Introduzione
Attraversamenti. In viaggio, in treno, altrove (Nuova Trauben Edizioni, 2023) è un libro che non si limita a farsi leggere: ti accompagna, ti prende per mano e ti invita a metterti in cammino, in un viaggio introspettivo dentro e nell’altrove. Nato da una profonda intesa intellettuale tra Stefano Montes, antropologo culturale, e Gaetano Sabato, geografo, questo volume è il frutto maturo di un’amicizia che nel tempo si è trasformata in collaborazione, scambio, ricerca condivisa. La cosa più sorprendente è come, pur partendo da un solido impianto accademico, il testo riesca a mantenere un tono autenticamente colloquiale.
Gli autori Montes e Sabato si ascoltano a vicenda, si cercano, si rispondono: la loro scrittura è un dialogo continuo, vivo, in cui il sapere non si impone, ma si condivide con gentilezza e curiosità. Questo si sente, si percepisce fra le righe, e rende la lettura coinvolgente, quasi confidenziale. Il tema del viaggio diventa, in questo contesto, molto più di un argomento di studio: è un’esperienza personale, una metafora della conoscenza e dell’incontro. Che si tratti di un treno, di una strada polverosa o di una città straniera, ogni attraversamento porta con sé domande, emozioni, cambiamenti. Gli autori non hanno paura di mostrare la complessità delle cose, anzi: la accolgono come parte integrante del lavoro intellettuale e della vita.
Questo libro, infatti, non cerca risposte facili. Offre prospettive. Insegna che lo spazio non è mai neutro, che le parole sono mappe, che ogni racconto è già un modo di abitare il mondo. E lo fa senza mai perdere il senso del viaggio come avventura dell’anima, come gesto di apertura verso l’altro e verso ciò che non conosciamo ancora.
Tra i meriti più rilevanti di Attraversamenti. In viaggio, in treno, altrove, spicca la capacità di proporre un’antropologia profondamente contemporanea, capace di dialogare con il presente senza perdersi nell’autoreferenzialità teorica o nelle formule accademiche convenzionali. Quella tracciata da Stefano Montes e Gaetano Sabato è una visione coraggiosa e rinnovata del pensiero antropologico e geografico: non più confinato a un altrove esotico, né più incatenato a una gerarchia di osservatori e osservati.
L’opera si configura come un esempio chiaro di “antropologia futuristica”: un approccio che parte dalla concretezza dei vissuti, delle esperienze individuali e collettive, per analizzare lo spazio e la soggettività come entità dinamiche, fluide, in continuo attraversamento. Le categorie di “centro” e “periferia”, di “noi” e “loro”, di “luogo” e “non luogo” non sono solo oggetto di analisi, ma vengono messe in discussione, percorse, smontate, trasformate.
La struttura stessa del libro – che alterna narrazione letteraria, riflessione teorica, esperienza personale e lettura etnografica – incarna una metodologia ibrida, volutamente “indisciplinata”, che rifiuta i confini netti tra le scienze e tra i saperi. È un testo che attraversa, nel vero senso della parola: attraversa gli spazi, attraversa le pagine dei romanzi, attraversa le vite, e nel farlo, ci restituisce una mappa complessa e vibrante del nostro mondo contemporaneo. In tal senso, Attraversamenti si pone in netto contrasto con certe tradizioni accademiche del passato, che tendevano a cristallizzare il sapere entro formule rigide e rassicuranti. Qui, al contrario, il sapere è mobile, dialogico, contaminato. È un sapere che si costruisce nel viaggio, che ascolta il corpo, che si lascia toccare dalle relazioni e dalle emozioni, che accoglie la parzialità come valore, e non come difetto.
Questa “antropologia del presente e del possibile” è ciò che rende l’opera così attuale e preziosa. È un invito a pensare lo spazio e l’identità non come entità già date, ma come processi in divenire, come racconti da scrivere e riscrivere, da abitare e da attraversare. Con delicatezza, e con coraggio. In definitiva, Attraversamenti è un testo che sa essere rigoroso e poetico, critico e accogliente. Una piccola bussola per chi ama leggere, riflettere, e magari lasciarsi cambiare dal cammino.
Il contenuto
Il volume è costruito in modo originale: non segue una struttura rigida, ma si sviluppa per “rimandi contrappuntistici”, come una partitura musicale in cui ogni capitolo riprende temi, suggestioni e domande del precedente, spostando ogni volta il punto di vista. La prospettiva è sempre plurale e aperta al dialogo tra discipline, in particolare geografia culturale, antropologia, letteratura e semiotica.
Gli autori Sabato e Montes analizzano il viaggio come forma narrativa e come costruzione dello spazio, partendo da due testi fondamentali di Giuseppe Tomasi di Lampedusa: I Racconti e Il Gattopardo. Attraverso la memoria dell’infanzia, il paesaggio siciliano prende forma tra polvere, luce accecante e silenzi. Il viaggio da Palermo a Santa Margherita di Belice diventa così simbolo dell’attraversamento di un “altrove” familiare, ma anche straniante. Lo spazio viene costruito tramite dettagli, emozioni, interazioni fugaci e, soprattutto, attraverso la lente deformante e affettiva del ricordo.
Una parte centrale del volume è dedicata al treno, inteso come “luogo mobile” – per dirla con Michel Lussault – ma anche come spazio simbolico di osservazione, incontro e separazione. Qui entrano in scena due racconti italiani: “Il mare colore del vino” di Leonardo Sciascia, e “L’anello di Gige” di Beatrice Solinas Donghi. Entrambi ambientati interamente a bordo di un treno, questi racconti sono analizzati come veri e propri “laboratori di socialità”: scompartimenti che separano e allo stesso tempo uniscono, conversazioni casuali che diventano riflessioni profonde su identità, classe sociale, desideri e incomprensioni. Il treno è un luogo dove le frontiere diventano porose: tra passeggeri, tra interno ed esterno, tra conosciuto e sconosciuto.
Il testo affronta anche il rapporto tra memoria individuale e costruzione collettiva della realtà. La narrazione del viaggio, come quella di Tomasi di Lampedusa, diventa uno strumento per fissare il senso dei luoghi e delle esperienze. È ciò che Maurice Halbwachs definiva “memoria collettiva”: anche quando un’esperienza è personale, è sempre inscritta in un quadro simbolico più ampio, condiviso con altri. Le storie raccontate diventano quindi pratiche di posizionamento sociale: raccontare un viaggio è anche un modo per dire chi si è, da dove si viene, e con quali codici si interpreta il mondo. Il racconto è una forma di autorappresentazione, ma anche un modo per rispecchiare le aspettative sociali di chi ascolta.
Nel libro il focus si sposta sull’esperienza del viaggio in India, vista attraverso gli occhi di Pier Paolo Pasolini e Alberto Moravia. Qui viene introdotto un concetto molto affascinante: quello di “adulteramento”, inteso come il modo in cui il contatto con l’alterità – il diverso, lo straniero – “contamina” la nostra identità culturale. L’esperienza dell’India si carica di significati simbolici, spirituali, ma anche critici. I due autori si confrontano sull’Oriente secondo modalità diverse, evidenziando come la cultura occidentale spesso filtri “l’altro” secondo aspettative precostituite.
L’analisi proposta da Montes e Sabato, però, si spinge oltre: mostra come il viaggio stesso – quando non è turistico o stereotipato – possa diventare “spazio di negoziazione culturale”, di cambiamento e di riflessione sull’identità. Il testo suggerisce che gli spazi non sono semplicemente dati, ma sono costruiti e resi significativi dall’esperienza sociale. I luoghi attraversati diventano “luoghi dell’identità” proprio perché vissuti, raccontati, evocati. Questo concetto richiama il pensiero di Henri Lefebvre e la sua concezione dello spazio come prodotto sociale: ciò che vediamo non è mai neutro, ma filtrato da classi sociali, memorie collettive, strutture di potere. Allo stesso modo, l’“altrove” – come l’India di Pasolini e Moravia – non è mai neutro. È sempre costruito attraverso immaginari culturali che derivano da posizioni sociali precise. La nozione di adulteramento descrive bene questo processo: l’incontro con l’altro non è mai un’esperienza pura, ma è sempre mediata da stereotipi, aspettative e narrazioni. L’alterità, da un punto di vista sociologico, è sempre il risultato di una negoziazione tra culture e di un confronto tra rappresentazioni simboliche.
Attraversamenti. In viaggio, in treno, altrove non è un libro da leggere tutto d’un fiato, ma da assaporare lentamente, come si fa con un paesaggio visto dal finestrino di un treno. Ti costringe a rallentare, a osservare meglio ciò che spesso diamo per scontato: lo spazio che ci circonda, le storie che ci attraversano, i gesti con cui costruiamo ogni giorno la nostra identità. Il grande merito di Stefano Montes e Gaetano Sabato è proprio questo: essere riusciti a unire il rigore dello studio alla profondità dell’esperienza umana. Hanno scritto un testo colto ma mai distante, generoso nel suo porgere riflessioni, delicato nel toccare le corde della memoria, dell’incontro, dell’alterità. In fondo, ci ricordano che ogni viaggio – anche quello più breve, anche quello apparentemente “banale” – è un atto di trasformazione. Che ci si muova tra Palermo e Santa Margherita di Belice o tra le pagine di un libro, ogni attraversamento lascia un segno. E così, quando si chiude l’ultima pagina, si ha la sensazione di aver percorso qualcosa di più di un saggio: un’esperienza condivisa, una conversazione lunga e intensa con due autori che non hanno avuto paura di mettere in gioco la loro umanità. Un invito, forse, a guardare il mondo con occhi nuovi, più attenti, più aperti. Perché in fondo, come suggerisce questo libro, non si attraversano mai solo i luoghi. Si attraversano anche le idee, le emozioni, e soprattutto se stessi.
Di certo non è un semplice libro sul viaggio. È una riflessione profonda e originale sulla spazialità vissuta, sulla costruzione del senso dei luoghi e sul modo in cui raccontiamo e rappresentiamo il mondo che attraversiamo. Grazie all’incontro tra la scrittura d’autore (Tomasi, Sciascia, Moravia, Pasolini…) e la riflessione teorica e accademica (geografica e antropologica), questo volume riesce a parlare a lettori diversi: studenti, ricercatori, ma anche a chi semplicemente ama viaggiare, leggere e pensare.
C’è qualcosa di profondamente umano e universale nell’idea del viaggio, laddove, il viaggio non è mai solo uno spostamento nello spazio. È una traiettoria dell’anima, un movimento che investe il corpo, la memoria, il pensiero. Si parte per andare altrove, certo, ma spesso è lungo il cammino che ci si accorge che quell’altrove, in fondo, eravamo noi.
Dialoghi Mediterranei, n. 73, maggio 2025
_____________________________________________________________
Rossana Salerno, ha studiato presso la Facoltà di Sociologia dell’Università degli studi di Trento, si laurea in Sociologia Territorio ed Ambiente nel settembre 2008. Prosegue i suoi studi con il Master I in Comunicazione, Educazione ed Interpretazione Ambientale presso il Dipartimento Ethos e Dismot dell’Università degli studi di Palermo. Nel 2010 vince il Dottorato di Ricerca in Sociologia, seguita dal prof. Salvatore Abbruzzese nello svolgimento delle attività di ricerca, presso la Libera Università “Kore” degli studi di Enna. Nel 2013 diviene membro di diverse associazioni accademiche nazionali ed internazionali e nel 2014 consegue il Dottorato di Ricerca in Sociologia dell’Innovazione e dello Sviluppo. Nel 2016 si specializza con il master universitario internazionale di II livello in Sociologia – teoria, metodologia e ricerca – interuniversitario Roma tre, La Sapienza di Roma e Tor Vergata sotto la tutela direttiva del prof. Roberto Cipriani. Nel 2017 è impegnata come “Researcher” in Francia in partenariato con A.R.S – Università di Lille2 (France) e Università Kore degli studi di Enna. Ad oggi è autrice di testi ed articoli sulla Sociologia della Religione, del Territorio e dell’Ambiente. Nel 2023 riceve da parte della Scuola di Medicina e Chirurgia di Palermo con sede presso il Policlinico Universitario “Paolo Giaccone” un incarico a contratto di docenza in Sociologia dei processi culturali e comunicativi in ambito lavorativo.
______________________________________________________________
