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Contro la chiusura di Liquilab

La sede di Liquilab sigillata

Tricase, La sede di Liquilab sigillata

CIP

di Ornella Ricchiuto

6 Luglio 2023

“Senza parole…..”.

“Stasera suonerò nel luogo dove non si può chiudere la cultura e vivamente conosco le grandi opere di Liquilab.”.

“Un grande dolore, un vero lutto”.

“Che amarezza vedere chiudere in questo modo un luogo di cultura e arte e soprattutto un luogo aperto, accogliente e inclusivo per tutta la comunità”.

“Mi dispiace. Brava, bravi, non demordete! Il centro deve riaprire. Solo con il contributo dell’arte, della cultura del confronto e della comunità si può spingere per la crescita socio-culturale del Salento e per conservare la memoria e le radici del passato. Coraggio”.

“Che tristezza!”.

“I luoghi della cultura non vanno chiusi, ma valorizzati e supportati evidentemente per questa amministrazione la cultura non ha valore”.

“Un appello accorato che non deve rimanere inascoltato”.

“L’ultimo Atto di un Amministrazione che si serve di questi metodi per dimostrare… ‘Qui Comando io’”.

“Inaudito!”.

“Ma che cervello hanno questi amministratori? Si tratta di un’azione di prepotenza, di abuso, di calpestio della cultura. Non esiste alcuna giustificazione di fronte a questo atto. È una vergogna!”.

“Liquilab chiuso? La cultura a Tricase ha chiuso”.

“Un gesto subdolo e violento, frutto di ignoranza; produttore di ignoranza”.

“Certo che questa amministrazione ne combina una al giorno ma, questo atto, fa veramente rabbrividire, schifo schifo schifo”.

“Che grande perdita per Tricase!”.

“La cultura ha sempre spaventato i padroni !!! Ci preferiscono ignoranti”.

“La cultura, questa sconosciuta. Mi dispiace”.

“Ma è scandaloso, facciamo qualcosa, è proprio vero, hanno paura che chi ama veramente il popolo lo spinga contro di loro, invece dovrebbero collaborare con queste persone”.

“Spero sia solo uno scherzo. Non posso pensare che l’abbia fatto l’A.C. di Tricase”.

“La notizia mi ha sconvolto, è veramente assurdo chiudere Liquilab, è una vergogna”.

“Ma io volevo venire da voi a presentare il mio libro su Don Tonino che esce dopodomani”.

Davanti alla soglia della sede sigillata

Davanti alla soglia della sede sigillata

Questi sono alcuni dei commenti espressi dalla comunità all’alba della chiusura con i catenacci di Liquilab, il 6 Luglio 2023, dopo aver pubblicato un video-appello sulla pagina social di Liquilab. Quella comunità patrimoniale che – in base alla Convenzione di Faro «è un insieme di persone che attribuisce valore ed aspetti specifici dell’eredità culturale, e che desidera, nel quadro di un’azione pubblica, sostenerli e trasmetterli alle generazioni future» – la sera stessa si è stretta davanti alle inferriate chiuse con i lucchetti esprimendo creativamente il proprio disappunto nei confronti dell’atto dell’amministrazione comunale: un video-messaggio con delle parole chiave: amore, fiducia, bellezza, anima, cultura, inclusione, sole, collaborazione, amicizia, condivisione, felicità, lealtà, allegria, sorrisi, parole, passione, incontri, che è sfociato in alcuni canti e danze di protesta.

Nei giorni seguenti, nonostante l’assenza della sede fisica, i laboratori estivi di cunti, ricamo e uncinetto, ceste e panari, pizzica pizzica e pasta fresca sono continuati grazie alla signora Bianca che ha messo a disposizione la propria corte vicina a Liquilab.

foto-1-1Sono stati realizzati dei segni di bellezza attraverso il ricamo e l’uncinetto che sono stati appesi sulle inferriate di Liquilab insieme a due cartelli: “La cultura non si incatena” e “Liberate Liquilab. Avete messo le manette alla voce della storia”.

Anche le tirocinanti provenienti da varie Università d’Italia hanno continuato a svolgere il proprio operato seppur con le difficoltà di non poter accedere alla bibliomediateca delle tradizioni popolari, all’archivio, al Museo etnografico della vita popolare di Tricase e alle varie attrezzature che l’associazione mette a disposizione per il pubblico.

Perfino la Scuola Estiva di Storia delle Tradizioni popolari – non avendo ricevuto né il patrocinio della città di Tricase né l’autorizzazione della piazza – si è svolta all’interno di uno spazio privato, la corte Aymone, nel centro storico di Tricase. Si precisa che la Scuola Estiva è una manifestazione giunta all’ottava edizione con una rosa di partner a livello nazionale, tra cui due Istituti Centrali del Ministero della Cultura, e internazionale.

Al termine della Scuola, Eugenio Imbriani, Docente di Antropologia Culturale dell’Università del Salento e Presidente Onorario dell’associazione, scrive pubblicamente:

«(…) Peccato, abbiamo usato spazi privati sia per le lezioni che per le performances artistiche e abbiamo ricevuto l’ospitalità dei comuni di Andrano e di Castro. La piazzetta Dell’Abate, in cui operava Liquilab, quando le autorizzazioni venivano concesse, è rimasta tristemente vuota, tranne che per una metà, forse meno, occupata dai tavolini del ristorante che vi si affaccia. A chi dà fastidio Liquilab? Chiusa la sede, la sua attività impedita nelle aree pubbliche della cittadina… A chi dà fastidio? Ma la scuola ha avuto ugualmente luogo, sia le lezioni che le performances artistiche sono state molto seguite, i seminari sono stati tenuti da specialisti, personalità importanti della cultura, le esperienze di studenti e operatori hanno destato, come di consueto, curiosità e partecipazione. E adesso? Quei locali rimarranno chiusi chissà per quanto, gli accordi presi con le istituzioni interessate non sono stati rispettati, l’urgenza con cui veniva richiesta la restituzione dei locali al comune si è rivelata una banalissima scusa; un’altra cosa che ci è stata detta è che quei locali sono a rischio di crollo, e probabilmente per quel motivo gli amministratori comunali hanno stabilito di metterci l’ufficio dell’assessorato alla cultura. Quando? Prima o dopo il crollo? (…)».

foto-2-1Al suo intervento risponde Don Donato Bleve – punto di riferimento da tanti anni della comunità di Tricase: «Ne tengano conto coloro che si candideranno alle prossime elezioni comunali, di questa pubblica offesa all’intelligenza della Città che viene fatta da chi dubito abbia un certo grado di amore per la Comunità e per il suo sviluppo culturale. Occorre sfiduciare questo comportamento. Perché non portarlo e discuterlo in Consiglio Comunale? In fondo si tratta di gestire beni “comunali” e non per un privato ma a favore della Cultura bandendo ogni forma di puntiglio “personale”».

La solidarietà nei confronti di Liquilab non è solo a Tricase ma giunge anche dai paesi limitrofi tant’è vero che il 28 Luglio 2023 la Biblioteca Comunale di Presicce-Acquarica, insieme ad altre associazioni e con il patrocinio del Comune di Presicce-Acquarica, ci invita all’interno della rassegna del Festival #riChiAmi dedicato alla memoria e intitola la serata: “Storie senza lucchetti. Memorie svelate, custodite, salvate dall’Archivio di Liquilab”. L’incontro ha previsto il racconto di Liquilab da parte di Ornella Ricchiuto attraverso video-proiezioni e le testimonianze delle più grandi e attive della comunità Liquilab (Tina Baglivo, Maria Teresa Viola e Maddalena Schifano) e della tirocinante Giulia Rizzo della Scuola di Specializzazione in Beni Demoetnoantropologici dell’Università di Perugia. 

3Nel frattempo stiamo diffondendo un appello #salviamoliquilab – Istituto di Cultura, Arte e Inclusione sociale LA CULTURA NON SI INCATENA a livello nazionale e numerosi studiosi della Comunità Scientifica e dei Piccoli Paesi hanno inviato una mail a salviamoliquilab@gmail.com esprimendo il proprio sostegno alla causa.

Ad oggi da parte dell’Amministrazione Comunale di Tricase giace il silenzio. Solo due interventi del Sindaco di Tricase su due testate giornalistiche locali “Il volantino” e “Il Gallo” in cui ribadisce la volontà di istituire la sede dell’Assessorato alla Cultura e al Turismo proprio nei locali in cui Liquilab da circa quindici anni opera per lo sviluppo socio-culturale del territorio del sud Salento. Il sindaco ancora una volta non apre un dialogo sui contenuti culturali e su una possibile soluzione per arrivare all’Accordo di Valorizzazione come era stato condiviso nell’incontro del 30 Maggio u.s. alla presenza dell’Istituto Centrale per il Patrimonio Immateriale del Ministero della Cultura, della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Lecce  e della Soprintendenza Archivistica e Bibliografica della Puglia che hanno dichiarato di interesse culturale e storico particolarmente importante il Museo e l’Archivio di Liquilab della Regione Puglia e dell’Università del Salento.

È passato quasi un mese, i beni vincolati dal Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio e tutto il patrimonio culturale sono rinchiusi, in stato di abbandono, nessuno li può valorizzare e fruire, proprio in un periodo di maggiore frequentazione turistica di Liquilab; tra l’altro i turisti chiedono come mai le iniziative dell’associazione non siano inserite dal Comune nel programma dell’estate tricasina.

In data 8 agosto 2023 il Tribunale di Lecce accoglie il ricorso d’urgenza presentato da Liquilab e condanna il Comune di Tricase all’eliminazione di tutti i lucchetti apposti ai cancelli d’ingresso e al pagamento delle spese legali; l’11 agosto la riapertura di Liquilab viene accolta con grande soddisfazione dalla comunità.

Tuttavia, all’alba della vittoria, il Sindaco di Tricase dichiara che è già pronta la causa ordinaria di sfratto. Una dichiarazione che non ci lascia ben sperare e che ci porta a chiedere un sostegno a maglie larghe affinché la mobilitazione popolare e scientifica aumenti nell’ottica di salvaguardia delle comunità patrimoniali.

Il caso-storia di Liquilab insiste nell’area interna del sud Salento, terra ai margini d’Italia contrassegnata da spopolamento e fuga dei cervelli, e coinvolge l’intera comunità nazionale che si occupa di cultura poiché si tratta di una vicenda ingiustificabile che porta alla distruzione dei luoghi della memoria costruiti dal “basso”, in periferia, e vissuti dalla comunità che ne è protagonista. 

Dialoghi Mediterranei, n. 63, settembre 2023 

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Ornella Ricchiuto, sociologa, ricercatrice in Antropologia Culturale ed Esperta in Economia e Managment dei Beni Culturali e Patrimonio Unesco, si occupa di ricerca antropologica finalizzata all’identificazione, salvaguardia e diffusione del patrimonio culturale immateriale e materiale nel sud Salento. Collabora con la Cattedra di Antropologia Culturale dell’Università del Salento. È fondatrice e presidente di Liquilab. Ha esperienza di: project manager, youth worker in progetti europei; regista di documentari di Antropologia Visuale; organizzatrice di eventi, manifestazioni e fiere; autrice di pubblicazioni a stampa e report di ricerca. Tra i suoi lavori: Salvatora Marzo. Biografia di una guaritrice, Liquilab Editore, 2019; Beni intangibili. Ricerche etnografiche nel sud Salento, Liquilab Editore, 2018; La comunità del Mito. Prime annotazioni per la ricerca, in Palaver, vol. 7, Università del Salento, 2018; CantiCunti. Una ricerca antropologica a Tiggiano nel Salento, Liquilab Editore, 2017; Oltre il tabacco. Storie di donne a Tricase. Una ricerca antropologica, Liquilab Editore, 2015.

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