Stampa Articolo

Le voci dell’inferno dantesco a Palermo nell’opera dell’artista Blu

Palermo, Ballarò di Blu (ph. Toti Clemente)

Palermo, Ballarò di Blu (ph. Toti Clemente)

di Toti Clemente 

In un angolo della Ballarò palermitana, che più propriamente forse corrisponderebbe all’Albergheria, il sabato e la domenica si ritrovano tanti venditori. Creano un mercato di prodotti che sono per lo più frutto di “sbarazzi” di cantine o di appartamenti di anziani, spesso accumulatori seriali, passati a nuova vita, se non mercanzie di “bottini” e di furti operati in scantinati cittadini o villette di campagna. 

Molti si danno da fare rovistando di notte nei cassonetti della spazzatura, specialmente nelle zone della Palermo bene. Cianfrusaglie e oggetti vari vengono esposti confusamente per un commercio povero, libero e vagamente amministrato con regole fiscali del tipo “lasciateci campà” che teniamo famiglia. 

Palermo, Ballarò di Blu (ph. Toti Clemente)

Palermo, Ballarò di Blu (ph. Toti Clemente)

Palermo, Ballarò di Blu (ph. Toti Clemente)

Palermo, Ballarò di Blu (ph. Toti Clemente)

L’opera grafica, assimilabile ad una sorta di Street Art popolare” ideata e realizzata da Blu mescola fantasiosi personaggi e illustra punti vendita volanti, quasi improvvisati, con esposizioni di mercanzie variegate poste all’attenzione dei curiosi o di appassionati ricercatori di chincaglierie e d’improbabili cose veramente antiche. 

Palermo, Ballarò di Blu (ph. Toti Clemente)

Palermo, Ballarò di Blu (ph. Toti Clemente)

Le fotografie consentono di cogliere l’umanità che alberga nell’intimo spirito narrativo dell’artista che include nel suo vasto murales “scritti virgolettati” che riportano pensieri e idee manifestate da gente comune e personaggi che frequentano il mercato. 

Palermo, Ballarò di Blu (ph. Toti Clemente)

Palermo, Ballarò di Blu (ph. Toti Clemente)

Oggi, in tempi in cui il Reddito di cittadinanza per alcuni costituisce un furto, le frasi riportate nel murales di Blu assumono un particolare significato comunicativo e forse, per alcuni, potrebbero anche costituire un aiuto per comprendere come stanno realmente le cose. 

Palermo, Ballarò di Blu (ph. Toti Clemente)

Palermo, Ballarò di Blu (ph. Toti Clemente)

Gli scritti riprodotti nelle saracinesche che si affacciano lungo la strada, sono speranze e desideri rivolti alla città e ai passanti. 

Palermo, Ballarò di Blu (ph. Toti Clemente)

Palermo, Ballarò di Blu (ph. Toti Clemente)

Palermo, Ballarò di Blu (ph. Toti Clemente)

Palermo, Ballarò di Blu (ph. Toti Clemente)

Grazia Sant’Angelo scrive: «Quando viene uno nuovo, ci stringiamo un pochino, perché tutti abbiamo bisogno di lavorare. Ci si aiuta a vicenda. Lavoriamo sempre. Tutte le festività. Lavoriamo a Natale, Capodanno, Pasqua. Sempre qui siamo! Se vincessi dei soldi, continuerei questa vita. Sì, non farei altro. I soldi li darei ai miei nipoti. Il lavoro che faccio mi piace. Il mercato mi tiene compagnia. Anche quando sono malata vengo, perché altrimenti mi manca. Se potessi cambiare qualcosa, toglierei un po’ di razzismo! Perché poi io ho un bel rapporto con i ragazzi migranti. Mi chiamano mamma di qua, mamma di là. Quando ero giovane volevo adottare un bambino africano, ma non avevo la possibilità e ora, invece, sono sempre in mezzo a tanti bambini di colore. Sono felice! È proprio una cosa che io odio il razzismo ….. perché siamo tutti quanti uguali, siamo proprio uguali!». 

Palermo, Ballarò di Blu (ph. Toti Clemente)

Palermo, Ballarò di Blu (ph. Toti Clemente)

Palermo, Ballarò di Blu (ph. Toti Clemente)

Palermo, Ballarò di Blu (ph. Toti Clemente)

In un’altra saracinesca sono riportati due altri pensieri.

Palermo, Ballarò di Blu (ph. Toti Clemente)

Palermo, Ballarò di Blu (ph. Toti Clemente)

Palermo, Ballarò di Blu (ph. Toti Clemente)

Palermo, Ballarò di Blu (ph. Toti Clemente)

Franco scrive: «Dovete fare la rivoluzione. La rivolta voi altri l’aviti a fari. Vuatri aviti a canciari u munnu. Io a 57 anni non ho più niente da cambiare. Voi giovani siete fiori che state crescendo in un campo di cacuocciuli. Cacuocciuli su iddi, i politici e vuatri siti i ciuri». 

Palermo, Ballarò di Blu (ph. Toti Clemente)

Palermo, Ballarò di Blu (ph. Toti Clemente)

Abdoul annota: «Mi chiamo Abdoul e vengo dal Mali. Vivo in questo mercato da 5 o 6 anni e a Palermo da sette anni. Ogni tanto va bene e ogni tanto va male. Il problema è che la gente compra su internet. Non voglio tornare in Mali, là c’è la guerra, non c’è da mangiare. Qua sto bene. Palermo, il mercato è casa mia, te lo giuro!».

Palermo, Ballarò di Blu (ph. Toti Clemente)

Palermo, Ballarò di Blu (ph. Toti Clemente)

Altre frasi anonime riportano: «Mi chiedete del diritto? Il diritto esiste, certo che esiste, ma non per noi! Lo Stato si è dimenticato di noi. Lo Stato a noi non ci pensa. Siamo noi che ci diamo delle regole e siamo noi che ci aiutiamo l’uno con l’altro». 

Palermo, Ballarò di Blu (ph. Toti Clemente)

Palermo, Ballarò di Blu (ph. Toti Clemente)

Poi: «La Legge non è uguale per tutti. Se era uguale per tutti molte persone non sarebbero oggi qui. La Legge esiste soltanto per chi ha potere». E ancora: «Io voglio lavorare. I soldi me li voglio guadagnare col mio sudore. Ma intanto nessuno mi dà lavoro». 

Palermo, Ballarò di Blu (ph. Toti Clemente)

Palermo, Ballarò di Blu (ph. Toti Clemente)

Un improbabile Sindaco di Ballarò lascia scritto: «Piacere, sono Giovanni, sono il Sindaco di Ballarò, o almeno mi chiamano così. Se fossi vero il Sindaco, la prima cosa che farei è dare un tetto a tutti i barboni: palermitani, extracomunitari, zingari, a tutti. Io, per nove mesi, ho fatto questa esperienza brutta di dormine in mezzo alla strada e poi per tre anni ho dormito in un magazzino tra sporcizia e topi. Per questo so che significa. L’interesse del povero non lo fa nessuno. Tranne il povero stesso che, per aiutare un altro in difficoltà, si mette la mano in sacchetta e qualcosa la dà. Invece se c’è un gruppo di ricchi che mangia e mi vede, mica mi dice: “manciasti? Tieni un pizzuddicchio ri pani mio”. Prima iddu si rimpinza la panza e poi le muddicuzze che cadono in terra le lascia e tu, che sei povero e si custritto, te le mangi». 

Palermo, Ballarò di Blu (ph. Toti Clemente)

Palermo, Ballarò di Blu (ph. Toti Clemente)

Davide scrive: «Mi chiamo Davide, ho trentacinque anni. Da due anni lavoro al mercato dell’Albergheria perché ho perso il lavoro e non so come campare. Vendo cose trovate nella spazzatura. La notte devo raccogliere nei cassonetti la merce. La mattina alle quattro monto il banco, altrimenti mi fregano il posto. Riesco a racimolare dalle tre ai cinque euro al giorno. Accussì arrinescu a innata». 

Palermo, Ballarò di Blu (ph. Toti Clemente)

Palermo, Ballarò di Blu (ph. Toti Clemente)

Palermo, Ballarò di Blu (ph. Toti Clemente)

Palermo, Ballarò di Blu (ph. Toti Clemente)

Un’altra scritta anonima recita: «All’Albergheria ci conosciamo, ci aiutiamo così. Insomma riesco a fare un po’ di spesa quando vendo il sale e quando il sale non lo vendo magari mi abbuono qualche cosa, ma insomma si campa n’anticchia». 

A guardar bene, l’opera realizzata da Blu a Palermo potrebbe forse essere accostata alla Divina Commedia di Dante ove le scene di patimento delle pene dell’inferno trovano interpreti nelle voci raccolte a Ballarò. 

Dialoghi Mediterranei, n. 63, settembre 2023
 _________________________________________________________________________
Salvatore Clemente (detto Toti), palermitano, scopre la passione per la fotografia negli anni settanta. Ha realizzato molteplici reportage nel corso di diversi viaggi (Cina, India, Pakistan, Perù, Vietnam, Cile, Argentina, Marocco, Sud Africa, Birmania, Bolivia, ecc…). Ama la street photografy e con M. Lo Chirco è autore del volume Un’immagine, un racconto, pref. Nino Giaramidaro, Palermo 2009. Nello scorso 2021 ha pubblicato il volume Fotogazzeggiando, con prefazioni di Nino Giaramidaro e Pippo Pappalardo, in cui ha alternato una serie di immagini con ampie dissertazioni sulla fotografia. Più recentemente ha pubblicato Dissertazioni su Street art. Ne vogliamo parlare?, con prefazione di Pippo Pappalardo.

______________________________________________________________

 

Print Friendly and PDF
Questa voce è stata pubblicata in Immagini, Società. Contrassegna il permalink.

Lascia un Commento

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

È possibile utilizzare questi tag ed attributi XHTML: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <strike> <strong>