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La gestione del sistema museale di Mamoiada

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Museo delle Maschere Mediterranee

il centro in periferia

di Mario Paffi

Introduzione

Il presente contributo si propone un duplice obiettivo: da un lato si definirà l’iniziativa della Soc. Coop. Viseras che, attraverso la gestione del sistema museale di Mamoiada e la valorizzazione delle proprie specificità culturali in una comunità storicamente radicata, colpita da una lunga fase di fragilità economica, sta cercando di costruire una nuova prospettiva di sviluppo imprenditoriale, dall’altro si fornirà uno strumento programmatico con l’obiettivo di creare un modello replicabile in altri contesti sardi caratterizzati da importanti peculiarità culturali ancora scarsamente valorizzate.

I musei locali hanno molteplici funzioni strategiche soprattutto nei paesi dell’interno: proteggono, interpretano e proiettano nel presente aspetti culturali del passato, possono rafforzare e comunicare l’identità, possono svolgere funzioni educative e di intrattenimento, ma possono soprattutto costituire attrazioni turistiche, vivacizzare i territori in cui sorgono e fornire opportunità di crescita e di sviluppo locale.

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Mamoiada, murale

L’iniziativa

L’iniziativa riguarda la gestione del Museo delle Maschere Mediterranee, del Museo della Cultura e del Lavoro e del Museo MATer, con sede nel comune di Mamoiada. Lo stesso oggetto di produzione, il sistema museale, trova la propria ragion d’essere, come si vedrà fra breve con maggior dettaglio, nella storia del territorio di Mamoiada ed, ancor più, nelle tradizioni della cittadinanza. I musei di Mamoiada sono chiaramente musei identitari, e, come tali, svolgono un ruolo sociale di rilievo nelle società contemporanee; sono nati “dal basso”, per volontà dell’amministrazione locale, e costituiscono un importante segno di riappropriazione dell’identità e della voglia di pensare ad uno sviluppo futuro attingendo al proprio patrimonio e alle proprie radici. Il forte legame con il territorio rende questa tipologia museale uno strumento imprescindibile per lo sviluppo del turismo culturale a Mamoiada.

Al turismo culturale si attribuisce la capacità potenziale di mutare la condizione di marginalità sociale ed economica propria delle zone interne della Sardegna, caratterizzate prevalentemente da un livello di sviluppo socio-economico relativamente basso, da un declino demografico marcato e da una profonda crisi dell’attività agro-pastorale tradizionale. Tra le attività economiche maggiormente in grado di mobilitare e creare sinergie tra le principali ricchezze del territorio, le risorse culturali e storiche nonché quelle naturali.

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Domus de Janas

Storia di Mamoiada

Mamoiada ha una storia millenaria, infatti, si deve ritenere che, in quest’area, l’insediamento umano sia di molto precedente l’arrivo dei Romani: lo dimostrerebbero i diversi nuraghi e gli altri numerosi resti del medesimo periodo presenti nel suo territorio nel quale vi sono anche numerose Domus de Janas, delle necropoli scavate nella roccia risalenti al periodo neolitico-prenuragico. Diversi sono i Menhirs o Perdas Longas; fra questi particolare pregio archeologico i due ritrovati nel 1997: uno, risalente a circa 5.000 anni fa ed unico nel suo genere per altezza (m. 6,50), è stato rinvenuto nella zona di Sa honca de sa Emmina; l’altro, soprannominato Sa Perda Pintà, è caratterizzato da una serie di coppelle ed incisioni concentriche che lo rendono unico in Sardegna. Ritrovato nella località di Boeli, ha un’altezza soprassuolo di 2,67 metri, una larghezza massima di m. 2,10 ed uno spessore di m. 0,57 non uniforme.

Il sistema economico sociale di Mamoiada

Tradizionalmente il paese di Mamoiada viveva di agricoltura e allevamento, due attività che assicuravano agli abitanti un buon livello di prosperità. Attualmente la coltivazione della vite e degli alberi da frutto, l’orticoltura, l’allevamento degli ovini, la lavorazione del legno e le produzioni agroalimentari su scala parzialmente industriale costituiscono ancora i punti di forza del tessuto economico mamoiadino, ai quali si affianca un settore terziario che impiega la maggior parte delle forza lavoro e che risulta fortemente dipendente dalla città di Nuoro. Fra le attività economiche tradizionali conservano una significativa vitalità la produzione del vino Cannonau (con ben 12 cantine che imbottigliano in maniera stabile ed un’associazione che riunisce un’ottantina di viticoltori), del formaggio, del pane carasau, dei dolci locali, delle maschere lignee, del ferro battuto e dei mobili.

L’andamento demografico di Mamoiada

L’evoluzione demografica di Mamoiada è in controtendenza rispetto a quella della maggior parte dei comuni delle zone interne della Sardegna. Infatti, analizzando la fig. 1 e la fig. 2, a partire dal 2007 si osserva un incremento importante nel numero di abitanti, interrotto dal 2009 fino al 2011, mentre dal 2012 ad oggi si è tenuto un andamento costante. Nello stesso periodo invece i vicini comuni di Fonni, Gavoi, Orgosolo, Ollolai e Sarule sono stati interessati da un decremento marcato, che tuttora persiste.

Fonte: dati ISTAT

Fig. 2. Variazione percentuale della popolazione (2002-2016)

 

A supporto delle considerazioni appena proposte si veda la fig. 3. Le grandezze considerate sono, per ogni anno osservato, il saldo naturale (nascite-decessi) ed il saldo migratorio (iscrizioni-cancellazioni per trasferimento di residenza). Per quanto riguarda il primo valore, si può notare un andamento regolare fino al 2006, mentre dal 2007 al 2009 si registra un incremento considerevole delle nascite rispetto ai decessi, determinando così un ringiovanimento della popolazione. Dal 2010 ad oggi il saldo naturale si è tenuto sempre su valori vicini allo zero. Al contrario, il saldo migratorio ha un andamento irregolare, determinato da una serie di variabili esogene difficilmente prevedibili.

 

Fonte: dati ISTAT.

Analisi SWOT

PUNTI DI FORZA
 
  • Presenza di un importante patrimonio ambientale, culturale e storico
  • Forte identità locale
  • Vicinanza ad altri luoghi di forte interesse turistico come Orgosolo, Nuoro e Fonni
  • Elevata tipicità ed autenticità delle produzioni agroalimentari (vino cannonau, pane carasau, dolci)
  • Presenza di dodici cantine vitivinicole
  • Presenza di una rete integrata di operatori turistici e non (associazioni locali, comitati delle feste)
  • Elevata qualità della vita
  • Importanti flussi di visitatori italiani e stranieri al Museo delle Maschere Mediterranee
  • Forte destagionalizzazione delle presenze
  • Immagine consolidata delle maschere del carnevale mamoiadino
  • Presa di coscienza della popolazione locale del “valore” delle peculiarità del patrimonio culturale
  • Forte coesione sociale all’interno della cittadinanza;
    PUNTI DI DEBOLEZZA
  • Sottodotazione dell’offerta alberghiera ed extra alberghiera
  • Presenze costituite perlopiù da escursionisti e non turisti (scarsa propensione al pernottamento)
  • Lontananza dalla costa
  • Movimento turistico non adeguatamente diffuso sul territorio
  • Insufficienza dei trasporti pubblici
  • Segnaletica inadeguata
  • Eccessiva distanza e scarso collegamento da porti e aeroporti
  • Elevato campanilismo tra i Comuni
  • Produzione agroalimentare inadeguata al soddisfacimento delle richieste
 

OPPORTUNITA’

  • Valorizzare le numerose risorse storiche, culturali, archeologiche ed ambientali
  • Attrazione dei flussi turistici balneari verso le zone interne
  • Creazione e potenziamento di servizi
  • Ristrutturazione dei centri storici e creazione di alberghi diffusi
  • Creazione di una cultura socialmente condivisa della collaborazione e dello sviluppo partecipato, con obiettivo e strumenti di programma a livello diffuso
  • Integrazione e coordinamento in chiave turistica di tutte le risorse del territorio
  • Incrementare l’attenzione sui mercati stranieri
  • Incremento produzione dei prodotti artigianali ed enogastronomici e loro valorizzazione
  • MINACCE
  • Crisi economica a livello europeo
  • Crisi del settore edilizio
  • Rischio di essere poco competitivi rispetto a zone concorrenti
  • Impoverimento progressivo delle risorse con successiva perdita di competitività e d’immagine
  • Assenza di servizi di trasporto interni efficienti
  • Scarsi collegamenti con porti ed aeroporti
  • Incertezza nella continuità di fondi regionali per il cofinanziamento della gestione dei beni culturali
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Museo delle Maschere Mediterranee

Dall’analisi SWOT del territorio di Mamoiada emergono enormi potenzialità, soprattutto nel comparto turistico, culturale, enogastronomico e artigianale.

Oggi a Mamoiada si vive un’atmosfera di rinnovamento. Gli stakeholders locali stanno sperimentando progetti di sviluppo territoriale fondati sulla valorizzazione delle peculiarità ambientali, culturali e identitarie. In particolare, l’attenzione è incentrata sulle tradizionali maschere dei Mamuthones e Issohadores che, per la loro particolarità, conferiscono a Mamoiada una connotazione unica.

In questo clima di rinnovato interesse per il patrimonio locale come risorsa per il superamento delle criticità sociali ed economiche, nel gennaio del 2002 nasce il Museo delle Maschere Mediterranee. Al di là del carattere unico dei contenuti, il Museo si distingue per la dinamicità della gestione (affidata alla Soc. Coop. Viseras) che non si limita alle visite guidate e all’offerta di laboratori didattici per le scolaresche, ma si estende ad una serie di azioni di marketing di particolare rilievo, sia relativamente all’aspetto dell’autofinanziamento, e sia per quanto attiene la promozione del territorio.

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Mamoiada, Museo della cultura e del lavoro

Nel 2011 viene inaugurato il Museo della Cultura e del Lavoro, che si propone come una tappa fondamentale per conoscere e comprendere la cultura, le tradizioni e la storia del territorio di Mamoiada. Nel 2014 si completa il piccolo sistema museale di Mamoiada con l’apertura del MATER, il Museo dell’Archeologia e del Territorio, un museo tematico e territoriale, che grazie alle nuove tecnologie di Studio Azzurro che ne favoriscono l’approccio esperienziale, diventa un museo narrativo, un luogo attivo di sperimentazione artistica. L’attuale allestimento rappresenta l’ultima tappa di un progetto ambizioso, che mira alla formazione di un circuito museale finalizzato alla valorizzazione del territorio, delle tradizioni locali e di tutta la filiera produttiva e artigianale: i dolci, il pane carasau, il vino cannonau, il formaggio pecorino, le maschere e il territorio, punti di forza della realtà di Mamoiada. Attraverso un biglietto unico, che porta come effigie MaMu, acronimo di Mamoiada Musei, si possono visitare il Museo della Cultura e del Lavoro, il Museo delle Maschere Mediterranee ed il Museo MATer.

Dal lato dell’indotto turistico si osservano dei segni di vivacità. Sono sorte, infatti, alcune strutture ricettive (un ristorante, due pizzerie, una locanda, una trattoria, un’enoteca, diversi B&B); venticinque cantine che imbottigliano il vino cannonau; un laboratorio di artigianato artistico legato alle maschere; alcuni laboratori che producono i tradizionali dolci di Mamoiada; un forno che produce pane carasau; una società di servizi turistici, che si occupa anche di turismo esperienziale; inoltre, alcuni market hanno dedicato uno spazio per la vendita delle produzioni agroalimentari locali. Si è attivata così una microeconomia che offre prodotti di alta qualità su piccola scala anche se attualmente non è in grado di soddisfare tutta la richiesta del mercato.

L’aspetto di maggior rilievo ad opera della cooperativa è l’attività di animazione del territorio. In quest’ottica la Cooperativa Viseras ha creato una rete di relazioni tra i vari attori territoriali che si sta rivelando il vero punto di forza dello sviluppo locale. L’obiettivo della rete è quello di associare alla visita dei musei, la scoperta del patrimonio locale, il contatto con la popolazione e la conoscenza dei prodotti tipici locali. In questo scenario, l’immersione nell’identità e nel patrimonio di Mamoiada non si esaurisce con la visita ai musei, ma continua lungo un percorso che coinvolge in modo attivo il territorio e i suoi abitanti e che, per questo motivo, richiede la partecipazione di tutti gli attori locali. Obiettivo della Soc. Coop. Viseras sarà quello di implementare questo network di relazioni interne, non ancora sufficientemente forte e coeso, che prevede la sinergia con gli enti locali (Comune, Provincia e Regione), con le associazioni turistiche-culturali, con gli operatori di settore e la popolazione tutta.

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Il Gruppo della Cooperativa Viseras

Resoconto delle attività svolte

La Società Cooperativa Viseras, nei 18 anni di gestione del Museo delle Maschere Mediterranee, oltre al servizio di biglietteria e di visite guidate nelle strutture museali, ha fornito i seguenti servizi:

  • La collaborazione attiva con il Comune, la Pro-Loco, l’associazione culturale Atzeni-Beccoi ed i vari comitati per l’organizzazione della festa di Sant’Antonio Abate (17 gennaio), del Carnevale Mamoiadino e di altri eventi di rilevante importanza come Sas Tappas in Mamujada.
  • La predisposizione di un pacchetto completo che comprende: la visita ai laboratori artigianali del paese, ai numerosi siti archeologici presenti nel territorio di Mamoiada, l’aperitivo nelle cantine che producono il vino cannonau, la possibilità di consumare il pranzo in strutture ricettive locali, la visita alla sede della Pro-Loco o dell’Associazione Atzeni Beccoi dove è possibile assistere alla vestizione dei Mamuthones, la visita ai murales di Orgosolo, la visita al Museo del Costume ed al Museo Deleddiano di Nuoro, la visita al Museo Nivola di Orani.
  • L’attivazione della sezione didattica dal 2007, in linea con le indicazioni Ministeriali oltre che Regionali, con 8 laboratori didattici rivolti alla scuola primaria e secondaria di primo grado (laboratori teatrali, musicali, di avviamento alla psicomotricità, su testo scritto e legati alla manualità).
  • La realizzazione nel 2009 del primo quaderno didattico “Il Museo delle Maschere Mediterranee – Kids”, rivolto ai bambini delle scuole elementari e medie. Il presente quaderno integra la sezione didattica e si pone l’obiettivo di guidare i giovani lettori entro un percorso ragionato e propedeutico che mira alla conoscenza approfondita e consapevole del patrimonio culturale ed etnografico del paese di Mamoiada.
  • La certificazione di qualità ISO 9001:2018 per la “progettazione ed erogazione del servizio di gestione di siti museali”.
  • La realizzazione di una serie di calendari fotografici, in collaborazione con Salvatore Ligios, e relative mostre legate alle maschere di Mamoiada (presentate anche a Berlino ed a Città del Messico).
  • La partecipazione come partner ad un progetto finanziato dall’Unione Europea nell’ambito del Programma Cultura 2007-2013 dal titolo “Musées et patrimoine immatériel. Focus sur les traditions masquées européennes”. I partner di questo progetto erano: il Museo Internazionale delle Maschere e del Carnevale di Binche (Belgio); il Museo delle Maschere Mediterranee di Mamoiada; il Fasnachtsmuseum Narrenschopf, Bad Dürrheim (Germania); il National Village Museum “Dimitrie Gusti” (Romania) ed il Centro Maschere e Strutture Gestuali di Abano Terme di Donato e Amleto Sartori. Questo progetto si è concluso nel mese di giugno del 2012 con un simposio finale, con l’allestimento di una mostra fotografica sulle maschere, un percorso sensoriale, un convegno scientifico e la pubblicazione di un catalogo.
  • La stipula di una convenzione con l’Acquario di Cala Gonone e con il Museo Nivola di Orani. Secondo questa convenzione chi acquista un biglietto intero al Museo delle Maschere Mediterranee ha diritto al biglietto ridotto all’Acquario di Cala Gonone ed al Museo Nivola di Orani e viceversa. Si usufruirà della riduzione esibendo il biglietto. È questo un importante strumento di cross promotion che consente di interagire con altre importanti realtà del territorio sardo.
  • L’organizzazione di una serie di incontri sul turismo a Mamoiada con tutte le attività locali che potevano essere interessate direttamente ed indirettamente, l’analisi dei dati sulle presenze turistiche a Mamoiada e le prospettive future. Di comune accordo con gli stakeholders locali si è deciso di realizzare una mappa, chiamata MamoMap, da distribuire ai turisti con informazioni su dove mangiare e dormire, sui luoghi di interesse culturale e storico, sulle cantina ed altre informazioni utili sul paese (agosto 2016)
  • L’adesione al Distretto Culturale del Nuorese, un ambizioso progetto che ha l’obiettivo di generare una ricaduta economica positiva delle molteplici attività realizzate nell’ambito della cultura e dei beni culturali sul tessuto produttivo del territorio, tramite la creazione di una rete stabile e permanente tra il sistema culturale e il settore economico locale, tra cui i settori produttivi e il mondo della formazione. Il Distretto Culturale del Nuorese si è fatto promotore di un’importante iniziativa che ha messo in rete 28 luoghi della cultura del nostro territorio attraverso la Mappa dei Luoghi della Cultura, una mappa con la geolocalizzazione dei musei e siti archeologici del nuorese con indicazioni anche in inglese e francese e con una serie di coupon che consentivano di avere una scontistica negli ingressi.
  • La predisposizione della multivisione del Museo delle Maschere in lingua inglese, francese e tedesco oltre che la versione pensata per i bambini, un video iniziale dedicato alle famiglie e alle numerose scolaresche che vistano il Museo.
  • Audioguide in lingua francese, inglese e tedesca (con l’utilizzo di IPOD) attraverso un approccio innovativo ed interattivo al percorso museale, rendendolo accattivante anche per le nuove generazioni.
  • L’organizzazione del Festival Internazionale delle Maschere MaMuMask, in collaborazione con l’associazione turistica Pro Loco e l’associazione culturale Atzeni. MaMuMask è il festival internazionale delle maschere nato con l’obiettivo di dare ulteriore visibilità al territorio e farlo diventare un polo di attrazione legato alla “maschera” quale essenziale e particolare strumento di comunicazione e di socialità che ha accompagnato la storia dell’umanità fin dai tempi più remoti. Un festival che coinvolge il Comune di Mamoiada, le associazioni locali e l’intera comunità; sostenuto dall’ISRE – Istituto Superiore d’Istruzione Etnografico, dal Distretto Culturale del Nuorese, dalla Fondazione di Sardegna e dal Banco di Sardegna insieme alla rete di sponsor privati ha l’obiettivo di rafforzare le sinergie di un territorio, fortemente identitario, ricco di cultura, tradizioni ed enogastronomia.
  • L’organizzazione di un sistema di partecipazione attiva di tutte le attività turistico-culturali del paese chiamato MyMamoiada (con una pagina social ed un sito web dedicato), con l’obiettivo di far diventare il piccolo centro barbaricino una destinazione turistica.
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Museo delle Maschere Mediterranee

Strategie di marketing

L’iniziativa imprenditoriale della Soc. Coop. Viseras, legandosi fortemente al proprio territorio, ha come obiettivo generale di natura economica l’incremento del reddito e dell’occupazione. Solo diciotto anni fa, il mercato del lavoro nell’area in esame, era particolarmente asfittico: il tessuto imprenditoriale, scarso in numero e capacità evolutiva, risultava inadeguato rispetto all’offerta di lavoro. Le opportunità di lavoro per i giovani erano legate ad attività tradizionali, per lo più familiari, attuate con tecniche labour intensive, cioè a basso contenuto tecnologico e quindi di scarso valore aggiunto.

La Soc. Coop. Viseras, attraverso la gestione del sistema museale di Mamoiada, ha contribuito fino ad oggi ad innescare dei processi di sviluppo economico-sociale che si sono concretizzati in:

  • Saldo naturale positivo, in controtendenza rispetto alla maggior parte dei paesi della Barbagia.
  • Incremento dell’occupazione, con l’apertura di nuove attività legate al turismo e miglioramento di quelle già esistenti: agricoltura biologica, cantine vitivinicole, zone di promozione e vendita di prodotti locali nei supermercati, B&B, agenzia di servizi turistici, locanda, ristorante, pizzeria, trattoria, laboratori artigianali.
  • Incremento dei flussi turistici ed escursionistici: mentre in passato il turista era un semplice escursionista di passaggio in occasione delle principali manifestazioni folkloristiche, ora, grazie ai servizi attivati ed agli eventi culturali posti in essere durante vari periodi dell’anno, si è registrato un trend crescente nelle presenze.
  • Destagionalizzazione della domanda turistica: i flussi turistici non sono più concentrati in determinati periodi (Carnevale, agosto) ma registrano un incremento nelle presenze distribuito durante tutto l’anno, questo grazie alla garanzia dell’apertura continua del Museo delle Maschere anche durante i festivi, all’offerta di servizi diversificati, all’organizzazione di eventi, mostre, convegni anche di caratura internazionale, all’offerta di pacchetti didattici per le scolaresche.

Altre ricadute territoriali emergono solo attraverso una lettura più attenta e sono di difficile misurazione. Fra queste, un posto preminente spetta al cambiamento di immagine del territorio, sia verso l’esterno che verso l’interno.  Mamoiada non evoca più l’immagine delle faide, ma è ormai considerato un paese dalla forte identità e che per questo merita di essere visitato per trascorrervi almeno una giornata. Vi si incontrano visitatori che passeggiano per le vie del centro storico, che vanno a vedere le chiese, i laboratori artigianali, le cantine vinicole. Non sembra più quel paese “dall’aspetto tetro (…) deludente e banale, piatto e poco attraente” descritto dalla guida turistica Rough Guide nel 2001.

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Mamuthones. Museo delle Maschere Mediterranee

La mission

Gli obiettivi futuri della gestione del sistema museale di Mamoiada si possono sintetizzare nei seguenti punti:

  • Definire un modello innovativo di gestione dei beni culturali. Si intende abbandonare il concetto obsoleto di Museo come freddo contenitore di reperti, per sviluppare un innovativo modello gestionale che prevede: la musealizzazione del territorio attraverso una sorta di “museo diffuso” o “ecomuseo”, che racconta e preserva la storia, la cultura e le tradizioni dei luoghi ed ha un forte legame con la comunità; la mescolanza di presentazione e rappresentazione, di ciò che è reale e di ciò che è simulato, del frammentario e del riprodotto, attraverso il “museo-spettacolo” di tipo high-tech, con novità tecnologiche per illuminazione, audiovisivi, scenari teatrali animati, performance e installazioni multimediali, per rendere economicamente produttivi ed altamente emozionali i nuovi allestimenti.
  • Rendere fruibile alle generazioni future il patrimonio ambientale, storico e culturale del paese attraverso una forma di turismo sostenibile. Per essere sostenibile, il turismo dovrebbe:

-  fare un uso ottimale delle risorse ambientali che costituiscono un elemento chiave del proprio sviluppo, mantenendo i processi ecologici essenziali e contribuendo alla conservazione del patrimonio naturale e della diversità biologica;

- rispettare l’autenticità locale e culturale della comunità mamoiadina, conservare il proprio patrimonio culturale costruito e vivente e i valori tradizionali e contribuire alla comprensione e alla tolleranza interculturali;

- assicurare una funzionalità economica fattibile e di lunga durata, garantendo benefici economici equamente distribuiti tra gli stakeholder, come occupazione stabile e opportunità di reddito e di servizi sociali per la comunità ospitante.

  • Costruire reti di relazioni produttive: si vuole implementare il relation network internazionale del quale la Soc. Coop. Viseras fa già parte, accanto alle più importanti strutture museali europee precedentemente citate che operano già con tale approccio tecnologico ed organizzativo. Ma l’aspetto di maggior rilievo dell’azione della cooperativa è l’attività di animazione del territorio. In quest’ottica la Cooperativa Viseras intende rafforzare la rete di relazioni tra i vari attori territoriali che si sta rivelando il vero punto di forza dello sviluppo locale. Ciascuna attività coinvolta in questo sistema fortemente integrato, è complementare ed è utile per la creazione di una rete turistica territoriale. L’influenza dell’arrivo dei turisti sulle produzione locali sarà tanto maggiore quanto più il legame di complementarietà sarà forte. Questo perché il successo di un progetto di sviluppo turistico, così come del più ampio sviluppo locale, dipende anche, e forse soprattutto, dalla attivazione delle risorse immateriali del territorio connesse alla relazione fra i soggetti, alla capacità auto-organizzativa degli stessi, alla loro capacità di azione collettiva; in una parola ai cosiddetti “beni relazionali”.
  • Trasformare i flussi escursionistici in flussi turistici: attraverso un’offerta diversificata di servizi, la gestione integrata dei musei, i pacchetti turistici integrati e modulari, si vuole fare in modo che si passi da una tipologia di visitatore-escursionista ad una di visitatore-turista, che pernotta ed usufruisce delle strutture ricettive per più di un giorno, con importanti ricadute economiche sul territorio.

 Il target di riferimento

Nell’arco dei suoi diciotto anni di attività il Museo delle Maschere è stato visitato da quasi 250 mila turisti paganti. L’andamento delle visite ha mostrato qualche fluttuazione pur tenendo nel corso del tempo un trend crescente, che, soprattutto negli ultimi anni, ha evidenziato una minima dipendenza dal turismo balneare di alta stagione, grazie ad un’attenta politica di marketing volta a coinvolgere diversi segmenti della domanda turistica, come il turismo scolastico, culturale, enogastronomico e quello della terza età.

Vista la positività delle scelte di marketing, la Soc. Coop. Viseras intende proseguire su questa linea potenziando gli interventi volti a coinvolgere i seguenti target di riferimento:

  • Turismo balneare.
  • Turismo scolastico.
  • Turismo della terza età.
  • Turismo culturale ed enogastronomico.
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Museo delle Maschere Mediterranee

Riflessioni conclusive

Il sistema museale di Mamoiada ha tutte le carte in regola per essere uno strumento capace di creare dinamiche evolutive nel comparto turistico-culturale del territorio di riferimento. La piccola rivoluzione creata da tale sistema denota importanti scenari futuri determinati dai buoni risultati ottenuti sino ad ora. Senza dubbio il Museo delle Maschere Mediterranee è divenuto un importante riferimento nel sistema museale della Regione. Con la gestione sinergica del Museo delle Maschere Mediterranee, del Museo della Cultura e del Lavoro e del Museo MATer si sta creando una significativa relazione tra il mondo rurale, che ancora persiste nei territori barbaricini, e il settore economico dinamico e in continua evoluzione come quello turistico-culturale.

Il connubio instaurato può divenire la chiave di volta per un territorio, quello della Provincia di Nuoro, fortemente in crisi in tutti i settori economici e sempre più predisposto allo spopolamento delle sue aree. La forte intersettorialità tra le maschere del Carnevale di Mamoiada, la valorizzazione e la “riscoperta” di antichi mestieri e la produzione di eccellenti prodotti eno-gastronomici, può essere un elemento da rapportare in modo inscindibile con il fenomeno del turismo contemporaneo. Le nuove tendenze turistiche, un turismo di tipo individuale e di nicchia più predisposto alla conoscenza e al rapporto con culture differenti, diviene un’importante input per continuare sulla strada intrapresa. Il turismo offre considerevoli possibilità di sviluppo economico in termini di creazione di occupazione, di diversificazione della struttura produttiva, di salvaguardia delle specificità culturali, di tutela e valorizzazione dell’ambiente.

Le maschere del carnevale di Mamoiada, divenute ormai famose in tutto il mondo e riconosciute come simbolo fortemente identitario del paese, sono il fulcro attorno al quale ruotano i siti archeologici, le antiche tradizioni religiose, i prodotti enogastronomici ed artigianali. La gestione del sistema museale di Mamoiada ha l’obiettivo di amalgamare efficacemente queste importanti risorse per valorizzare sempre più un territorio che ha le potenzialità di crescere dal punto di vista economico puntando sul terziario e ponendo come base la propria cultura.

Dialoghi Mediterranei, n. 44, luglio 2020

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Mario Paffi, laureato in Scienze Politiche, indirizzo politico-economico, nell’Università di Sassari, nel 1999 ottiene un contratto di ricerca presso il CREnOS di Cagliari (Centro di Ricerche Economiche Nord Sud Sardegna), riguardante l’innovazione tecnologica e la produzione brevettuale. Nel 2001 decide di tornare nel proprio paese natale e di costituire una società cooperativa che prende il nome di “Viseras” (in dialetto significa “maschere”) che gestirà il Museo delle Maschere Mediterranee. È il presidente della cooperativa e svolge la mansione di Direttore. Fa parte del Consiglio Nazionale di Confcooperative settore Cultura, Turismo, Sport e Spettacolo.

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