Stampa Articolo

Palestina: più di dieci anni fa

Hebron (ph. Stefania Donno)

Hebron (ph. Stefania Donno)

di Stefania Donno 

Sono stata nell’agosto del 2011 in Israele e Palestina in occasione di un soggiorno organizzato dall’associazione “Casa per la Pace” di Milano, che dal 2000 promuove l’educazione alla gestione nonviolenta dei conflitti e, tra le varie attività, promuove viaggi estivi di quindici giorni nell’area.

Oggi mi trovo spesso a pensare a quello che ho vissuto come fotografa e al carico emotivo di quell’esperienza, soprattutto alla luce della nuova spirale di violenza sviluppatasi a partire dall’attacco terroristico del 7 ottobre 2023 ad opera di Hamas e della successiva, cruenta e sproporzionata risposta di Israele.

Betlemme, il muro (ph. Stefania Donno)

Betlemme, il muro (ph. Stefania Donno)

Betlemme (ph. Stefania Donno)

Betlemme (ph. Stefania Donno)

Betlemme (ph. Stefania Donno)

Betlemme (ph. Stefania Donno)

Ricordo, di ritorno dal mio viaggio, di aver sentito l’enorme frustrazione tipica del testimone non direttamente coinvolto in ciò che osserva: aver concretamente sperimentato cosa vuol dire vivere una di quelle zone grigie della nostra contemporaneità difficile da raccontare e da comunicare. Una sensazione che allora mi impedì di rendere pubblico il mio reportage, tranne che per qualche singolo estratto, e che rivivo adesso, guardando le immagini che arrivano da Gaza, alle prese con continue domande su che cosa sia giusto o che cosa sbagliato.

Hebron (ph. Stefania Donno)

Hebron (ph. Stefania Donno)

Hebron (ph. Stefania Donno)

Hebron (ph. Stefania Donno)

Hebron è una città estremamente complessa da spiegare e ancor più da visitare. L’intero centro storico è inaccessibile ai locali poiché in esso vive una piccola comunità di ebrei ortodossi. La situazione ha costretto le persone che hanno vissuto in questi luoghi per secoli a un trasferimento coatto ai limiti di un recinto sorvegliato dalle forze d’Israele poste a protezione dei coloni. Non è inconsueto trovare il simbolo della stella di David sulle saracinesche dei vecchi negozi palestinesi, o scritte che invitano alla morte a gas per gli arabi.

Nablus (ph. Stefania Donno)

Nablus (ph. Stefania Donno)

Nablus (ph. Stefania Donno)

Nablus (ph. Stefania Donno)

Nablus (ph. Stefania Donno)

Nablus (ph. Stefania Donno)

Nablus è una città a nord della West Bank, la seconda in termini di popolosità della Cisgiordania. In questo territorio, caratterizzato dalle attività di un particolare gruppo di combattenti palestinesi chiamato “Fossa dei Leoni”, è forte la presenza militare di Israele, che spesso svolge azioni notturne mirate a scovare i gruppi armati e il cui campo di principale è la casbah, la città vecchia.

Nablus (ph. Stefania Donno)

Nablus (ph. Stefania Donno)

Nablus (ph. Stefania Donno)

Nablus (ph. Stefania Donno)

Il campo profughi di Nablus, situato ai margini della città principale, è un dedalo di stradine completamente tappezzato da immagini dei caduti durante gli scontri con l’esercito israeliano. La vita in questi luoghi è intrisa di violenza. L’Aida Camp è il campo profughi alla periferia di Betlemme. Secondo alcune stime qui vivono più di 6000 rifugiati palestinesi che attendono di ritornare nelle loro case.

Nablus, il campo profughi (ph. Stefania Donno)

Nablus, il campo profughi (ph. Stefania Donno)

Nablus, il campo profughi (ph. Stefania Donno)

Nablus, il campo profughi (ph. Stefania Donno)

Nablus, il campo profughi (ph. Stefania Donno)

Nablus, il campo profughi (ph. Stefania Donno)

Betlemme, cimitero dei martiri (ph. Stefania Donno)

Betlemme, cimitero dei martiri (ph. Stefania Donno)

A Betlemme sono diversi i luoghi adibiti a cimiteri, ma solo pochi contengono le spoglie dei caduti durante gli scontri. La nostra guida ci ha raccontato che non è inusuale che le stesse forze di occupazione israeliana si rendano protagonisti del trafugamento dei corpi. Molte lapidi rappresentano i volti di bambini e adolescenti; questi “martiri” sono oggetto di grande devozione presso la comunità palestinese.

I protagonisti dei luoghi da me visitati – Gerusalemme, Ramallah, Betlemme, Nablus, Hebron, Tel Aviv – sono principalmente i bambini e gli adolescenti che ieri come oggi, al di qua o al di là di un muro, di un confine, di un filo spinato, si trovano a dover vivere in uno spazio fortemente militarizzato e a non comprendere fino in fondo il senso di quello che sta succedendo.

Ramallah (ph. Stefania Donno)

Ramallah (ph. Stefania Donno)

Gerusalemme, centro storico (ph. Stefania Donno)

Gerusalemme, centro storico (ph. Stefania Donno)

Molti dei soggetti che ho fotografato, a distanza di tanto tempo, saranno diventati giovani adulti o, nella peggiore delle ipotesi, saranno morti a seguito di un attacco o di una rappresaglia. Tentare di sopravvivere per anni, decenni, in un contesto così intriso d’odio e di paure non è facile e cambia a poco a poco il modo di essere, di pensare e di stare nel mondo.  

Se ho deciso di proporre oggi questi scatti, non è soltanto perché non riesco più a star in silenzio, ma anche per dare profondità storica al racconto che arriva da quei luoghi così martoriati: un reportage vecchio di oltre dieci anni, infatti, può mostrare lo stato di conflitto endemico di quelle terre.

Il mio augurio è sempre stato, riguardando i miei scatti, che nessuno lì e altrove smetta mai di cercare un dialogo di pace costruttivo. 

Dialoghi Mediterranei, n. 67, maggio 2024

 _____________________________________________________________

Stefania Donno, vive a Milano e lavora come Art Digital Director freelance e docente in Discipline Audiovisive e Multimediali presso il Liceo Artistico Statale di Brera. Si è specializzata in fotoreportage seguendo workshop formativi con Stefano De Luigi e Jodi Bieber. Dal 2007 collabora come fotografa e Art Director per numerose aziende e fondazioni non profit. Ha realizzato reportage in Italia e nel mondo e ha seguito campagne pubblicitarie di comunicazione. Dal 2014 al 2019 è stata l’assistente dell’artista contemporanea Julia Krahn per cui ha curato la comunicazione e l’editing delle opere video artistiche.

______________________________________________________________

 

 

 

Print Friendly and PDF
Questa voce è stata pubblicata in Immagini, Società. Contrassegna il permalink.

Lascia un Commento

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

È possibile utilizzare questi tag ed attributi XHTML: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <strike> <strong>