Stampa Articolo

Adriano Perrotti: prigioniero del suo corpo ma libero come il vento!

adriano-perrotti

Adriano Perrotti

umane dimenticate istorie

di Maria Scarsella

Era un bambino come tanti.

Giocava e sognava la sua vita futura.

Da adolescente era allegro e pieno d’amici e la sua iniziale gioventù colma di promesse.

Un giorno, poi, finì a terra con il suo motocross e, così, iniziò la sua odissea.

Prigioniero del suo corpo ma libero come il vento.

Felice di essere in vita nonostante tutto.

Quel corpo segnato emanava vitalità, coraggio, voglia e gioia di vivere.

I suoi occhi avevano una tenerissima luce ed erano pieni di curiosità e di speranza.

Ecco: la speranza!  

Quel sentimento non lo abbandonava mai aspettando un miracolo dal cielo e dalla scienza.

Programmava la sua giornata come tutti affrontandola con gran tenacia.

Amava viaggiare e lo faceva spesso

e da sportivo com’era fece anche l’esperienza del parapendio.  

Accettava le sofferenze perché nel suo cuore c’erano intatti tutti i sogni della sua adolescenza ai quali non voleva rinunciare.

E quelle grandi difficoltà non lo avevano inaridito.

Faceva progetti, infatti, per aiutare i più deboli senza mezzi economici.

Poteva facilmente ignorare il dolore altrui da benestante che era, invece, fece il contrario.

Lo conobbi per questo motivo un giorno di tanti anni fa: era il 1999.

Su sua proposta il Comune dell’Aquila voleva realizzare a Pagliare di Sassa un progetto denominato “Dopo di noi”.

Il posto indicato, però, secondo gli abitanti del posto non era idoneo e, così, si fecero proposte alternative.

Iniziarono contrasti con gli uffici proponenti perché i pareri erano discordanti.

Così telefonai ad Adriano per un appuntamento.

Andai con altri pagliaresi e lui ci accolse con cordialità nel suo studio da commercialista.

Ci offrì un tè con pasticcini, poi, iniziammo a parlare e subito entrammo in sintonia.

Capì le ragioni della nostra opposizione ed accettò le nostre proposte.

Disse: «Ne parlerò con i miei colleghi al Comune e spero di raggiungere i risultati che desideriamo». Lo fece ma non ottenne nulla. Si ignorò tutto il lavoro fatto e si negò un sogno e la possibilità di una vita serena per tanti.

Ma non si arrese e su suo suggerimento da febbraio del 2018

all’interno del Comune dell’Aquila esiste la figura del Disability Manager

e il “Dopo di noi” ha ripreso il cammino.  

locandina-1Il Covid-19 lo ha portato via ancora in giovane età ma le sue idee non scompariranno.

Era il 9 novembre 2020. Una vita passata a battersi

per i diritti dei disabili e per l’inclusione.

Il suo coraggio, la sua solidarietà, la sua comprensione, la sua gioia di vivere

saranno d’esempio per tutti noi, soprattutto,

quando le nostre giornate sembrano non avere un senso.

 Dialoghi Mediterranei, n. 48, marzo 2021

 ______________________________________________________________

Maria Scarsella, vive a Pagliare di Sassa e ha iniziato ad occuparsi della difesa del territorio per una giusta opposizione a progetti che volevano distruggerla. In questo momento sta lavorando ad un progetto per ridare l’indipendenza con persone qualificate agli anziani e ai disabili non pienamente autosufficienti, per evitare loro gli ospizi o le case di cura. Ha lavorato presso il Conservatorio di Musica A. Casella dell’Aquila. 

_______________________________________________________________

 

Print Friendly and PDF
Questa voce è stata pubblicata in Cultura, Società. Contrassegna il permalink.

Lascia un Commento

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

È possibile utilizzare questi tag ed attributi XHTML: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <strike> <strong>