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“Rapid eye movement”. Un viaggio onirico nell’inconscio

 

Rapid eye movement (ph. Michele Di Donato)

Rapid eye movement (ph. Michele Di Donato)

immagini

di Michele Di Donato

Rapid eye movement, indicato più di frequente con l’acronimo REM, è il “movimento rapido degli occhi” che avviene durante una fase del sonno normalmente accompagnata dai sogni.

Il processo primario dei sogni è caratterizzato dalla circolazione libera delle pulsioni e degli istinti, dalla assenza di nessi logici e dalla atemporalità. Nel sogno il meccanismo principale è lo spostamento: una rappresentazione (mentale) può sostituirne un’altra o più significati possono confluire in un’unica rappresentazione.

Durante la fase onirica si riproduce quel processo che contribuisce alla costruzione dell’esperienza estetica, dovuta in gran parte alla competizione tra i processi di “bottom-up” e “top-down”. In sintesi, guardando un’opera d’arte l’osservatore entra in un dialogo in cui l’esperienza estetica emerge dall’interazione tra i due processi che operano a diversi livelli dell’esperienza dello spettatore.

Rapid eye movement (ph. Michele Di Donato)

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In particolare, i processi top-down, classicamente riconosciuti in fattori quali il contenuto, il background culturale e l’educazione, possono interagire e quindi influenzare i processi bottom-up, generati dalla codifica sensoriale degli stimoli esterni.

Rapid eye movement (ph. Michele Di Donato)

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Il conflitto tra questi due processi, sia durante il sonno che “scansionando” un’opera d’arte è stato studiato anche esplorando il comportamento dei movimenti oculari. Le indagini pionieristiche sul comportamento di esplorazione visiva delle opere d’arte e gli studi successivi sui dettagli informativi di un’immagine hanno rivelato che gli osservatori concentrano lo sguardo su aree specifiche dell’immagine, piuttosto che in modo casuale; e le aree che ricevono un’alta densità di fissazioni sono state interpretate come indizi dell’interesse dell’osservatore per gli elementi informativi dell’immagine.

Rapid eye movement (ph. Michele Di Donato)

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Rapid eye movement (ph. Michele Di Donato)

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Proprio i movimenti oculari sono un indice di selezione palese e, di conseguenza, sono l’espressione della relazione tra ciò che viene osservato e la sua rilevanza per l’interesse dell’osservatore. Il risultato di questa selezione palese è la “costruzione” delle cosiddette ancore.

Rapid eye movement (ph. Michele Di Donato)

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Il nostro cervello archivia gli accadimenti segnandoli con una “ancora”, cioè con una icona.

Rapid eye movement (ph. Michele Di Donato)

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Quando siamo coscienti (cioè svegli), può capitare che un profumo, un viso o una azione metta in moto questa icona e ci faccia riaffiorare un ricordo. Quando dormiamo, invece, le pulsioni e gli istinti vengono liberate. Allora tutto l’archivio dei ricordi circola liberamente, si mescola in un flusso inarrestabile di coscienza.

Dal punto di vista dell’immagine, l’unica maniera di creare una mise en scène di tutto questo era rappresentare la vita come continua intermittenza tra sogno e realtà. La vita come continuo fluire di immagini che scorrono come un treno a vapore a spasso nel tempo, valicando la materia, superandola fino al punto di demolirla, entrando, così, a pieno nella dimensione onirica dove il tempo cessa di esistere, fino a  creare una dimensione unica, parallela a quella della “normale” vita quotidiana.

Rapid eye movement (ph. Michele Di Donato)

Rapid eye movement (ph. Michele Di Donato)

Rapid eye movement (ph. Michele Di Donato)

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Da qui la consapevolezza che è possibile viaggiare già in questa dimensione vivendone contemporaneamente delle altre a patto che si rompa il freno della logica e dalla ragione che tutto vede secondo principi di causa ed effetto.

Rapid eye movement (ph. Michele Di Donato)

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Rapid eye movement (ph. Michele Di Donato)

Rapid eye movement (ph. Michele Di Donato)

Le immagini che vedete sono delle “icone” dei ricordi visibili di ciò che rimane nella mente di chi ama viaggiare tra lo spazio onirico e quello reale, facendo delle intermittenze la propria ragion d’essere, la propria essenza vitale.

Rapid eye movement (ph. Michele Di Donato)

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Rapid eye movement (ph. Michele Di Donato)

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Immagini che sono contemporaneamente degli specchi di quotidianità in cui il tempo e la materia si dissolvono in forme nuove, uniche, sembianze di un universo in cui l’artista è l’unico dio che ha in mano un’unica arma: la luce creatrice di spazi nuovi, di volti mai visti, una nuova materia animata di una sua vita propria. 

Rapid eye movement (ph. Michele Di Donato)

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E così tutto si dissolve nel fluire di immagini animate da una loro essenzialità che le rende uniche; vi si potrebbe scorgere l’amore, l’infanzia, la natura, il gioco, l’eros, la femminilità, la paura ed ancora molto, molto di più.

Rapid eye movement (ph. Michele Di Donato)

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Tutto si dissolve in una carrellata di frames che traggono linfa, però, da quella quotidianità della vita alla quale siamo fin troppo abituati fino al punto di non sapervi più scorgere la preziosità di ogni singolo momento.

Rapid eye movement (ph. Michele Di Donato)

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Un viaggio in bilico tra sogno e realtà, in un fluire continuo, frammentato ma non scomposto tra queste due dimensioni. Un fluire che ci fa sperare che è ancora possibile creare mondi nuovi e forse pure migliori del nostro, pieni di una rarefatta bellezza, la sola capace di superare ogni tempo ed ogni spazio, collocandosi nell’ eternità. 

Con questo progetto ho cercato di evocare e mettere in scena questi processi che attivano parti profonde, inconsce, ma che accomunano tutti gli esseri umani. Quindi un rincorrersi inarrestabile di immagini, proiezioni, ricordi e pulsioni; una commistione contro cui cerchiamo di lottare e al quale, una volta svegli, cerchiamo di dare un significato. Quelle che vedete sono le “mie” icone. 

Dialoghi Mediterranei, n. 58, novembre 2022

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Michele Di Donato, di origini pugliese, vive e lavora in Sicilia da circa vent’anni. Dopo gli studi di economia aziendale lavora come formatore PNL e Analisi Transazionale e come consulente di marketing e comunicazione per aziende vitivinicole.  Si occupa di fotografia sin da piccolo; è un autodidatta. Svolge regolarmente workshop, in diversi contesti formativi, sulla percezione visiva, sulla comunicazione e composizione fotografica e sulla lettura delle immagini. Dal 2018 entra a far parte del progetto ISP Italian Street Photography, per il quale svolge esperienze formative di Street Photography in qualità di master. Ha ricevuto premi e apprezzamenti a livello nazionale e internazionale. Le sue immagini sono state pubblicate su magazines come Reflex, Foto CULT, Click Magazine, Die Angst Munich, L’Oeil de la Photographie Paris, Gente di Fotografia, Spectrum, Edge of Humanity Magazine e fanno parte di numerose collezioni pubbliche e private. Attualmente è rappresentato dalle seguenti gallerie d’arte: Singulart (Parigi), Saatchi Art (New York), Blank Wall Gallery (Atene).

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