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Ricordare e ricordarsi. Minette Macioti nel mio percorso dentro la Sociologia della religione

Maria Immacolata Macioti

Maria Immacolata Macioti

per minette

di Simona Scotti

Forse è stato proprio in occasione di un viaggio da San Gimignano a Firenze che ho avuto modo di approfondire la mia conoscenza con la Professoressa Macioti. La XII edizione della Summer School on Religion in Europe (2005) si era appena conclusa e Lei, per rientrare a Roma, doveva prendere un treno da Santa Maria Novella, la stazione principale di Firenze; io, con la mia auto, andavo in quella direzione.

A San Gimignano ogni anno si consolidano e si rinnovano, ancora oggi, importanti collaborazioni internazionali. La Professoressa Macioti era sempre presente, al centro di relazioni scientifiche contrassegnate dal sapore del tempo trascorso come quella con il suo caro amico e collaboratore Vittorio Dini, ma anche quelle con gli immancabili Enzo Segre e Renato Risaliti. Ognuno di loro vive ormai nei nostri ricordi colmi di riconoscenza, affetto e stima.

Minette Macioti, così la chiamava Arnaldo Nesti, il “mio” Professore, quello grazie al quale ho proseguito nei miei studi sociologici, era un nome che ricorreva spesso, un punto di riferimento per i Sociologi, in particolare quelli interessati al fenomeno religioso. Lo legavano a lei collaborazioni importanti e un’amicizia profonda, affettuosa. Erano anni in cui, grazie alle tante iniziative promosse dal Professor Nesti, molti nomi che leggevo sulle copertine dei principali volumi di Sociologia, si facevano persone.

Anche Maria Immacolata Macioti ora aveva una fisicità, un volto, un sorriso, una voce, carinissima, con una erre moscia inconfondibile. Le sue movenze e il suo interloquire appartenevano indiscutibilmente ad una persona colta, fine e attenta alle relazioni umane. Collaboravo già da anni con Nesti e cominciavo ad avere un ruolo importante nella sua rivista “Religioni e Società” che proprio in questi giorni sta uscendo con il numero 100, un traguardo ragguardevole, salutato, tra gli altri, dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella con una bella lettera indirizzata al Direttore Nesti. Anche in virtù di questo ho avuto l’opportunità, talvolta la necessità, di tenere rapporti con molti autori, professori e esperti di scienze sociali attenti al fenomeno religioso. Con la Professoressa Macioti il rapporto si è via via intensificato, anche in seguito ad altre vicende di cui poi parlerò, tanto da entrare più in una pur sempre misurata confidenza. Se l’amico Arnaldo non stava bene, Minette mi scriveva o mi telefonava per informarsi, sempre con molto affetto.

Poco dopo quel viaggio in auto da San Gimignano a Firenze, accadde che Nesti fu invitato a Roma per una serata in Ambasciata del Brasile, nella sontuosa sede di Piazza Navona. Il Professore allargò l’invito al Professor Andrea Spini e a me. Era ambasciatore Itamar Augusto Cautiero, ex Presidente del Brasile, nominato ambasciatore in Italia dal Presidente Lula. Ci ricevette sulla grande scalinata del Palazzo Pamphilj insieme all’addetto culturale presso l’Ambasciata che era intervenuto con una bella lezione nella Summer School di San Gimignano. Minette ci ospitò nel suo meraviglioso appartamento in un palazzo di Corso Vittorio Emanuele II. Per me aveva preparato la camera di sua figlia, fuori per motivi di studio. Mi sentii, così, intimamente accolta, con un gesto spontaneamente materno, in nome dell’amicizia che la legava profondamente a Nesti.

Ci preparammo per la serata in Ambasciata. Minette non si unì, rimase a casa. Vi tornammo molto tardi eccitati da ore trascorse nella “bellezza”, dentro e fuori la sede di Piazza Navona, in giro per i luoghi della memoria dove Nesti aveva trascorso anni che avevano lasciato in lui una traccia profonda. Minette era ancora sveglia, ci stava aspettando e, come fanno le madri, ci chiese di raccontare com’era andata. Un gesto bellissimo, accogliente. Ancora una volta la dimensione affettiva superava la consueta compostezza della Professoressa Macioti. Capii che il suo sorriso era sincero, fuori dalla circostanza del ruolo; Minette era una donna, una madre, una persona affettuosa.

Gli appuntamenti a San Gimignano o in altre occasioni di incontro, Convegni in giro per l’Italia, ma anche i contatti telefonici o le e-mail, hanno mantenuto vivo il rapporto, contenuto sempre compostamente negli argini sicuri di una relazione “docente-allieva”.

Negli ultimi anni ho avuto l’occasione di ricoprire il ruolo della Sezione di Sociologia della Religione dell’Ais (Associazione italiana di Sociologia). La Coordinatrice era Emanuela Claudia Del Re, figlia del Professore e noto giurista Michele Del Re, da sempre in contatto e grande amicizia con Minette Macioti. Emanuela aveva avuto la fortuna di vivere in un ambiente stimolante, vicino anche alla Professoressa Macioti, potendo cogliere spunti importanti per i suoi studi e per la sua crescita personale, proseguita e confluita, oggi, in significativi traguardi scientifici e in ruoli politici di portata nazionale e internazionale di grande rilievo. Durante questo periodo la Professoressa Macioti è stata molto presente, partecipando e contribuendo alla programmazione delle attività della Sezione. Con Emanuela abbiamo promosso moltissime iniziative, non solo in ambito accademico, cercando di rivolgerci a un pubblico ampio, coinvolto a vario titolo nei contesti indagati.

Sono stati anni di apertura dove ciò che facevamo aveva lo scopo di rendere fruibili le categorie della Sociologia della religione, così importanti per comprendere la complessità del presente, anche oltre un pubblico esperto. Personalmente sono stati anni fondamentali di crescita e di riflessione, anche di messa a punto di concetti e chiarificatori sulle finalità che per me poteva avere ciò che studiavo. Volli fortemente un’iniziativa che raccoglieva un po’ tutto quanto mi ero detta in quegli anni. Emanuela mi appoggiò in pieno e organizzammo un Convegno, che presentammo a Roma e realizzammo a Firenze dal titolo Spirito&Spirits. Religioni e Lifestyles (che poi diventerà un volume a nostra cura per i tipi di Aracne, Roma, 2019).

9788833153094_0_536_0_75Fu proprio quando annunciammo l’iniziativa brindando per anticipare ciò che sarebbe stato, che Minette mi consegnò un libro di Giovanni Negri, un piacevolissimo romanzo sul vino, quasi un giallo, intrigante e ricco di spunti interessanti, Prendete e bevetene tutti. Un’indagine del commissario Cosulich (Einaudi, Torino 2012). Il Convegno che, pur coinvolgendo un parterre di accademici, ebbe la particolarità di essere inserito nella programmazione della Florence Cocktail Week, e di vedere la partecipazione di rappresentanti delle principali religioni, ma anche esperti del mondo della cocktellerie, richiese molte energie. Minette fu sempre presente per suggerimenti e consigli; alcuni ospiti furono caldeggiati da Lei. Le assegnammo la coordinazione di una sezione. Mi ricordo che arrivò nella bellissima sede del Convegno, nel Cenacolo di Sant’Apollonia, nel cuore di Firenze, accompagnata da suo fratello. La giornata fu intensa, intervallata da un piacevole soft lunch che consumammo nel chiostro adiacente alla sede del Convegno. Fu in quell’occasione che ebbi modo di presentare a Minette mio figlio, ancora studente in medicina. Ricordo il suo sorriso mentre conversavano. Di lui mi ha poi sempre chiesto notizie, terminando ogni sua mail o telefonata evidenziando questo suo piacevolissimo aspetto materno con i saluti per Dario.

Ringrazio Emanuela per avermi informato della scomparsa di Minette prima che la notizia si diffondesse. Sul numero 100 di “Religioni e Società” uscirà un suo bel contributo. Rileggerlo e pensare che Maria Immacolata Macioti non c’è più, mi dà profonda tristezza. In fondo in questo mio percorso lei c’è sempre stata… Sono parti di noi che se ne vanno, riferimenti importanti che scompaiono, la cui assenza ci carica di responsabilità nel contribuire a portare avanti il percorso che hanno così incisivamente tracciato.

Dialoghi Mediterranei, n. 51, settembre 2021 

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Simona Scotti, Phd in Qualità della Formazione, è cultrice della materia in Sociologia dei processi culturali e comunicativi presso il Dipartimento di Scienze politiche e sociali dell’Università degli Studi di Firenze. È caporedattore di Religioni e Società. Rivista di Scienze sociali della religione, membro di ASFeR e CISReCO per l’organizzazione della Summer School on Religions in Europe di San Gimignano. È stata Segretaria nazionale della Sezione AIS di Sociologia della Religione. Attualmente è docente di Sociologia delle religioni nel Master in Organizzazione e gestione delle istituzioni scolastiche in contesti multiculturali, promosso dal Dipartimento di Formazione, Lingue, Intercultura, Letterature e Psicologia (FORLILPSI) dall’Università di Firenze. È autrice di varie pubblicazioni tra le quali A modo mio. Profili del cattolicesimo nel Mugello contemporaneo (FrancoAngeli 2002), Viaggi alla ricerca di senso nel tempo della globalizzazione. Logiche trasformative e conversioni (FrancoAngeli 2018). Con Emanuela C. Del Re ha curato, per i tipi di Aracne (Roma), Spirito&Spirits. Religioni e Lifestyles (2019).

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