immagini
di Salvo Alibrìo
Questo lavoro nasce dalla necessità di raccontare la vita-non vita del mio paese durante la pandemia. Con le prime restrizioni a livello nazionale assumo la consapevolezza che il virus, all’inizio apparentemente lontano, riguardava in realtà tutti noi.
La voglia di raccontare questo momento era tanta, ma con il lockdown non potendo andare fuori dal comune di residenza esco di casa e inizio a scattare in paese. Fotografo il vuoto, le ombre, l’assenza. Il paese è solenne nelle sue architetture. Mi sento un intruso nella solitudine degli spazi, nel silenzio delle voci.
La prima fotografia che scatto in realtà viene fatta dentro casa, mentre i miei nonni si improvvisano a realizzare le mascherine e il Papa dà la benedizione “urbi et orbi”. Racconto le strade deserte, le atmosfere quasi surreali, il tempo non vissuto.
Continuo così per mesi, in cerca di persone isolate nel vuoto delle piazze, dove le ombre delle maestose architetture riempiono gli spazi che nella normalità si vivevano ma non si vedevano.
Palazzolo Acreide è il paese che amo e che ho raccontato in diverse circostanze, nel fluire della vita quotidiana, nella spensieratezza dei bambini che giocano in piazza, nelle partecipate feste religiose, perfino nella campagna pubblicitaria di Dolce & Gabbana.
Le fotografie di questo lavoro mostrano il paese in una veste diversa, un paese che, nonostante tutto, ha vissuto nella calda luce estiva, nelle giornate grigie della stagione fredda e ha attraversato Natale adornato di luminarie e Pasqua con il crocifisso solo e trionfante in piazza.
Tutti i riti avvolti nel silenzio hanno testimoniato la presenza del sacro, hanno riempito i vuoti, hanno riaffermato la vita laddove c’era la paura della morte.
Il fotografo non ha riempito i vuoti, ha solo provato a certificare i segni delle presenze umane, l’eco delle voci trattenute nelle case, l’assenza della comunità che anima il paese.
La fotografia è sempre presenza di un’assenza e le immagini non sono mai quel che sembrano affermare. La realtà che vi è documentata è sempre un’idea, una sua rappresentazione.
Figure di un paese che resiste.
Dialoghi Mediterranei, n. 50, luglio 2021
________________________________________________________
Salvo Alibrìo, di Palazzolo Acreide (Sr), inizia con la fotografia amatoriale, fino al 2013, quando apre il suo studio professionale. Nel 2012 ha vinto un concorso indetto dal National Geografic Italia nella categoria “Gente e popoli”, premio che gli ha offerto la possibilità di frequentare un master di reportage all’Accademia di fotografia John Kaverdash a Milano. Nel 2015 è stato finalista alla decima edizione del premio arte Laguna a Venezia; l’anno dopo ha ottenuto il premio “Miglior portfolio mediterraneum” del Med photo fest, sempre a Venezia. Nel 2019 viene notato da Dolce e Gabbana per i quali realizza un reportage per la campagna pubblicitaria del 2020. È autore di una monografia fotografica sulla festa di S. Paolo dal titolo emblematico di Patronus.
______________________________________________________________