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Paraloup: cronaca di una rinascita

Posted By Comitato di Redazione On 1 settembre 2017 @ 00:02 In Cultura,Società | No Comments

copertina-definoitib di Beatrice Verri

La borgata Paraloup si trova a 1.360 metri di quota in Valle Stura, una delle più pesantemente colpite dallo spopolamento del secolo scorso, e insiste nel Comune di Rittana, che infatti conta solamente 114 abitanti, per lo più anziani, nessuna attività commerciale, nessun servizio. La Fondazione Nuto Revelli, nata nel 2006 a due anni dalla scomparsa dello scrittore cuneese, decide di intraprendere il progetto di recupero della borgata, che fu sede della prima banda partigiana di Giustizia e Libertà (la famosa Banda Italia libera capitanata fra gli altri da Duccio Galimberti, Livio Bianco, Giorgio Bocca e lo stesso Nuto Revelli) e centro di formazione politico- democratica per oltre 200 giovani fra il 1943 e il 1944.

Al primo sopralluogo, ad aprile 2007, la borgata era abbandonata e gli edifici per lo più crollati, e si presentava in questo stato:foto-1

Grazie all’entusiasmo con cui, attorno alla causa del progetto, furono coinvolti un gruppo di architetti progettisti (Valeria Cottino, Dario Castellino, Giovanni Barberis e il prof. Daniele Regis) e l’impresa Barberis Aldo s.p.a di Alba, nel giro di pochi mesi il progetto di recupero era pronto, le domande di finanziamento inoltrate e, grazie al sostegno della Legge 4 della Regione Piemonte e al generoso cofinanziamento di Compagnia di Sanpaolo, Fondazione CRC e Fondazione CRT il progetto era destinato a diventare realtà.

Da subito il progetto catalizza l’interesse di stampa e media, che gli dedicano approfondimenti, dossier speciali, puntate (TG 3 Montagne, Scala Mercalli) e non tardano ad arrivare i riconoscimenti ufficiali:

  • 2011: Menzione speciale al prestigioso Premio Liechtenstein per la migliore architettura sostenibile dell’Arco Alpino
  • 2012: Premio Gubbio per il Paesaggio assegnato dall’ANCSA – Associazione nazionale centri storico artistici
  • 2012: Bandiera verde della Carovana delle Alpi di Legambiente
  • 2013: Marchio Borghi Alpini di Uncem e Fondazione CRC
  • 2017: Premio AAA Architetti Arco Alpino

Nel 2011 ospita il primo Festival nazionale del ritorno ai luoghi abbandonati d’Italia, con la partecipazione dell’Università della Calabria, delle Comunità provvisorie dell’Irpinia, il Movimento per la ricostruzione dell’Aquila, il Movimento delle cascine di Milano e dà origine al Manifesto per riabitare i luoghi in abbandono. Nel 2015 la Rete del ritorno si costituisce in Associazione nazionale con sede a Milano.

2Nel 2012, anche grazie a una campagna di crowdfunding e al contributo di Compagnia di Sanpaolo e GAL Terre Occitane, la Fondazione crea lo spin-off Rifugio Paraloup Impresa Sociale s.r.l. che dà vita alla parte turistico-commerciale della borgata: il ristorante da 40 coperti (destinati in breve tempo a raddoppiare con la costruzione di uno splendido terrazzo in legno) e due baite rifugio con 15 posti letto. Il rifugio escursionistico viene dato in gestione a una s.n.c di tre giovani della Valle (una delle quali originaria proprio di Rittana)

Nel 2015 la Rai sceglie Paraloup come luogo per il famoso Concerto di Ferragosto e nel vicino pianoro del Quiot Rosa, nonostante il maltempo, si riversano migliaia di persone, attratti proprio dalla storia del luogo e dalla sua rinascita.

3Nel 2016 vince il bando Interreg Alcotra con il progetto MigrAction per la valorizzazione turistico-culturale dell’itinerario di emigra- zione dei piemontesi in Francia, in partenariato con il Comune di Barcelonnette in Francia, il Comune di Vinadio (Capofila) e la Fondazione Filatoio di Caraglio. Nel 2016 ospita il primo incontro Italia-Francia sui temi dell’Associazionismo foniario e della formazione dei givoani agricoltori e lancia la call per la prima edizione della Scuola dei giovani agricoltrori di montagna.

Gli scatti fotografici eseguiti oggi  documentano questa bellissima, incredibile borgata: un sogno diventato realtà.

Dialoghi Mediterranei, n.27, settembre 2017

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Beatrice Verri,  ha studiato a Torino ed è laureata in Filologia italiana nella Facoltà di lettere, già traduttrice editoriale, è direttrice della Fondazione Nuto Revelli, per cui coordina il progetto di recupero della borgata Paraloup (www.paraloup.it) e il laboratorio-archivio L’anello forte sulla memoria femminile. Collabora con la Rete del ritorno ai luoghi abbandonati (www.retedelritorno.it). Ha curato la redazione dei volumi della collana Quaderni di Paraloup e il volume Resistenze. Quelli di Paraloup.

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