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AltravalleRadio. Diario di una comunità ai tempi del coronavirus

Posted By Comitato di Redazione On 1 maggio 2020 @ 00:15 In Cultura,Società | No Comments

altravalle-radio-immagineil centro in periferia

di Tommaso Pasquini

Portare avanti un progetto culturale coerente tra quattro paesi riuniti di recente in un’unica realtà amministrativa, quella di Altavalle (TN), non è semplice, nemmeno in tempi “normali”. La partenza è il momento più critico, quello in cui devi riuscire non solo a spiegare “cosa” si vuol fare, ma soprattutto “perché”. E se la risposta non verte subito su dati quantificabili materialmente, misurabili in ritorni fatti di cifre e numeri, la legittimazione della comunità verso il progetto a volte rischia di non arrivare mai.

Se quella partenza però era già scattata tempo prima, senza che nessuno la dichiarasse, e il progetto esisteva prima ancora di essere codificato in un programma e in un documento, allora tutto risulta più facile, spontaneo, quasi naturale! É così che Altavalle360 è riuscito a diffondersi tra la cittadinanza dei paesi di Faver, Grauno, Grumes e Valda accorpati dalla riforma amministrativa del 2015 nel nuovo comune di Altavalle, perché esisteva già nella sostanza, prima di prender forma. Nelle persone che negli ultimi sette anni hanno prestato il loro tempo e le loro passione a chi la richiedeva (ricercatori e storici dell’emigrazione); nella disponibilità degli abitanti dei paesi a confrontarsi sui cambiamenti in atto (accettare l’esperimento del teatro partecipato); nella fiducia reciproca che cittadinanza e operatori si sono dimostrati a vicenda consolidando legami e incontri.

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Altavalle (ph. Pasquini)

Intercettare e sistematizzare tutto questo in un progetto è stato l’unico vero merito di Altavalle360, che ha fatto del dialogo e degli scambi attivi di pensieri e progettualità tra le comunità qualcosa di effettivo e di reale. Come le piazze e i luoghi d’incontro che negli ultimi anni sono tornati a riempirsi e a parlare di attualità, stili di vita e modelli di sviluppo. Anni interi investiti nella riscoperta della vicinanza umana, della relazione interpersonale, del desiderio di prossimità e della presenza civile tramite festival, laboratori, percorsi eco-museali, gemellaggi e quant’altro. L’immagine più emblematica di questo sforzo sono le vie dei paesi piene di persone nelle serate d’agosto o i piccoli teatri (dove sono presenti) e gli spazi polifunzionali utilizzati anche nel periodo invernale.

Covid-19 arriva come un fulmine a ciel sereno, dall’oggi al domani, a interrompere tutto questo: niente più ritrovi settimanali ad esercitare quel bellissimo gioco di relazione ereditato dall’esperimento monticchiellese (il Teatro povero); niente più laboratori gestiti dalle persone del paese per i pochi giovani rimasti in loco (faticosissimo traguardo raggiunto dopo anni di preparazione); e, cosa in assoluto più grave, un’enorme incognita sull’organismo principale di tutti i nostri progetti socio-culturali, vero volano delle relazioni locali tra cultura e turismo: il festival Contavalle. Ad oggi più della metà della sua parte invernale, quest’anno totalmente dedicata ai ragazzi, è saltata, e lo svolgimento del festival estivo, solitamente in grado di proporsi come l’unico evento culturale strutturato e duraturo in tutta la valle di Cembra, da fine luglio a fine agosto, rimane sotto l’enorme incognita dettata dai vincoli del distanziamento sociale. Dal punto di vista strettamente economico rischia di saltare un intero anno di lavoro per la nostra associazione (www.puntodoctrentino.it). Ma ciò che più temiamo è l’arresto di un percorso che negli ultimi sette anni non si era mai arrestato, crescendo esponenzialmente di anno in anno. Un percorso umano delicato e minuzioso, legato al rispetto e alla fiducia profondi delle persone della valle nel nostro operato. Un vero e proprio capitale di relazioni, socialità, cultura e umanità che senza contatto personale diretto temiamo di poter perdere.

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Altavalle

Per far fronte a questo problema abbiamo pensato di dar vita a un nuovo strumento: niente di nuovo in senso assoluto, ma qualcosa che sicuramente sul nostro territorio mancava: una web-radio. Giocando con il nome del nostro comune abbiamo deciso di chiamarla AltravalleRadio con l’intento di coinvolgere tutta la valle di Cembra in un confronto a distanza fruttuoso su tutto quello che in valle ha a che fare cultura, società e turismo. Interpellando telefonicamente i soggetti protagonisti dei nostri percorsi teatrali e laboratoriali, cerchiamo di tenere vivo l’interesse rispetto a quanto fatto finora, restituendo una sorta di “diario collettivo di una comunità ai tempi del coronavirus”.

Uno strumento che si ripropone dunque di mantenere vive l’attenzione e la consapevolezza della comunità per le esperienze realizzate e di raccogliere impressioni e prospettive su quello che potrà essere il suo futuro più prossimo, legato all’inevitabile convivenza con il virus. Il futuro di un piccolo paese trentino che vorrebbe condividere le sue riflessioni con le altre piccole località italiane. Per questo vorremmo provare ad utilizzare il nostro nuovo, semplice strumento anche per dialogare direttamente con gli altri piccoli paesi della Rete, anche per capire come e se uno strumento di questo tipo possa proporsi come piattaforma per lo scambio attivo di opinioni, esperienze e collaborazioni effettive in vari ambiti (penso alle colonie artistiche, un progetto di interscambio giovanile tra i vari festival dei piccoli paesi che immaginiamo da tempo).

La nostra intenzione quindi è quella di progettare accanto al normale palinsesto della trasmissione dei collegamenti con i vari luoghi della Rete, per un aggiornamento reciproco della situazione attuale nelle diverse realtà dell’Italia e soprattutto per parlare delle soluzioni messe in campo in questi anni contro l’abbandono e lo spopolamento dei nostri piccoli paesi [1].

Dialoghi Mediterranei n. 43, maggio 2020
Nota
[1] Questi i link e gli indirizzi dove potersi connettere alla web radio ed ascoltare le nostre puntate:
-        direttamente dal sito dell’associazione: www.puntodoctrentino.it
-        dal profilo facebook di Puntodoc: https://www.facebook.com/puntodoctrentino/
-        dalla piattaforma podcast spreaker: https://www.spreaker.com/show/altravalle

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 Tommaso Pasquini, laureato in Scienze Politiche all’Università di Siena nel 2001, si specializza nell’Università Sorbona 3, poi a Strasburgo, presso l’Institut des Hautes Etudes Européennes. Dal 2007 oltre a collaborare come giornalista alle pagine culturali di riviste e quotidiani trentini, lavora sia come documentarista che come autore di testi e progetti di narrazione di comunità legati alle piccole realtà di montagna. Dal 2014 sviluppa il progetto di teatro partecipato “Ci sarà una volta” nel territorio di Altavalle (TN) e dal 2017 è direttore artistico del festival di teatro civile e partecipato Contavalle. Dal 2016 è responsabile del “dipartimento della reminiscenza” delle A.P.S.P. di Nomi (TN) e Cavedine (TN). É direttore della nuova rivista “Altavalle360”.

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