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Nino, collega burbero e mite

Nino Giaramidaro (ph. Salvatore Clemente)

Nino Giaramidaro (ph. Salvatore Clemente)

di Franco Nicastro

Se devo cominciare dall’inizio è dal 1972 che bisogna partire: l’anno in cui L’Ora decise di aprire un’edizione per Catania con una calcolata avventura editoriale che si riprometteva di spezzare, obiettivo davvero azzardato, il monopolio de La Sicilia. L’alternativa era una voce – così diceva la breve presentazione – che cercava di parlare all’«altra» Catania: la Catania della cultura, dell’imprenditoria sana, della politica estranea al sistema di potere e lontana dai rigurgiti neofascisti che alle regionali del 1971 l’avevano fatta diventare la città più «nera» d’Italia.

Nino Giaramidaro, che già aveva i galloni del precario maturo (si chiamavano «biondini»), venne mandato ad aprire la nuova redazione: lui e Agostino Sangiorgio, corrispondente del giornale, attorniati da una schiera di collaboratori dal radioso avvenire e di inviati dalle firme pesanti: da Orazio Barrese a Felice Chilanti, da Marcello Cimino a Giuliana Saladino. E nel giro c’ero anch’io nel ruolo ancora indefinito di ispettore del giornale abilitato alla scrittura. Figura ibrida che faceva un po’ di tutto: anche la scelta dei fiori da mandare a Enza per la nascita di Myosothis, il secondo parto catanese della famiglia Giaramidaro.

Nino Giaramidaro (ph. Salvatore Clemente)

Nino Giaramidaro (ph. Salvatore Clemente)

L’altro ricordo di Nino mi rimanda l’immagine del collega burbero e mite che armeggiava con la macchina fotografica: propensione apprezzata in un giornale che aveva creato una scuola di fotografi e un modello originale di giornalismo fotografico. L’immagine non era tutto ma in quel giornale gli scatti d’autore avevano un posto d’onore. Vittorio Nisticò e Aldo Costa lavoravano con le lunghe forbici, quando ancora Photoshop non c’era, a comporre il teatro della vita. E Nino si divideva tra il menabò della cronaca e la sua inseparabile Rolleiflex, la macchina per gli scatti furtivi che raccontavano i fatti con le immagini evocative di un magico teleobiettivo.

Altri tempi. Di tutto quel mondo in cui tutti siamo cresciuti rimangono solo ricordi sopraffatti dalle nostalgie. 

                                                                      Dialoghi Mediterranei, n. 68, luglio 2024                                                                                                         
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Franco Nicastro, si è formato nella redazione del giornale L’Ora di cui è stato anche vice direttore. È stato redattore del Giornale di Sicilia, scrive per l’Ansa, ha collaborato con varie testate, è stato presidente dell’Ordine dei giornalisti di Sicilia. È autore di saggi e libri sulla mafia e sulla storia del giornalismo nonché coautore di Obiettivo Falcone; De Mauro. Il grande depistaggio; Era L’Ora. È uno degli autori del volume L’Ora. Edizione straordinaria, edito dalla Biblioteca centrale della Regione siciliana.

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