di Olimpia Niglio
Let us join our co-pilgrimage on the pathway of RWYC:
Let us believe CULTURE will save our common heritage. Let every day we work together, also realise together. Let us follow on, proceed on, march on this sacred path. Let us join hands in helping the universal community to realise. Let us have a dream with action, vision, and be into action. Let our emotions be awakened through our inner light. Let our CULTURE be a vital force to feel God in all the life-forms. Let this way awaken humanity to meet with sublime divinity (Rana P. B. Singh, Olimpia Niglio,Varanasi, India, giugno 2022).
La Conferenza mondiale UNESCO-MONDIACULT-2022 che ha avuto luogo in Città del Messico dal 26 al 30 settembre con importanti delegazioni internazionali da oltre 150 Paesi del mondo si è conclusa con la pubblicazione della Dichiarazione Finale UNESCO World Conference on Cultural Policies and Sustainable Development – MONDIACULT 2022 (https://www.unesco.org/en/mondiacult2022/workingdocuments).
Questa tempestiva iniziativa offre un’eccellente opportunità per ricordare alcuni sviluppi chiave del ruolo che la cultura ha nella nostra vita nonché per esaminare le politiche culturali e governative necessarie per fare i conti con i difficili problemi che l’umanità e il mondo devono affrontare oggi e che investiranno il futuro delle giovani generazioni.
Tra i documenti chiave del passato che hanno avuto e che hanno un impatto fondamentale sul presente e sul futuro si annota la Carta delle Nazioni Unite [1] sottoscritta nel 1945 per promuovere la pace e la sicurezza internazionale, creare relazioni amichevoli tra le nazioni, rispettare la parità dei diritti umani, promuovere la cooperazione internazionale in materia economica, sociale e culturale e confermare i diritti umani e le libertà fondamentali delle persone; così come la Dichiarazione Internazionale sulle Politiche Culturali [2] di Città del Messico del 1982, elaborata per capitalizzare i risultati di una serie di importanti conferenze ed eventi convocati dall’UNESCO prima del 1982, nonché per porre le basi per molti sviluppi dopo il 1982 [3] .
Questa storica Dichiarazione ha anche aperto la strada agli Stati membri dell’UNESCO per sostenere una percezione sostanzialmente più ampia della Cultura che è stata definita così:
«[…] La cultura dovrebbe essere considerata oggi l’insieme dei tratti distintivi, spirituali e materiali, intellettuali e affettivi, che caratterizzano una società o un gruppo sociale. Comprende, oltre alle arti e alle lettere, modi di vita, diritti umani, sistemi di valori, tradizioni e credenze».
Questa affermazione non solo è stata utile per definire la cultura come “il tutto” composto da molte parti e ridurre così alcuni dei malintesi che circolano nel mondo sulla natura e il significato di questo termine veramente essenziale, ma ha anche chiarito il valore antropologico e umano del termine, proprio come ben spiegato nell’articolo 10 della stessa Dichiarazione dove leggiamo:
«La cultura costituisce una dimensione fondamentale del processo di sviluppo e contribuisce a rafforzare l’indipendenza, la sovranità e l’identità delle nazioni. La crescita è stata spesso concepita in termini quantitativi, senza tener conto della sua necessaria dimensione qualitativa, ovvero la soddisfazione delle aspirazioni spirituali e culturali dell’uomo. L’obiettivo di un vero sviluppo è il continuo benessere e la realizzazione di ogni individuo».
Grazie agli studi e agli sviluppi in materia che sono stati affrontati in questi ultimi decenni, oggi c’è più accordo in tutto il mondo sul fatto che la cultura possiede il potenziale necessario per svolgere un ruolo centrale piuttosto che marginale nel mondo. Questo perché permette alle persone di comprendere la funzione importante che la cultura gioca nelle loro vite e la loro capacità di riflettere su sé stesse come individui, membri di comunità e Paesi, e di comunicare efficacemente con gli altri. Fornisce inoltre alle persone un giudizio critico e un senso di responsabilità morale, impegno civico e benessere della comunità, consentendo loro in tal modo di prendere decisioni e fare scelte più sagge, nonché di rispettare le decisioni e le scelte degli altri. Connette infine le persone con altre comunità e con l’ambiente naturale, consente a Paesi, città, regioni e territori di prendere coscienza di sé stessi e rafforzare le proprie identità, riconoscere le proprie carenze e sfruttare i propri punti di forza, creare relazioni produttive tra i Paesi e dare preziosi contributi allo sviluppo globale e agli affari mondiali.
È evidente da questi sviluppi che la Cultura possiede anche la capacità di affrontare alcuni dei problemi più complicati, pericolosi per la vita del mondo, come il riscaldamento globale, il cambiamento climatico e la crisi ambientale, le enormi disparità di reddito e ricchezza, i conflitti tra etnie, Paesi, culture e civiltà diverse e interazioni tra persone, gruppi e Paesi con costumi, credenze, tratti e tradizioni molto diversi. Tutto questo, come argomentato molto bene nell’Agenda 2030 della Nazioni Unite [4], sta arrivando in un momento in cui c’è una crescente consapevolezza in tutto il mondo che la cultura deve essere l’agente del cambiamento necessario per affrontare questi problemi, così come per creare più sostenibilità, stabilità, uguaglianza e inclusione nel mondo.
Come risultato di questi sviluppi culturali, questo è un momento ideale per capitalizzare i risultati passati, valutare le condizioni presenti e tracciare nuovi percorsi e direzioni per il futuro. Ciò è necessario non solo per le Nazioni Unite, l’Unesco, le Organizzazioni non governative e le varie agenzie degli Stati membri, ma anche per le autorità e istituzioni politiche e governative locali e per questo adesso è necessario proprio ripartire dalle istituzioni di base come quelle scolastiche per iniziare un proficuo cammino verso il futuro, grazie alla Cultura.
È particolarmente importante per quanto riguarda proprio la capacità della Cultura di facilitare la creazione di nuove visioni del mondo, valori, sistemi di pensiero, stili di vita e modelli comportamentali che sono indispensabili per affrontare i problemi di cui sopra, istituire cambiamenti che sono di carattere sistemico piuttosto che frammentario, prestare attenzione ai bisogni educativi delle persone in generale e dei giovani in particolare, e promuovere le evoluzioni dal “basso verso l’alto” e non solo “dall’alto verso il basso”. Negli ultimi anni, queste esigenze sono state riconosciute anche dal Segretario Generale delle Nazioni Unite in termini di accordi concreti con le autorità e i governi proprio per soddisfare nuove esigenze della collettività. Questo aspetto è stato affrontato anche nella risoluzione ICOMOS 20GA del 2019 – “Approcci incentrati sulle persone al patrimonio culturale” – che si sta rivelando utile nell’aiutare le persone a connettersi con i loro patrimoni e comunità, generare dialoghi e scambi interculturali e intergenerazionali, garantire la sicurezza e migliorare la salute generale e il benessere delle persone.
Dal 2020, Reconnecting With Your Culture (RWYC), il programma pedagogico internazionale, ha invitato la comunità internazionale a riflettere sui valori della cultura e del patrimonio culturale locale. Così il programma RWYC è stato ideato e messo in pratica in risposta ai bisogni delle comunità locali, soprattutto per costruire opportunità, per i giovani e le generazioni future, nelle scuole elementari e secondarie di tutto il mondo, al fine di conoscere meglio la cultura in generale e i diversificati patrimoni locali. I tempi della realizzazione di questo programma educativo, in rapida espansione a livello internazionale, hanno immediatamente offerto importanti opportunità di stimolo per i giovani, soprattutto in una fase cruciale della loro vita e delle loro comunità. Il programma ha infatti favorito la stretta collaborazione dei giovani con i loro insegnanti, genitori ed esperti di educazione alla riscoperta delle proprie origini e del proprio patrimonio culturale.
Non c’è dubbio che RWYC si fonda su una missione visionaria che ha come finalità quella di risvegliare i giovani per prepararsi alla comprensione globale e alla coscienza ambientale, ai servizi umani e alla conservazione del nostro patrimonio culturale nella cornice globale dell’interfaccia Natura-Cultura attraverso la qualità e l’educazione e i dialoghi profondamente radicati: quindi ri-valutare l’interconnessione tra Località e Universalità. Il metodo pedagogico RWYC tenta di risvegliare e di sviluppare: Educazione per la vita; Educazione attraverso la vita; Educazione per tutta la vita.
Fin dall’inizio, RWYC è stato progettato per aiutare i giovani a conoscere le loro culture e patrimoni e quelli dei loro compagni di classe nei luoghi in cui stanno crescendo e vivendo numerose esperienze con i loro genitori e famiglie, nonché con i loro amici e insegnanti a scuola. I requisiti pedagogici per queste esperienze sono esposti in modo chiaro e conciso in una Guida preparata appositamente per questo scopo [5]. È disponibile in diverse lingue, suddivisa in tre fasi distinte, e descritta come una “caccia al tesoro culturale”, perché i giovani vengono incoraggiati a esplorare la loro cultura, le loro comunità, i loro patrimoni e quelli degli altri nelle proprie località come mezzo di progetti di avvicinamento. Si mira poi aiutare gli studenti ad approfondire la conoscenza, comprensione, consapevolezza e apprezzamento delle rispettive culture e patrimoni per diventare, così, cittadini responsabili attraverso la conservazione, la condivisione e la salvaguardia.
La prima fase di questo processo di esplorazione e scoperta prevede la preparazione adeguata degli studenti per le loro cacce al tesoro. Ciò richiede la selezione di un luogo o una comunità adatta da esplorare, la creazione di un percorso da svolgere insieme ai loro insegnanti e genitori e l’acquisizione di tutto il materiale necessario per documentare le loro scoperte. La seconda fase consiste nel documentare le loro esperienze con le loro culture e patrimoni in vari modi, come creare schizzi e disegni, scattare fotografie e dipingere immagini, condurre interviste con anziani e residenti di lunga data, scrivere storie, disegnare mappe, comporre musica, eseguire danze e così via. La terza fase infine prevede la creazione di mostre e altri tipi di presentazioni con l’aiuto dei loro insegnanti e genitori e la loro condivisione con gruppi, organizzazioni e istituzioni culturali e del patrimonio nelle loro comunità, nonché con RWYC, ICOMOS, UNESCO, ACLA, e altri.
Grazie alle diverse esperienze realizzate in tutto il mondo, il metodo pedagogico RWYC ha anche sviluppato la Carta di Tokyo [6] per meglio definire e chiarire la missione del progetto, gli sviluppi futuri e gli obiettivi sui territori grazie alla valorizzazione delle lingue locali. Questa carta consiste in un preambolo generale e di nove articoli specifici che enfatizzano gli esempi locali di culture e patrimoni, il rispetto per la diversità delle espressioni culturali e del patrimonio nelle comunità, istituiscono impegni per la cittadinanza e la sostenibilità, affrontano questioni che riguardano la conoscenza culturale, consapevolezza e rispetto, sviluppare capacità e competenze inclusive e olistiche, promuovere pratiche e politiche culturali locali e molti altri.
Ma tutto questo ci guida verso la domanda più importante di tutte. Perché l’educazione alla cultura e al patrimonio è così essenziale nel presente e per il futuro? Dati i difficili problemi che esistono oggi nel mondo e le esperienze internazionali di RWYC e di altre organizzazioni negli ultimi anni, è evidente che questo è il momento perfetto per concentrarsi sui giovani – e in effetti su tutte le persone – al fine di renderli consapevoli dell’importanza della formazione nel settore del proprio patrimonio culturale, e quindi della necessità di attivare azioni sinergiche e relazioni tra culture e politiche culturali per la definizione di metodi e tecniche di insegnamento indirizzate specificamente alla conoscenza della proprio eredità ancestrale. Ciò dovrebbe essere integrato dalla creazione di sistemi educativi, programmi di studio, corsi e modelli progettati per servire e rispondere ai bisogni locali, investire in progetti culturali e sul patrimonio della comunità, sviluppare metodi e tecniche di insegnamento che migliorino le capacità degli studenti e delle persone, offrendo così opportunità di tirocini e lavori in organizzazioni culturali e istituzioni deputate alla conoscenza e alla salvaguardia del patrimonio culturale locale.
Ciò dovrebbe includere anche l’educazione ai patrimoni naturali e culturali tangibili, immateriali e transitori dei diversi Paesi del mondo e dell’umanità nel suo insieme, studiando il ruolo prezioso che le Nazioni Unite e in particolare l’Unesco hanno svolto e continuano a svolgere nella costruzione della consapevolezza della nostra esistenza nonché a promuovere questi risultati storici e contemporanei in tutto il mondo per capitalizzare al meglio la nostra eredità. Tutto questo sarà possibile grazie al supporto anche delle tecnologie digitali e ai canali di comunicazione disponibili per questi scopi. Ciò richiederà l’attuazione di progetti volti a conoscere, proteggere e migliorare la diversità culturale di tutte le nazioni e la sostenibilità di tutti i Paesi attraverso l’innovazione, la conservazione, la creatività, l’immaginazione e lo sviluppo della catena del valore culturale proposta anche dal programma internazionale di RWYC [7].
Al fine di adempiere al suo mandato e al suo impegno per lo sviluppo di un’educazione profonda nella cultura e nel patrimonio, nonché per la realizzazione di un futuro sostenibile, RWYC ha integrato i suoi programmi e corsi nelle comunità e nelle scuole con una serie di attività pedagogiche strettamente correlate al patrimonio culturale locale. Sono incluse in queste attività internazionali anche seminari e conferenze intercontinentali su argomenti come Culture as an Idea and Reality insieme con ICOMOS (18 aprile, 2021), Reconnecting With Your Culture in the World con il Ministero dell’Istruzione e della Cultura Indonesiano (20 novembre, 2021), e ancora Culture: Key to Systemic Change and Sustainable Development (23 aprile, 2022); la creazione e la circolazione di mostre di disegni di giovani in Giappone, India, Messico, Colombia, Indonesia, Venezuela e altri Paesi del mondo; distribuzione di newsletter periodiche e bollettini completi; la promozione di accordi di collaborazione con organizzazioni come EDA International Research Centre, New European Bauhaus, università americane, asiatiche e europee nonché di pubblicazioni molto rilevanti e anche recenti (2022) come Regenerating Cultural Religious Heritage: Intercultural Dialogue on Places of Religion and Ritual, Placemaking and Cultural Landscapes, Practising Cultural Geographies, e The World As Culture, tutte iniziative editoriali curate da importanti studiosi del programma pedagogico RWYC.
Queste attività hanno lo scopo di garantire che i giovani e le generazioni future ricevano l’istruzione e la formazione nel settore della cultura e del patrimonio culturale in generale, per diventare adulti impegnati, consapevoli e cittadini responsabili. Si spera che queste attività alla fine portino alla creazione di rinnovate basi pedagogiche dei programmi di studio e dei principi coerenti allo sviluppo dell’educazione culturale e del patrimonio, necessari per contribuire alla realizzazione di un mondo più sostenibile, pacifico, armonioso e sicuro.
Ciò rende fondamentale l’attivazione della Bussola della Cultura mondiale attraverso iniziative come queste promosse dalla Società Italiana per la Protezione dei Beni Culturali e dai colleghi dell’Università di Bologna per aprire così le porte a una era molto diversa per lo sviluppo globale e per il futuro dell’umanità. Per questo oggi anche a nome di tutti i miei colleghi e studenti nel mondo ci sentiamo privilegiati a partecipare a questo convegno e a condividere con tutti voi la nostra visione sul ruolo della Cultura per tracciare tutti insieme un nuovo corso per l’umanità e quindi per la nostra casa comune: il mondo.
Dialoghi Mediterranei, n. 58, novembre 2022
Note
[1] https://www.un.org/en/about-us/un-charter
[2] http://unescoeducation.blogspot.com/2009/04/mexico-city-declaration-on-cultural.html
https://ich.unesco.org/en/1982-2000-00309
[3] Questa storica conferenza del 1982 è stata progettata per riassumere e capitalizzare le precedenti iniziative dell’UNESCO, tra cui il Monaco Round Table in 1967; il primo Intergovernmental Conference on Institutional, Administrative, and Financial Aspects of Cultural Policies a Venezia nel 1970, la Regional Conferences on Cultural Policies for Europe, Asia, Africa, and South America ad Helsinki nel 1972, Yogyakarta nel 1973, Accra nel 1975, e Bogotá nel 1978. Ha anche contribuito a gettare le basi per la creazione del UN World Decade for Cultural Development dal 1988 al 1997 e la World Commission on Culture and Development dal 1993 al 1995, così come la World Conference on Cultural Policies for Development in Stockholm nel 1998.
[4] https://sdgs.un.org/2030agenda
[5] http://esempidiarchitettura.it/sito/rwyc-international-guide/
[6] http://esempidiarchitettura.it/sito/rwyc-tokyo-charter/
[7] http://esempidiarchitettura.it/sito/edakids-reconnecting-with-your-culture/
Riferimenti bibliografici
ECHEVERRY K., NIGLIO O. (2020), RECONÉCTATE CON TU CULTURA, Proyecto internacional sobre el patrimonio cultural para los niños, las niñas y los jóvenes, in ATULAA, Ministerio de la Cultura, Colombia, Octubre, ISBN 2744-8681: 13-15.
NIGLIO O. (2021), Towards a Humanist Education: Understanding Cultural Heritage to Redesign the Future. In “Academia Letters”, Article 3223. https://doi.org/10.20935/AL3223.
NIGLIO O. (2021), Reconnecting with your culture…. Un anno dopo, in “Incontri”, Vol. 50, luglio: 13-15.
NIGLIO O. (2021), La cultura al centro del dialogo per lo sviluppo del mondo, in “Incontri”, Vol. 49, giugno 2021: 10-11.
NIGLIO O. (2021), La Cultura e la lingua, patrimoni inalienabili delle Comunità, in “Dialoghi Mediterranei”, n. 49, maggio 2021. http://www.istitutoeuroarabo.it/DM/la-cultura-e-la-lingua-patrimoni-inalienabili-delle-comunita/#more-43082
NIGLIO O., ECHEVERRY BUCURÚ K, (2021), Reconnecting with your Culture: La Scuola del Mondo. Verso una Nuova Ecologia Educativa, in “Dialoghi Mediterranei”, n. 47, n.1., gennaio 2021 [online] http://www.istitutoeuroarabo.it/DM/reconnecting-with-your-culture-la-scuola-del-mondo-verso-una-nuova-ecologia-educativa/
NIGLIO O., SCHAFER D.P. (2021), Tokyo charter. Reconnecting with your culture. Education, culture, heritage, and children, in “Dialoghi Mediterranei”, n. 52, novembre 2021 http://www.istitutoeuroarabo.it/DM/tokyo-charter-reconnecting-with-your-culture-education-culture-heritage-and-children/#more-48399
NIGLIO O., SCHAFER D.P. (2021), Carta di Tokyo. Riconnettersi con la propria cultura. Educazione, cultura, patrimonio e giovane generazione, in “Culture Digitali”, n.1, settembre-ottobre.
NIGLIO O., SCHAFER D.P. (2021), Tokyo Charter. Reconnecting with your culture. Education, Culture, Heritage and Children, In “EdA Esempi di Architettura”, vol.2. August, 2021
http://www.esempidiarchitettura.it/sito/journal_pdf/PDF%202021/15.%20TOKYO%20CHARTER%20EDUCATION_2021.pdf
SCHAFER D.P. (2021), The Culturescape: Self-Awareness of Communities, in “Dialoghi Mediterranei”, n. 48, n.1, marzo.
http://www.istitutoeuroarabo.it/DM/the-culturescape-self-awareness-of-communities/#more-41201
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Olimpia Niglio, architetto, PhD e Post PhD in Conservazione dei Beni Architettonici, è docente di Restauro e Storia dell’Architettura comparata. È Professore presso la facoltà di Ingegneria dell’Università degli studi di Pavia. Dal 2012 a tutto il 2021 è stata Professore presso la Hosei University (Tokyo), la Hokkaido University, Faculty of Humanities and Human Sciences e presso la Kyoto University, Graduate School of Human and Environmental Studies in Giappone. È Visiting Professor in numerose università sia americane che asiatiche. Dal 2016 al 2019 è stata docente incaricato svolge i corsi di Architettura sacra e valorizzazione presso la Pontificia Facoltà Teologica Marianum ISSR, con sede in Vicenza, Italia. È membro ICOMOS – International Council on Monuments and Sites – e ACLA – Asian Cultural Landscape Association. È Vice Presidente dell’ISC PRERICO, Places of Religion and Ritual, ICOMOS – International Council on Monuments and Sites – e Vice Presidente ACLA – Asian Cultural Landscape Association. È President RWYC.
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