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Cronache dalla Rete Associazioni Comunità

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il centro in periferia

di Fausto Mura

Per un nuovo modello di sviluppo per la Sardegna dei paesi

Il 21 febbraio, presso il Centro Intermodale Passeggeri di Macomer, la Rete delle Associazioni–Comunità per lo sviluppo, giunta ad accogliere – con la prospettiva di crescere ancora – una trentina di associazioni rappresentative di tutto il territorio sardo, si è riunita in assemblea generale sia in presenza che online per individuare i prossimi passi della propria iniziativa sociale e culturale.

La scommessa, per tanti versi inedita nella storia recente dell’Isola, è quella di imporre all’ordine del giorno del dibattito politico la necessità di dare efficaci risposte ad un volto decisivo della “questione sarda” contemporanea: la crisi delle sue aree rurali, dei tanti volti della Sardegna di dentro. È ormai assodato ed evidente a tutti che l’Isola sperimenta un processo di contrazione demografica – di conseguenza anche culturale, economica e sociale –, specchio dell’inaccettabile disuguaglianza territoriale di cui soffre l’Isola e che si evidenzia in particolare nelle aree lontane dai centri urbani maggiori, anch’essi in difficoltà. Per questo, nessuno può sentirsi esentato dall’obiettivo di raggiungere un virtuoso equilibrio tra aree urbane e rurali in termini di diritti sociali (alla salute, alla mobilità, all’istruzione), infrastrutture materiali e immateriali, servizi pubblici e opportunità di lavoro.

Contestualmente a questa necessità, l’assemblea di sabato, oltre ad essere stato un ricco momento di confronto e conoscenza reciproca, si è data l’obiettivo di stilare una serie di proposte puntuali da presentare alla Regione Autonoma della Sardegna, sia per quanto riguarda la definizione delle priorità sarde per l’utilizzo delle risorse del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, sia per quanto attiene la stagione della programmazione europea 2021-2027. Le proposte verranno elaborate all’interno di gruppi di lavoro e avranno come orizzonte quello di opporre alla desertificazione imperante una serie di misure volte al perseguimento di un nuovo modello di sviluppo sostenibile ecologicamente e giusto socialmente, a misura delle esigenze delle giovani generazioni, finalmente ancorato alle vocazioni produttive dei territori e improntato all’innovazione sociale e tecnologica, in linea con gli obiettivi dell’Agenda ONU 2030. Un modello non calato dall’alto, ma espressione di un processo di partecipazione con salde radici nelle tante comunità dell’Isola, come peraltro richiesto in questi ultimi giorni anche da tutte le Unioni dei Comuni e le Comunità Montane con una serie di istanze rivolte ai presidenti della Giunta Regionale, del Consiglio Regionale, dell’Anci Sardegna e dell’Uncem Sardegna.

Al tempo stesso, la Rete delle Associazioni continuerà a sviluppare sinergie d’azione tra le diverse associazioni aderenti, sperando che il miglioramento della situazione epidemiologica possa permettere nei prossimi mesi l’organizzazione di eventi condivisi in cui coniugare impegno civico e socialità.

La Rete delle Associazioni è un cantiere aperto a nuovi contributi ed energie che si rispecchino nel Manifesto della Rete e nella Carta delle proposte, che ricordiamo essere delle bozze in continuo divenire, da arricchire e implementare. (Macomer, febbraio 2021)

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Assemblea Rete Associazioni Comunità Sardegna a Borore

La Regione Sardegna apra il confronto sulla definizione del NGUE – Recovery plan

L’impiego dei fondi provenienti dal Recovery Plan rappresenta per la Sardegna una formidabile occasione per affrontare alcune delle più urgenti criticità strutturali che impediscono, o limitano fortemente, uno sviluppo equilibrato e duraturo.

La Rete delle Associazioni condivide e sostiene l’iniziativa unitaria lanciata da ANCI Sardegna, che registra una ampia e importante convergenza di numerosi soggetti istituzionali, e ritiene essenziale che venga attivato un coinvolgimento pieno e ampio di comuni, sindacati, forze imprenditoriali, Università e rappresentanze organizzate della società civile.

La gravità della crisi che vive la nostra Isola non consente di sprecare questa   occasione. Abbiamo la possibilità di chiamare la società sarda a condividere una nuova idea di Sardegna, da realizzare attraverso l’impiego coordinato dei fondi del Recovery plan, i  fondi UE 2021/2027, il Piano per il Sud, le risorse ordinarie statali e regionali.

La Rete delle Associazioni ritiene che vadano perseguiti alcuni obiettivi strategici prioritari, evitando la dispersione delle risorse, capaci di mettere in moto un sistema virtuoso in grado di produrre effetti diffusi in tutta la Sardegna. A nostro avviso il superamento dei divari territoriali deve essere uno degli elementi trasversali su cui costruire le scelte, rafforzando il collegamento con il Piano Nazionale che prevede una quota di interventi finalizzati alla “coesione territoriale”.

reteassociazioniIl contrasto delle diseguaglianze deve essere la bussola che orienta il percorso sardo: l’impegno per ridurre le disparità di genere, quelle generazionali e territoriali deve essere al centro del Piano di Rilancio della Sardegna.

La transizione green, la digitalizzazione, i temi della scuola e della sanità, il diritto alla mobilità, il contrasto allo spopolamento e alla desertificazione produttiva sono temi che riguardano l’intera regione, ma nelle aree interne e nei paesi essi assumono una dimensione tale da richiedere che la nuova Programmazione Unitaria persegua l’obiettivo della coesione territoriale all’interno di ciascun ambito di intervento, con l’assunzione di indirizzi politici chiari che indichino la riduzione delle disparità come obiettivo prioritario e generale. Non si chiede dunque un capitolo ad hoc riguardante le aree interne, bensì che tutta la programmazione abbia un punto di vista dai e per i margini sociali e territoriali.

Ci aspettiamo una celere risposta da parte della Regione Sardegna, per recuperare   il tempo perso e ascoltare davvero le tante voci che hanno a cuore le necessità dei sardi (Borore, 28 Marzo 2021).

 Dialoghi Mediterranei, n. 49, maggio 2021
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Fausto Mura, presidente dell’Associazione Nino Carrus, da anni impegnata in prima linea sul fronte spopolamento e coordinatore della Rete Associazioni Comunità della Sardegna, promotrice degli incontri a Macomer e a Borore.

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