Oltre l’etichetta sbrigativamente a lei riservata, quale rappresentante sebbene autorevole del genere musicale di consumo del Folk revival, Rosa infatti ha chiesto ripetutamente a tutti noi qualcosa di più, di raccontare della sua voce unica e tagliente, non soltanto come espressione del canto siciliano delle origini, specchio delle tante anime isolane di luci e ombre, ma soprattutto perché voce della sua anima intimamente legata alla sua drammatica esperienza esistenziale, peraltro esemplare di una Sicilia in preda in quei decenni ad una radicale mutazione antropologica. Continua a leggere

Pubblicato in Immagini, Letture | Lascia un commento

Di canto e crepe: Rosa Balistreri nel cinema di Paolo Licata

Rosa Balestrieri

Rosa Balestrieri

di Rino Schembri

In Sicilia, molti aspetti della vita – dall’amore all’odio, dalla religione alla politica – sono stati espressi attraverso il canto, che ha assunto il ruolo di racconto quotidiano e condiviso. L’identità musicale siciliana si configura come autentica “voce del popolo”, ma al tempo stesso è anche il frutto delle numerose dominazioni subite nei secoli: in questo lungo processo storico, gli oppressori si sono spesso scontrati con la rabbia e la resistenza culturale dei dominati. Rosa Balistreri si inserisce pienamente in questo circuito, che potremmo definire di “resistenza”. Continua a leggere

Pubblicato in Immagini, Letture | Lascia un commento

Rosa Balestrieri: nella sua voce il dolore e la rabbia delle donne di ieri e di oggi

Ciccio Busacca e Rosa Balestrieri

Ciccio Busacca e Rosa Balestrieri

di  Orietta Sorgi 

Nella Sicilia poverissima della guerra e del dopoguerra, si leva, da più parti, un grido di dolore che è insieme un canto di protesta verso gli umili e i diseredati. È la voce di tanti cantastorie che in quegli anni affollano le piazze e, fra la gente, lamentano con la forza del dialetto e della musica, le condizioni di un popolo oppresso dalla miseria e dallo sfruttamento. Continua a leggere

Pubblicato in Immagini, Letture | Lascia un commento

Un cuntu ca s’avia a cuntari

Da L'amore che ho i paolo Licata

Da L’amore che ho di Paolo Licata

di Nuccio Zicari 

L’amore che ho di Paolo Licata non è un semplice omaggio biografico a Rosa Balistreri; è un pugnale affilato nell’anima della Sicilia più profonda, un’opera che squarcia il velo su esistenze straziate e, in un balzo temporale, le proietta con cruda lucidità nella realtà stringente del nostro presente. Licata al suo secondo lungometraggio compone un’opera densa, viscerale e coraggiosa, capace di restituire al cinema italiano una delle voci più autentiche e tormentate della nostra cultura popolare. Continua a leggere

Pubblicato in Cultura, Immagini | Lascia un commento

Non una biografia ma una interpretazione dell’anima di Rosa

xaifxrju-717x1024di Paolo Licata

Voglio esprimere un sincero ringraziamento a tutti i critici che hanno dedicato il loro tempo e il loro impegno nell’analizzare il mio film. Ne sono davvero lusingato. Ricevere un riscontro così articolato e sentito su “L’amore che ho” è per me un onore, un privilegio e una responsabilità.

 Le recensioni che mi sono state presentate, oltre a essere scritte da penne sapienti (nonostante alcune siano giovanissime), sono un interessante spunto di riflessione sul valore artistico e sociale della pellicola. Continua a leggere

Pubblicato in Cultura, Immagini | Lascia un commento

Primavera di una città

Primavera di una città (ph. Linda Amella)

Primavera di una città (ph. Linda Amella)

di Linda Amella 

La sagra del Mandorlo in Fiore…un’esplosione di colori, suoni e emozioni che mi ha sempre catturato il cuore.

Con la mia macchina fotografica, ogni anno nel periodo di marzo, cerco di rapire l’essenza di questa festa che porta nella mia Agrigento sonorità e popolazioni provenienti da diverse parti del mondo. Continua a leggere

Pubblicato in Immagini, Società | Lascia un commento

Dissolvenze di una festa

Dissolvenze di una festa (ph. Antonello Ferrara)

Dissolvenze di una festa (ph. Antonello Ferrara)

di Antonello Ferrara 

Ogni festa ha una sua forza interiore, rappresenta una volontà territoriale, spesso anche una tradizione familiare e comunitaria.

Per anni mi sono sentito come un extraterrestre a Catania, non avendo nessun legame con la città.  Continua a leggere

Pubblicato in Immagini, Religioni | Lascia un commento

Tra le ceneri della mia ombra

Tra le ceneri della mia ombre (ph. Roberta Giuffrida)

Tra le ceneri della mia ombra (ph. Roberta Giuffrida)

di Roberta Giuffrida

Questo lavoro nasce nell’estate del 2023, un’estate caldissima in cui la Sicilia fu devastata da una serie numerosa di violenti incendi.

Tra questi uno coinvolse il Parco dell’Etna, relativamente alla zona dei Monti Rossi. Continua a leggere

Pubblicato in Immagini, Società | Lascia un commento

Catania mondo

Catania mondo (ph. Valeria Laudani)

Catania mondo (ph. Valeria Laudani)

di Valeria Laudani

Non è necessario attraversare oceani o scavalcare confini per incontrare culture diverse, costumi, rituali originali e spiritualità vibranti, basta fermarsi. Basta guardare.

Perché il mondo, intero e molteplice, vive già accanto a noi. Continua a leggere

Pubblicato in Immagini, Migrazioni | Lascia un commento

Il rito e lo sguardo dei bambini

Catanzaro, La Naca  (ph. Ljdia Musso)

Catanzaro, La Naca (ph. Ljdia Musso)

di Ljdia Musso

È possibile che la Calabria, terra intrisa di storia e stratificazioni culturali, rimanga un angolo poco esplorato nel grande affresco identitario italiano?

Troppo spesso confinata a stereotipi, la sua complessità sfugge a una narrazione adeguata, generando un vuoto che rende vulnerabili le nuove generazioni di fronte all’omologazione, rendendo incomprensibili i significati profondi delle tradizioni culturali  popolari.

In questo scenario, i riti secolari si configurano come baluardi di una resistenza socio-culturale, di una tenace persistenza della memoria. Continua a leggere

Pubblicato in Cultura, Immagini | Lascia un commento

Azzurro. Non solo il cielo

Azzurro (ph. Massimo Privitera)

Azzurro (ph. Massimo Privitera)

di Massimo Privitera

Due ore, solamente due ore di passaggio a Napoli e mi dirigo senza esitare verso i quartieri spagnoli, lo sguardo rivolto dritto davanti a me ritrova l’azzurro del cielo e del mare e lo ritrova in ogni angolo posato sui muri, nelle piazze, tra i balconi nei vicoli stretti e pieni di vita, un dipinto vivente.

Bandiere e orpelli vari prendono il posto dei panni stesi, anche la fede si sposta verso un fenomeno di devozione quasi mistica, un culto moderno che ha trasformato il calcio in religione. I colori della squadra di calcio dominano tra le ombre dei cortili e degli altarini improvvisati. Continua a leggere

Pubblicato in Immagini, Società | Lascia un commento

Carusi

Carusi (ph. Rosa Salvia)

Carusi (ph. Rosa Salvia)

di Rosa Salvia

Per secoli, la Sicilia ha avuto un ruolo importante nella produzione di zolfo, un’attività che ha lasciato un’impronta indelebile sul paesaggio e sulla storia della regione.

Oggi, ciò che rimane di questa epoca sono le imponenti strutture esterne delle miniere di Gessolungo-Tumminelli, Trabonella e Trabia-Tallarita, situate nella provincia di Caltanissetta. Continua a leggere

Pubblicato in Immagini, Società | Lascia un commento