di Antonio Pizzuto Antinoro
Costituzione Italiana – Articolo 1: “L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro”. Il lavoro costituisce il fondamento sociale e civile. Dovrebbe essere un vero e proprio principio distintivo della Repubblica, collocando tutti coloro che esercitano un’attività lavorativa al centro della vita politica, economica e sociale del Paese.
Per lavoro non si intende solo la retribuzione. Si intende occupazione, partecipazione alla vita pubblica, crescita culturale e soddisfazione personale, recupero di veri valori come solidarietà, scambio di idee e di esperienze.
Lavoro significa sentirsi uomo: togliere questo ad un uomo è come togliergli il nome, l’identità, la vita.
Il lavoro è attenzione manuale, cura per i dettagli, precisione tecnica, pazienza e perizia esecutiva. Il lavoro è esercizio di intelletto e immaginazione, creatività e sperimentazione.
L’Italia è sempre stato un Paese in cui l’artigianato ha avuto grande importanza: fin dall’età medioevale il lavoro di un falegname o di un vasaio era considerato alla stregua di quello di un pittore o di uno scultore, non esistendo alcuna differenza di valore tra arte e artigianato.
Oggigiorno il lavoro manuale e artigianale rischia di scomparire e con esso anche la piccola Italia fatta di negozi di quartiere, botteghe e arti professionali che hanno fatto grande il passato del nostro Paese.
Riscoprire i lavori e i mestieri antichi, documentare quelli che stanno scomparendo per averne memoria significa avere rispetto di una tradizione di saperi, tecniche e abilità che hanno contribuito a illustrare la storia italiana della civiltà.
Il vero mady in Italy è affidato alle mani esperte di chi progetta, costruisce, ripara, aggiusta, dà forma agli oggetti o restituisce loro nuova vita.
Dialoghi Mediterranei, n. 73, maggio 2025
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Antonio Pizzuto Antinoro, nasce a Memmingen in Germania, cresce in Sicilia e poi in Piemonte. Attorno ai nove anni scopre il mondo della fotografia grazie ad un cugino americano che gli regala una fotocamera compatta Luminox 907 Supercolor F:5.6 Flash Vintage. A ventotto anni comincia a scattare fotografie prima con una Nikon F65, poi con una D300. La fotografia lo aiuta a vedere con occhi diversi la vita rallentando la frenesia e aiutandolo a soffermarsi ad apprezzare e osservare le persone, le cose e i momenti a cui spesso si dà poca importanza. Negli ultimi anni si è appassionato alla “street photography” e al “reportage”: questi generi fotografici gli permettono di fotografare la vita vera di ogni giorno. Nel 2014 costituisce l’Associazione Fotografica Camerese “Prospettive” insieme ad amici che condividono la sua stessa passione.
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