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“Kalīla wa-Dimna”: analisi del sistema di accordo nella versione in poesia di Ibn al-Habbariyadi

Kalīla wa-Dimna

Kalīla wa-Dimna

di Mariana Vieli 

Introduzione 

L’articolo si focalizza sullo studio del sistema di accordo del Nataʔiğ al-fiṭna di Ibn al- Habbārīya, in una versione del 1900. L’opera risale originariamente all’XI secolo e rappresenta una delle versificazioni e rielaborazioni del Kalīla wa-Dimna. La versione di Ibn al-Muqaffaʕ, infatti, discende a sua volta da un nucleo originale di cinque storie che ha viaggiato dall’India alla Persia di Kusroe I Anūšīrvān (578 d.C.), prima di essere tradotto dal medio-persiano all’arabo da Ibn al-Muqaffaʕ nell’VIII secolo.

Lo studio di D’Anna e Benkato (2024) si è focalizzato sull’accordo nel Kalīla wa-Dimna di Ibn al-Muqaffaʕ, riscontrando delle peculiarità dovute all’interferenza linguistica del medio-persiano, lingua madre dell’autore, sull’arabo, la lingua verso la quale l’opera è stata tradotta. Il presente studio, invece, ha come oggetto l’analisi del sistema di accordo della versificazione del Kalīla wa-Dimna di Ibn al-Habbārīya e fornisce una descrizione dell’accordo dei sostantivi plurali in base alla loro categoria di appartenenza in quanto sostantivi riferiti ad esseri umani, animali e oggetti inanimati e tenendo conto delle condizioni che influiscono nella scelta dell’accordo, quali animatezza, individuazione, word order e distanza tra il controller e il suo target.

169277904Stato dell’arte 

Nell’articolo Diglossia del 1959 C. A. Ferguson descrive la coesistenza di una varietà alta e una o più varietà basse di una stessa lingua, prendendo in considerazione il greco moderno, l’arabo, il tedesco svizzero e il creolo haitiano. Per quanto concerne l’arabo, C.

A. Ferguson (1959: 327) sostiene che la diglossia esista fin dalle prime attestazioni della lingua araba e che l’arabo classico, la high variety, si sia mantenuta alquanto stabile in confronto alle varietà dialettali. Successivamente, attraverso lo studio dell’accordo e della sua evoluzione, Ferguson (1989: 9-15) mette in luce il rapporto di continuità tra le varietà di arabo che precedono la formazione dell’arabo classico e i dialetti odierni, confutando una precedente pubblicazione di Versteegh Pidginization and Creolization: The Case of Arabic (1984) in cui, secondo Ferguson, l’autore «proposes, first, that earlier Arabic (Old Arabic, OA) as represented roughly by the ʕarabiyya, the classical arabic of the grammarians, was pidginized, i.e., drastically simplified, during the early centuries of Islam, as a result of its rapid acquisition by large numbers of speakers of other languages» (Ferguson 1989: 5).

Tuttavia, il quadro evolutivo del sistema di accordo in arabo non si riduce ad una mera semplificazione o innovazione di un sistema più antico e complesso: «although dialects are normally mined for their innovative and divergent features, they can also be conservative, while the standard may be counter-conservative, that is: not innovative, but puristic, ideological and disdainful of unfamiliar features regardless of their origin» (Pat- El 2017: 19). Le varietà dialettali moderne non hanno un rapporto di derivazione con l’arabo classico, piuttosto si pongono su un piano di continuità con le varietà di arabo pre- islamiche e pre-classiche. Nell’articolo The Arabic koinè (1959) Ferguson aveva già ipotizzato il legame di discendenza dei dialetti contemporanei con una forma di arabo «which was not identical with any of the other dialects and which differed in many significant respects from Classical Arabic» (Ferguson 1959b: 616). Sono stati gli studi successivi a dimostrare il rapporto tra l’arabo pre-islamico e le varietà dialettali odierne partendo dall’analisi delle odi pre-islamiche, le muʕallaqāt [1].

Un primo e parziale studio del 1999 sulle muʕallaqāt è quello di R. K. Belnap (1999, 182-83) il quale chiarisce da un lato la differenza dell’accordo in genere e numero tra arabo pre-islamico e arabo classico e dall’altro la somiglianza del sistema di accordo dell’arabo pre-islamico agli schemi dei dialetti odierni. L. D’Anna (2020: 149-50) estende l’analisi all’intero corpus della poesia pre-islamica, osservando che l’accordo al femminile singolare con sostantivi plurali rappresenta un’innovazione già nel contesto delle muʕallaqāt. I dati delle odi pre-islamiche registrano un cambiamento in atto, per cui l’accordo sintattico al plurale con i sostantivi plurali risulta lo schema più conservativo al quale si affianca l’alternativa dell’accordo semantico al femminile singolare che diventa «increasingly more common in texts over the time» (Belnap 1991: 123). Il motivo di tale variazione dell’accordo dei sostantivi plurali è dato dal grado di individuazione: al femminile singolare è associato semanticamente un livello di minore individuazione, mentre all’accordo plurale maschile o femminile è attribuito un maggiore livello di individuazione. A sua volta, questo processo di associazione di una maggiore o minore individuazione è la conseguenza di due fenomeni: la distribuzione statisticamente più alta dell’accordo al femminile singolare con i sostantivi di animali e di oggetti inanimati e l’esclusività dell’accordo al plurale maschile e femminile riservato ai sostantivi plurali riferiti rispettivamente ad esseri umani biologicamente maschili ed esseri umani biologicamente femminili. La progressiva generalizzazione dell’accordo al femminile singolare con i sostantivi di cose e animali diventerà la regola obbligatoria dell’arabo classico (D’Anna 2020: 132).

Kalīla wa-Dimna

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Dopo l’VIII secolo, i risultati degli studi sulle opere in prosa e in poesia differiscono in base al corpus di dati selezionato: partendo dalla prosa di Ibn Hišām (VIII secolo), si registra che l’accordo al F.SG è presente nel 94% dei casi. Qualche secolo dopo, invece, nell’opera storica di al-Masʕūdi (X secolo) l’accordo con i sostantivi plurali di esseri non-umani si forma esclusivamente con il F.SG e, pertanto, non è più presente alcuna variazione (Belnap e Gee 1994: 127). Nell’ambito della poesia, le Maqāmāt di al-Ḥarīrī (XI-XII secolo) e i versi del poeta al-Mutanabbī (X secolo) mostrano ancora un minimo grado di variazione, per cui la prosa ornata e la poesia risultano più conservative nel preservare il vecchio sistema di accordo (Bettega e D’Anna 2022: 222-23).

R. K. Belnap e J. Gee (1994: 132-33), nella loro pubblicazione Classical Arabic in contact: The transition to near categorical agreement patterns, spiegano il cambiamento già in atto nelle muʕallaqāt attraverso il contatto linguistico dovuto alla diffusione della lingua araba, al di fuori della penisola araba, tra parlanti di lingue diverse. Belnap e Gee (1994) si riferiscono al fenomeno del learner overgeneralization, per cui «we argue that the switch in Classical Arabic to essentially categorical feminine singular agreement with nonhuman heads in all grammatical environments was the result of learner overgeneralization» (Belnap e Gee 1994: 146). In particolare, i due autori sostengono che il processo in atto della diffusione del femminile singolare nell’accordo con i sostantivi plurali riferiti ad esseri non-umani sia stato accelerato dal gran numero di nuovi parlanti della lingua araba che hanno alimentato la tendenza ad associare il femminile singolare a quella categoria di sostantivi plurali: «we suggest that much of the change OA has undergone since the spread of Islam is due to its language contact history» (Belnap e Gee 1994: 125).

Nel contesto dell’ipotesi di contatto linguistico dell’arabo con altre lingue, Belnap e Gee (1994: 134-38) si limitano a proporre l’aramaico/siriaco e il greco come lingue di substrato, cioè le lingue che ancor prima dell’avvento dell’Islam occupavano un ruolo fondamentale nell’amministrazione e nella divulgazione delle conoscenze scientifiche e filosofiche dell’epoca. L’articolo di L. D’Anna e A. Benkato (2024) On Middle Persian Interference in Early Arabic Prose, invece, estende l’ipotesi dell’interferenza linguistica al medio-persiano, tenendo in considerazione che «the number of Middle Persian speakers who converted to Islam and/or adopted Arabic as a spoken language, translated works into Arabic, and, especially, composed influential works in Arabic is much larger than the number of Aramaic or Greek speakers who did» (D’Anna e Benkato 2024: 7).  A conferma di ciò, Sībawayhi (m.796) e Ibn al-Muqaffaʕ (m.757) rappresentano due grandi esempi di parlanti nativi di medio-persiano che hanno segnato la storia della lingua araba e della sua letteratura. Sībawayhi è l’autore del Kitāb, letteralmente ‘il Libro’: «it has as its topic not only the language in which Islam was revealed, but also the language that would serve as the administrative and cultural medium for an empire of enormous extent both in time and space» (Carter 2004: 2).

411qva8nehl-_ac_uf10001000_ql80_Ibn al- Muqaffaʕ si inserisce nel movimento di traduzione promosso dal califfo al-Manṣūr nell’VIII secolo, per cui «his translations from Pahlavi were apparently meant to revive and preserve the traditions and systems of the Sassanid Empire» (Shamma 2009: 72). Fra le sue traduzioni dal medio-persiano, il pahlavi, emerge il Kalīla wa-Dimna, l’opera che ha segnato l’inizio della produzione letteraria in prosa in lingua araba. Il Kitāb di Sībawayhi e il Kalīla wa-Dimna di Ibn al-Muqaffaʕ non solo hanno gettato le basi per i successivi studi di grammatica e per lo sviluppo di un nuovo genere letterario, ma costituiscono anche un grande interesse per l’analisi del sistema di accordo. Il Kitāb di Sībawayhi, essendo un libro tecnico sulle questioni grammaticali, ha permesso di approfondire lo studio dell’accordo dei sostantivi plurali di oggetti inanimati e astratti. D’Anna (2020b: 57) ha rilevato dal Kitāb che l’accordo dei sostantivi plurali inanimati si forma per il 71,2% al femminile singolare e per il 27,2% al femminile plurale. Rispetto alla variazione dell’accordo tra femminile plurale e singolare nelle muʕallaqāt, Sībawayhi alterna indifferentemente l’accordo al F.PL e al F.SG, per cui: «Sībawayhi’s Kitāb features a system of agreement whose patterns are quantitatively compatible with those of pre- Classical Arabic texts (i.e. pre-Islamic poetry and the Qur’ān), yet qualitatively very different» (D’Anna 2020b: 60).

Nel Kalīla wa-Dimna di Ibn al-Muqaffaʕ l’accordo dei sostantivi riferiti ad esseri umani è, come ci si aspetterebbe, in prevalenza al maschile plurale con qualche caso di accordo al femminile singolare. La questione si complica con i sostantivi plurali riferiti ad animali e cose: per gli animali aumenta la percentuale di accordo al femminile plurale e per gli oggetti, invece, l’accordo si forma sistematicamente al femminile singolare (D’Anna e Benkato 2024: 12-13). Tale risultato rappresenta un ibrido tra l’arabo classico che prevede obbligatoriamente l’accordo al femminile singolare con i sostantivi plurali riferiti agli esseri non-umani e l’arabo pre-islamico delle muʕallaqāt che, per la stessa categoria di sostantivi, registra l’alternanza dell’accordo al femminile plurale o singolare. Il sistema di accordo rilevato nel Kalīla wa-Dimna risulta perciò «neither the pre-Classical nor the Classical/Modern Standard Arabic one. It stands somewhere in the middle, unattested in any known variety of Arabic» (D’Anna e Benkato 2024: 15).

Kalīla wa-Dimna

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Dati e metodologia 

Da un punto di vista metodologico, il corpus di 179 controller e 432 target è stato analizzato attraverso una tabella Excel, prendendo in considerazione i molteplici fattori che influiscono sul tipo di accordo (Belnap 1991; Brustad 2000; Corbett 2006). Sono state considerate le caratteristiche relative al numero del controller (duale, collettivo e tipo di plurale sano o fratto), genere e determinazione, poi quantità (se il controller è quantificato da un numero) e qualità (se il controller è definito da un aggettivo). Altre caratteristiche sul tipo di controller sono le seguenti: se è un sostantivo astratto o concreto e se si riferisce ad esseri umani, ad animali o cose ed, infine, se è costituito da una catena di sostantivi. Dal punto di vista del target, in aggiunta alle caratteristiche sulla sua tipologia (verbo, aggettivo, pronome) e del genere e numero, entrano in gioco altri fattori: l’ordine [2] e la distanza rispetto al suo controller (Corbett 2006).

Considerando che il materiale del corpus è costituito da versi di poesia, si potrebbe pensare che lo schema metrico e ritmico abbiano influenzato le scelte dell’autore sotto diversi punti di vista. Tuttavia, di fronte alla necessità della metrica l’autore avrebbe potuto cambiare qualsiasi elemento del verso piuttosto che il tipo di accordo, poiché in tal caso avrebbe reso la costruzione della frase atipica o inusuale per il suo pubblico di lettori. A tal proposito, al-Sharkawi (2021: 43) ha dimostrato che nel Kitāb di Sībawayhi gli esempi tratti dalla poesia superano le citazioni dei versetti del Corano: la poesia viene quindi considerata come una fonte affidabile, al pari del Corano, per spiegare ed esemplificare le regole grammaticali della lingua araba, pertanto «the poetical nature of the text does not invalidate the linguistic material they contain» (D’Anna 2020°: 135).

Controller di esseri umani 

Il corpus contiene un totale di 81 controller riferiti ad esseri umani biologicamente maschili, i quali formano l’accordo sintattico al plurale con 178 target:

1)       Ibn al-Habbārīya (1900: 34)
raʔā                              luṣūṣ-an                                 qatalū
PF.essere.3MSG       indet-ladri.MSG                   PF.uccidere.3mpl
ḏā                              māl                                        wa-iǧtamaʕū
proprietario.MSG            INDET.denaro.MSG                 cong.-PF.riunire.3MPL
li-qismati                               al-ʔaṯqāl
per-DET.sezione.FSG       DET.-pesi.MPL
Ha visto i ladri uccidere il ricco e riunirsi per la divisione del bottino (lett. dei carichi).

O l’accordo al singolare, se il target precede il controller: 

2)       Ibn al-Habbārīya (1900: 115) 
qad ḏakara
al-māḍūna
fī al-aḫbāri
PF.menzionare.MSG
DET.passanti.MPL
nelle DET.notizie.MPL
dalāʔila
al-ḫiyāri
wa al-širār
DET.prove.MPL
DET.beni. MPL
cong.- DET.mali.MPL
I passanti hanno menzionato nelle notizie prove dei beni e dei mali. 

Del totale dei sostantivi plurali riferiti agli esseri umani ci sono 9 controller che formano l’accordo al femminile singolare e i sostantivi in questione non sono riferiti ad esseri umani biologicamente femminili. C’è un unico caso di sostantivo riferito alle donne che, come ci si aspetterebbe, forma un accordo al femminile plurale:

3)       Ibn al-Habbārīya (1900: 182) 

wa-laysa

yasṭīʕu

amrūʔ-un

cong-PF.non-essere.3MSG

IPF.potere.3MSG

INDET.uomo.MSG

yuǧarribu

makra

an-nisā

IPF.provare.3MSG

inganno.MSG

DET.donne.FPL

bi-kaydi-hinna

yuġlabu

 

da-astuzia.MSG-3FPL                   PASS.IPF.essere.vinto.3MSG

E nessun uomo può provare l’inganno delle donne, poiché dalla loro astuzia è vinto.

Degli 8 sostantivi che formano un accordo al femminile singolare, uno è costituito da un collettivo:

4)       Ibn al-Habbārīya (1900: 208)
qāla                 la-hu        ʔarbaʕat-un                                   fiʕlu-hum
PF.dire.3MSG a-3MSG       INDET.quattro.FSG            azione.MSG-loro.3MPL
ka-ḏaka,                       wa an-nāsu                                 tarā
cong.            cong.-DET.gente.MSG                                IPF.vedere.3FSG
ǧahlu-hum
ignoranza.MSG-3MPL
Gli disse: quattro [persone] agiscono così e la gente vede la loro ignoranza.

I restanti 7 casi sono costituiti da plurali fratti maschili: mulūk ‘re’, ḫuṣūm ‘nemici’, ʔarāḏil ‘malvagi’, luṣūṣ ‘ladri’ e tuǧǧār ‘mercanti’. L’ordine non sembra influenzare l’accordo di questi sostantivi, poiché in un caso il target è un verbo che precede il controller:

5)       Ibn al-Habbārīya (1900: 78)
miṯlu-ka                    lā taʔkulu-hu                                                              al-mulūku
come-2MSG  non-IPF.mangiare.3FSG-3MSG                                DET.re.MPL
Uno come te non lo mangiano i re.

Ma altre due volte il target segue il controller: 

6)       Ibn al-Habbārīya (1900: 22)
wa-lā              min al-luṣūṣi                                    ʔan tasriqa
cong.-non   tra DET.ladri. MPL                       CONG.rubare.3FSG
E non [è nella natura] dei ladri rubare. 
7)         Ibn al-Habbārīya (1900: 269) 
ʔinn-ī
ʔarā
al-mulūka
invero-io
IPF.vedere.1SG
DET.re.MPL
ḥīna
tatruku
ʔamṯāla ḏā
cong.quando        IPF.lasciare.3FSG                   esempi-MPL questo
min         al-ʕulūmi                                                            tahliku
di- DET.conoscenze.MPL                                        IPF.perire.3FSG
Vedo i re perire quando tralasciano tali esempi di conoscenze.

Gli altri 3 casi sono costituiti da pronomi possessivi o pronomi personali complemento al femminile singolare riferiti ai sostantivi plurali fratti maschili:

8)       Ibn al-Habbārīya (1900: 196)
lā yasʔalu                             al-mulūka                   ʔan ʔasrāri-hā
non- IPF.chiedere.3MSG     DET.re.MPL            riguardo-segreti.MPL -suoi.3FSG
ʔillā allaḏī                                    yāʔmanu                            min inkāri-hā
eccetto-colui che IPF. essere.sicuro. 3MSG  da-negazione.MSG-di.essi.3FSG
Non chiede ai re i loro segreti, tranne a colui che è al sicuro dal rinnegarli.

I plurali fratti costituiscono il 58% rispetto al totale dei controller di esseri umani e, per esempio, mulūk ‘re’, tuǧǧār ‘mercanti’ e luṣūṣ ‘ladri’ formano anche l’accordo al maschile plurale o al maschile singolare (nel caso in cui precedano il loro target):

9)       Ibn al-Habbārīya (1900: 67)
wa-ʕādatu                                    al-mulūki
cong.-abitudine.FSG                DET.re.MPL
ʔan lā yuʕlinū                               ʔasrāra-hum
non-CONG.rivelare.3MPL        segreti.MPL-3MPL
E l’abitudine dei re è di non rivelare i loro segreti.

81m1erdla-l-_ac_uf10001000_ql80_Ad ogni modo l’analisi dei casi citati ci permette di notare che l’accordo al femminile singolare, dal punto di vista dei controller riferiti ad esseri umani, è ottenuto solo in presenza dei plurali fratti. L’incidenza quasi totale dell’accordo al femminile singolare con i plurali fratti risulta in linea con la tendenza di accordo che emerge dalle muʕllaqāt di epoca pre-islamica, per cui «masculine broken plural controllers designating humans allow feminine singular agreement, especially, but not exclusively, when the target precedes the controller» (D’Anna 2020: 138).

Nas e i collettivi di esseri umani 

Per quanto riguarda i controller di esseri umani, ci sono 26 collettivi rappresentati da nās ‘persone’, ʔahl ‘gente’ qawm ‘popolo’. 25 di essi formano l’accordo al maschile plurale o al maschile singolare nel caso in cui sono preceduti dal verbo a cui si riferiscono:

10)     Ibn al-Habbārīya (1900:75)
fa-iǧtāza                                 qawm-un
allora-PERF.passare.3MSG  COLL.INDET.popolo.MSG 
mālu-hum
kaṯīr
fa-ḍalla
denaro.MSG-3MPL
agg.molto.MSG
cong.-PERF.perdersi.MSG
min buʕrāni-him
baʕīr
 
tra cammelli.MPL-3MPL                INDET.cammello.MSG
Allora passò un popolo molto ricco e uno dei loro cammelli si smarrì.

Solo 1 caso riporta il collettivo nās che concorda con il verbo al femminile singolare:

11)   Ibn al-Habbārīya (1900:208)
wa-n-nāsu                                           tarā
cong.-COLL.DET.gente.MSG         IPF.vedere.3FSG
ǧahlu-hum ignoranza.MSG-3MPL
E la gente vede la loro ignoranza. 

Controller di animali 

La categoria dei controller riferiti ad animali è quella più soggetta a variazione, data la tipologia di testo in cui gli animali stessi agiscono come gli uomini e, pertanto, vengono personificati. Su un totale di 63 controller l’accordo si configura al maschile plurale in 34 casi:

12)   Ibn al-Habbārīya (1900: 146)
fī raʔsi-ha                     ʔalfu ġurābin                         wa la-hum
in cima.MSG-3FSG      mille-INDET.corvi.MPL                    cong.-a-3MPL
muqaddam-un                                      yaḥmilu
INDET.capo.MSG          IPF.portare.3MSG
ʕan-hum           kulla-hum                      ka-malik
a-loro.3MPL             tutti-3MPL         come-INDET.re.MSG
Sulla sua vetta ci sono mille corvi i quali hanno un capo che li conduce tutti come [se fosse] un re.

Il femminile singolare è presente in 32 casi, costituendo circa il 31% dell’accordo dei controller plurali riferiti ad animali:

13)   Ibn al-Habbārīya (1900: 33)
wuḥūšu-hā                   kāsirat-un                           wa-ḍāriyat
bestie.MPL-3FSG                                            AGG.feroce.FSG  cong.- AGG.selvaggia.FSG
Le sue bestie sono feroci e selvagge.

Il femminile plurale, invece, ricopre quasi il 30% dell’accordo dei target con i sostantivi plurali riferiti ad animali:

14)   Ibn al-Habbārīya (1900: 83)
fa-ǧāʔat                              aṭ-ṭuyūru                            wa-hiyā
cong.-PF.venire.3FSG                                                       DET.uccelli.MPL                   cong.-PRON.3FSG
bākiyat                            min-hu                              ʔilā ʕanqāʔi-hinna
PART.ATT.piangere.FSG da-lui.MSG                            verso fenice.MSG-3FPL
šākiyat 
PART.ATT.lamentarsi.FSG
Allora gli uccelli, piangendo a causa sua, vennero verso la loro fenice lamentandosi.

Collettivi di animali

Analogamente, i sostantivi collettivi riferiti agli animali come būm ‘gufi’, ṭaīr ‘uccelli’ e ḥamām ‘colombe’ variano l’accordo dal maschile plurale al femminile singolare e plurale:

15)   Ibn al-Habbārīya (1900: 147)
wa-l-būmu                              lā yarḍawna
cong.-DET.COLL.gufi     non-IPF.essere.soddisfatti.3MPL
bi-l-qalīl di-DET.poco.MSG

E i gufi non si accontentano di poco.

16)   Ibn al-Habbārīya (1900: 126-27)
wa maʕ-hā                   min al-ḥamāmi                           ʕiddat
cong.-con-lei.3FSG       COLL.DET.colombe             INDET.gruppo.FSG
fa-waqaʕū                           iḏ                                              rataʕū
cong.-PF.trovarsi.3MPL                      cong. quando            PF.scorrazzare.3MPL
fī šiddat                                             wa-ʔaqbala
in INDET.difficoltà.FSG         cong-PF.avvicinarsi.MSG
aṣ-ṣayyādu wa-huwa           ǧaḏil                                   qālat
DET.cacciatore.MSG e-lui     AGG.gioioso.MSG          PF.dire.3FSG
la-hunna                                iḏ                             atā
a-loro.3FPL                                   cong.quando              PF.venire.3MSG
yuharwilu                             iǧhadna
IPF.affrettarsi.3MSG                IMP.sforzarsi.2FPL
E con lei c’era un gruppo di colombe. Si avvicinò il cacciatore ed era contento. Disse [lei] a loro: quando arriverà, farà in fretta. Sforzatevi […].
17)   ka-ʔanna-hum                   ṯalāṯatun           min as-samaki
come-se-loro.3MPL                   NUM.tre    di COLL.DET.pesci
ʕāǧizatun                          […] waqaʕna                          bi-l-maʕzili
AGG.inmpotenti.FSG            PF.trovarsi.3FPL in-DET.isolamento.MSG
fī ġadīr
in-INDET.stagno.MSG
Come se loro fossero tre pesci impotenti […]. Si trovarono da soli in uno stagno.

Controller di inanimati 

I controller di esseri inanimati sono 40 e si comportano in maniera più regolare rispetto ai sostantivi riferiti agli animali, avendo quasi completamente generalizzato l’accordo al femminile singolare, come ci si aspetterebbe da un testo dell’XI secolo (Bettega e D’Anna 2022: 222-23):

18)   Ibn al-Habbārīya (1900: 183)
ʔinna                    ʔumūr-ī                  kullu-hā            muḫtallat
cong.invero         questioni.MPL-1SG           tutto-3FSG AGG.disordinata.FSG
Invero, tutte le mie questioni sono disordinate.

Seppure in grado inferiore rispetto ai controller di animali, è presente una certa variazione anche per la categoria dei sostantivi plurali di esseri inanimati. Un caso è quello dell’accordo al maschile plurale, dovuto probabilmente alla natura del sostantivo ǧuyūš ‘eserciti’ che si riferisce ad una pluralità di uomini: 

19)   Ibn al-Habbārīya (1900: 116)
[..] ʔanna ǧuyūš-an                   haǧamū                   ʕalā balad
che INDET.eserciti.MPL            PF.attaccare.3MPL       INDET.paese.MSG
[…] che degli eserciti attaccarono un paese. 

Due casi, invece, presentano l’accordo al femminile plurale con due sostantivi plurali fratti:

20)   Ibn al-Habbārīya (1900: 223)
fa-mā            danā                              aṣ-ṣayyādu                            min-hu
cong.-non                       PF.avvicinarsi.3MSG           DET.cacciatore.MSG        a-lui.3MSG ḥattā                                   
batta                                   al-ḥibāl                       kulla-hunna
finché                 PF.tagliare.3MSG                  INDET.corde.MPL               tutto-3FPL
batt-an
DET.taglio.MSG

Quindi non appena si avvicinò a lui il cacciatore, tagliò tutte le corde completamente.

21)   Ibn al-Habbārīya (1900: 234)
ḫamsu                  ḫilāl-in                           man  taḥallā-hunna
NUM.cinque        INDET.qualità.FPL             chi         PF.adornarsi.3MSG-3FPL
kunna                   la-hū                             min kulli ḫaṭb-in
PF.essere.3FPL               a-3MSG                           da ogni-INDET.disgrazia.MSG
ǧunnah                 […] hunna                            yuqarribna           al-baʕīda
INDET.scudo.FSG pron.3FPL       IPF.avvicinare.3FPL        DET.lontano.MSG 
al-nāziḥā
wa-hunna
yuʔnisna
DET.emigrante.MSG
cong.-PRON.3fpl
IPF.confortare.3FPL
al-farīda
al-ṭāʔiḥā
 
DET.solo.MSG
DET.smarrito.MSG
 

Le cinque qualità sono per chi se ne adorna uno scudo da ogni disgrazia. […] Esse avvicinano chi è lontano e confortano chi è solo e smarrito.

Confronto 

Sia nella versione in prosa che in poesia, il tipo di accordo prevalente con i controller plurali di esseri umani maschili è il maschile plurale e, in minima parte, si riscontrano casi di femminile singolare limitati all’accordo con i sostantivi riferiti agli uomini che siano plurali fratti (D’Anna e Benkato 2024: 10):

22)   Ibn al-Muqaffaʕ (2014: 138)
al-ḥīlatu                   fi llaḏi                    kānati
DET-stratagemma  in ciò.MSG        PF.essere.3FSG
l-ʔulamāʕu                  taqūlu                     fa-ʔinna-hum DET-sapienti.MPL                                             
IPF.dire.3FSG              cong.-loro.MPL kānū       yaqūlūna […]
PF.essere.3MPL             IPF.dire.3MPL
Lo stratagemma è in ciò che i sapienti dicevano ed essi dicevano […] 

I sostantivi plurali riferiti ad animali nel testo di Ibn al-Muqaffaʕ presentano un accordo che varia dal F.SG al F.PL. Analogamente alla versione in poesia, il femminile plurale si ritrova anche in alcuni casi dove ci si aspetterebbe l’accordo al femminile singolare, ovvero con sostantivi collettivi o accompagnati da un numerale elevato:

23)   Ibn al-Muqaffaʕ (2014: 137) 
wa-kāna
fi-hā
wakru
cong.-PF.essere.3MSG
in-essa.3FSG
nido.MSG
ʔalfi  ġurābin
wa-la-hunna
 
1000 corvo.MSG
cong.-a-loro.3FPL
 
malikun
min-hunna
 
INDET.re.MSG
tra-loro.3FPL
 
E c’era il nido di 1000 corvi, i quali avevano un proprio re. 

 

Kalīla wa-Dimna

Kalīla wa-Dimna

L’accordo al maschile plurale e al maschile singolare con i controller di animali «is a result of the peculiar nature of Kalīla wa-Dimna, in which animals are often bestowed human qualities, i.e. they think, talk, elaborate complex plots etc. Animals, as a consequence, are often humanized, especially when perfoming actions generally reserved to humans. When this happens, the author occasionally shifts to agreement patterns traditionally reserved to human controllers» (D’Anna e Benkato 2024: 11). L’alternanza del femminile singolare e del femminile plurale rappresenta, invece, l’uso delle due alternative di accordo disponibili per i controller di animali e cose, utilizzati in epoca pre- islamica per indicare rispettivamente un plurale [-individuato] e [+individuato].

Nonostante le analogie tra le due versioni di Kalīla wa-Dimna relative ai controller di animali ed esseri umani, gli esempi tratti dalla versione in prosa di Ibn al-Muqaffaʕ mostrano anche una particolarità del suo sistema di accordo, per cui se da un lato i sostantivi plurali riferiti ad animali ammettono la variazione tra F.SG e F.PL nell’accordo con il target, dall’altro lato i sostantivi plurali di esseri inanimati non preservano questa caratteristica. Non c’è un esempio in cui un controller plurale di cose sia accompagnato da un target al femminile plurale, neanche nel caso di un sostantivo accompagnato da un numerale basso (caso in cui, dato il maggior livello di individuazione, sarebbe possibile trovare il sostantivo che concorda con un target al femminile plurale) (D’Anna e Benkato 2024: 11):

24)   Ibn al-Muqaffaʕ (2014: 151)
wa-kāna                               yuqālu                  fī ʔarbaʕati ʔašyāʔa
cong.-PF.essere.3MSG                           IPF.dire.3MSG         in    quattro     cose. MPL
lā yustaqallu                                                    min-hā                         l-qalīlu
neg. IPF.essere.sottovalutato.3MSG      di-essa.3FSG      DET-piccolo.MSG
E fu detto di quattro cose che non dovrebbero essere sottovalutate, per quanto piccole.

Per i controller di esseri inanimati, la versificazione di Ibn al-Habbārīya non rispecchia la situazione della versione in prosa, perché ci sono due casi in cui i sostantivi plurali fratti ḥibāl ‘corde’ e ḫilāl ‘caratteristiche’ formano l’accordo al femminile plurale con i loro verbi e pronomi. Anche se limitati, costituiscono due casi significativi in quanto rappresentano una conferma dell’unicità del sistema di accordo pervenuto nell’opera di Ibn al-Muqaffaʕ, in cui non è stato riscontrato nessun caso simile: «agreement in Ibn al- Muqaffaʕ’s book, in fact, would be more conservative than pre-islamic poetry as far as animal controllers are concerned, yet by having completely standardized feminine singular agreement for inanimate ones it would be also more innovative» (D’Anna e Benkato 2024: 13).

71upiuazmwl-_ac_uf10001000_ql80_Conclusione 

L’accordo è il risultato di una serie di fattori e condizioni e il criterio dell’individuazione, tra questi, gioca un ruolo fondamentale: il plurale può essere inteso con un senso distributivo [+individuato] o più collettivo [-individuato], generando esiti diversi nell’accordo. Il plurale è utilizzato per formare l’accordo sintattico, cioè quando il sostantivo plurale forma l’accordo al plurale con il proprio verbo, aggettivo o pronome. In questo caso, l’accordo è concepito con un maggior grado di individuazione, mentre l’accordo al femminile singolare emerge come alternativa per marcare un accordo semantico, dove un sostantivo plurale concorda al singolare con il proprio target. L’accordo semantico indica un minor grado di individuazione e, quindi, un plurale più collettivo. Questo tipo di innovazione comincia a verificarsi nella poesia pre-islamica (VI secolo) nell’accordo con i pronomi e gradualmente raggiunge il verbo e l’aggettivo, la categoria più conservativa secondo l’Agreement Hierarchy di Corbett (2006). Il processo di transizione da un sistema di predominanza dell’accordo sintattico ad un sistema parzialmente semantico è definito con il nome di resemanticizzazione, indicando la caratteristica semantica di plurale [-individuato] acquisita gradualmente dal F.SG a partire dalle categorie di sostantivi plurali riferiti ad animali e cose.

Il sistema rilevato nella versione in prosa di Ibn al-Muqaffaʕ occupa una posizione ibrida tra conservazione e innovazione, dovuta all’interferenza con il medio-persiano, lingua madre dell’autore, per cui il sistema di accordo in arabo è stato reinterpretato secondo gli schemi dell’accordo in persiano: «in other words, Ibn al-Muqaffaʕ reinterpreted the variation obtaining in pre-Classical Arabic in a way that matched the variation obtaining in his own L1» (D’Anna e Benkato 2024: 27). Il sistema di accordo in medio-persiano, basato sul concetto di animatezza [3], ha portato l’autore ad operare una simile distinzione nell’accordo in arabo: data la maggiore frequenza in arabo dell’accordo al femminile singolare con i sostantivi riferiti agli oggetti inanimati, in quanto meno individuati, Ibn al- Muqaffaʕ ha generalizzato il femminile singolare nell’accordo con tutti i controller di cose, mentre per gli animali, concepiti come esseri viventi, ha optato per la variazione tra F.SG e F.PL, come avveniva nella poesia pre-islamica per i sostantivi riferiti ad esseri umani che ammettevano l’accordo sintattico al plurale e l’accordo semantico al femminile singolare.

La versione in prosa di Ibn al-Muqaffaʕ non rientra nella categoria dell’arabo pre-islamico né dell’arabo standard, né di alcuna varietà attestata della lingua, rappresentando un caso unico nel suo genere dal punto di vista dell’accordo. La versificazione di Ibn al-Habbārīya è, invece, un esempio di testo dell’XI secolo che si inserisce nel processo di standardizzazione dell’accordo al F.SG con tutti i controller riferiti ad esseri non-umani, mantenendo, però, i retaggi del sistema di accordo attestato nelle muʕallaqāt pre-islamiche attraverso la variazione tra F.SG e F.PL nell’accordo con tutti i tipi di controller: «It is important to stress the fact that all the varieties of written or spoken Arabic in which the ancient system has been preserved, even partially, allow syntactic agreement in the feminine plural with both animal and inanimate controllers» (D’Anna e Benkato 2024: 13). 

Dialoghi Mediterranei, n. 73, maggio 2025 
Note 
[1] Le Muʕallaqāt, lett. ‘appese’, costituiscono una raccolta di poesie risalenti al periodo della Ğāhiliyya, antecedente l’avvento dell’Islam
[2] Se il target precede o segue il controller, l’esito dell’accordo è differente.
[3] In persiano e medio-persiano l’animatezza, l’agency e il tipo di pluralità sono i fattori determinanti nell’esito dell’accordo. I sostantivi sono suddivisi tra esseri animati che comprendono esseri umani, animali e alcune entità inanimate come il fuoco e stelle ed esseri inanimati costituiti da tutto il resto (Bayanati e Toivonen 2019; Lotfi 2006; Lazard 1992; Hashabeiky 2007). 
Riferimenti bibliografici 
Al-Sharkawi, Muhammad. 2021. «PRE-ISLAMIC POETRY AND THE EMERGENCE OF CLASSICAL ARABIC». Арабистика Евразии, fasc. 14: 38-56.
Bayanati, Shiva, e Ida Toivonen. 2019. «Humans, animals, things and animacy». Open Linguistics 5 (1): 156-70.
Belnap, R. Kirk. 1991. Grammatical agreement variation in Cairene Arabic. University of Pennsylvania.
———. 1999. «A new perspective on the history of Arabic variation in marking agreement with plural heads».
Belnap, R. Kirk, e John Gee. 1994. «Classical Arabic in contact: The transition to near categorical agreement patterns». AMSTERDAM STUDIES IN THE THEORY AND HISTORY OF LINGUISTIC SCIENCE SERIES 4: 121-121.
Bettega, Simone, e Luca D’Anna. 2022. Gender and number agreement in Arabic. Brill. Brustad, K. 2000. Spoken Arabic: Georgetown University Press.
Carter, Michael G. 2004. Sībawayhi. Oxford University Press.
Corbett, G. G. 2006. Agreement. Cambridge University Press.
D’Anna, Luca. 2020a. «Agreement Patterns with Plural Controllers in the Pre-Islamic Muʿallaqāt». PUBBLICAZIONI DELL’ISTITUTO PER L’ORIENTE: 131-51.
D’Anna, Luca. 2020b. «Language Practice and Language Description among Arabic Grammarians from Sībawayhi to Al-Šidyāq: The Case of Agreement». Quaderni Di Studi Arabi 15 (1–2): 47-66.
D’Anna, Luca, e Adam Benkato. 2024. «On Middle Persian Interference in Early Arabic Prose: The Case of Kalīla wa-Dimna». Journal of Language Contact 16 (1): 1-33.
Ferguson, Charles A. 1959a. Diglossia. Word.
———. 1959b. «The arabic koine». Language 35 (4): 616-30.
———. 1989. «Grammatical Agreement in Classical Arabic and the Modern Dialects: A response to Versteegh’s pidginization hypothesis». Al-’Arabiyya, 5-17.
Hashabeiky, Forogh. 2007. «The usage of singular verbs for inanimate plural subjects in Persian». Orientalia Suecana 56:77-101.
Ibn al-Habbārīya. 1900. Nataʔiğ al-fiṭna fī naẓm Kalīla wa-Dimna. Baabda, Libano.
Ibn al-Muqaffa, Abdullah. 2014. «Kalila and Dimna». Investigation: Abdul Wahab Azzam and Taha Hussein, Handawi Foundation for Education and Culture, Egypt: 124.
Lazard, G. 1992. A Grammar of Contemporary Persian. Mazda Publishers.
Lotfi, Ahmad R. 2006. «Agreement in Persian». Linguistik online 29 (4): 123-41.
Pat-El, Naʾama. 2017. «Drift and/or Interference as Triggers of the Evolution of Syntacti- cal Patterns and Their Morphemic Markers: The Case of the Evolution of Old Arabic into Neo-Arabic.», In Arabic in Context. Celebrating 400 Years of Arabic at Leiden Uni- versity, edited by Ahmad al-Jallad. Leiden: Brill: 441-75.
Shamma, Tarek. 2009. «Translating into the Empire: The Arabic Version of Kalila wa Dimna». The Translator 15 (1): 65-86.
Versteegh, Kees. 1984. «Pidginization and creolization revisited: The case of Arabic». In Approaches to Arabic dialects, 343-57. Brill.

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Marina Vieli, laureata nel 2021 in Lingue e Culture per il Turismo e la Mediazione Internazionale presso l’Università degli Studi di Bari “Aldo Moro”, con una tesi triennale, intitolata “Harraga: migrazione al confine tra letteratura e realtà”, incentrata sulla traduzione dall’arabo di alcuni racconti di un giovane scrittore algerino contemporaneo che narrava le peripezie dei migranti. Nel 2024 ha conseguito la laurea magistrale in Lingue e Culture dell’Asia e dell’Africa con votazione 110 e lode presso l’Università di Napoli “L’Orientale” con una tesi sull’analisi dell’accordo grammaticale in una versificazione del Kalila wa-Dimna di Ibn al-Muqaffà.
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